Emilio Cavallini. Oltre la tela – Evoluzione di fibre filate di calze
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Emilio Cavallini, Biforcazione verde-nero, 2015. Fili di calza tirati su teca in legno, 100x100 cm.
Dal 21 Ottobre 2017 al 26 Novembre 2017
Belgioioso | Pavia
Luogo: Castello di Belgioioso
Indirizzo: via Dante Alighieri 1
Orari: 10,30-12,30 / 14-17
Costo del biglietto: 5 €; catalogo 20 €
Telefono per informazioni: +39 0382 970525
E-Mail info: info@belgioioso.it
Sito ufficiale: http://www.belgioioso.it/
Dal 21 ottobre al 26 novembre 2017 nelle sale del Castello di Belgioioso, Pavia, si terrà la mostra “Emilio Cavallini. Oltre la tela – Evoluzione di fibre filate di calze” a cura di Giuliano Allegri. In esposizione un’importante selezione di opere del famoso stilista realizzate dagli anni ottanta fino ai giorni nostri, in gran parte inedita. Contemporaneamente all’attività di stilista, infatti, Emilio Cavallini ha coltivato la sua creatività anche nell’ambito dell’arte, realizzando opere immaginate solo per soddisfare le sue esigenze interiori.
Per le sue opere Emilio Cavallini usa i materiali provenienti dagli stessi laboratori di produzione delle calze, come il filo di nylon, le bobine per i filati, i tessuti stampati, fino alle calze stesse.
Nelle Accumulazioni offre i suoi dripping di Pollock, nei Diagrammi l’equilibrio perfetto tra materia e spazio. Realizza le Scacchiere con stampe optical tese su dei tubi, muovendosi tra le strutture espansive dei motivi del quadrato, del rombo, del triangolo, del rettangolo e del cerchio: sfruttando le geometrie e i colori gioca sulle composizioni.
Dalle teorie sul caos, dalle leggi combinatorie, dagli algoritmi di accrescimento trova ispirazione per realizzare le strutture spaziali: i Frattali, le Strutture Catastrofiche, i Diagrammi, gli Attrattori, le Biforcazioni. Tutte si relazionano con il pieno e il vuoto, con un rigido procedimento di ripetizioni, sviluppando simmetrie interne, giocando su scale differenti, elaborando perfette strutture architettoniche.
Emilio Cavallini, grazie ad un incontro con Mary Quant nella Londra degli anni ’60, inizia la sua ricerca sulla potenzialità della calza vestendo le gambe femminili, per la prima volta, scoperte dalla minigonna. Cavallini risponde a questa esigenza rivoluzionando la percezione della calza, innalzandola per scelta alla stessa dignità dell’abito e nella funzione di ridefinire la donna parte dal mondo dell’arte contemporanea. Per i successivi quarant’anni continua incessantemente a tessere una relazione inestricabile fra i due mondi: arte e moda. Contemporaneamente all’attività di stilista e mentre cresce la sua notorietà nel mondo, coltiva la sua creatività anche nell’ambito dell’arte.
Incontrastato “signore delle calze” della moda internazionale dal 2010, decide di concentrare la propria attenzione all’arte scegliendo di mostrare al pubblico la sua produzione.
La mostra è curata da Giuliano Allegri, testi di Fabrizio Guerrini, catalogo Edizioni Della Bezuga.
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