Graziano Perotti, Terra di risaie
Dal 14 Febbraio 2015 al 29 Marzo 2015
Vigevano | Pavia
Luogo: Castello Sforzesco
Indirizzo: piazza Ducale
Orari: da martedì a venerdì 14-17.30; sabato, domenica e festivi 11-13 / 15-18.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0381 690269
Sarà allestita, nella storica cornice del Castello Sforzesco di Vigevano, presso la Strada Sotterranea, dal 14 febbraio al 29 marzo 2015, la mostra fotografica di Graziano Perotti “Terra di risaie” che racconta la storia e le tradizioni della terra che le ospita, ricorda il passato ed esplora il presente.
Al centro di tutto, il riso. È l’elemento principale della mostra, ma anche uno dei protagonisti di Expo 2015. In occasione dell’Esposizione Universale, infatti, saranno allestiti sia un cluster dedicato, dove saranno presenti alcuni Paesi per cui il riso è un vero mezzo di sostentamento, sia un’area all’interno del Padiglione Italia, dove la produzione di riso di Vigevano sarà celebrata come eccellenza del territorio.
“Chiunque pensi alle risaie – dichiara Andrea Sala, Sindaco di Vigevano – non può non associare questa immagine alla Lomellina, quella piccola parte della Pianura Padana delimitata dai tre fiumi Sesia, Po e Ticino. Vigevano ne rappresenta il centro più importante, dal ricco patrimonio storico – rinascimentale, una località che, negli anni, ha saputo far convivere la sua vocazione imprenditoriale, rappresentata dai numerosi calzaturifici e dalla produzione meccano-calzaturiera, al mondo rurale che la circonda e la comprende, con le sue tradizioni, le arti ed i mestieri che continua orgogliosamente a coltivare”.
La mostra “Terra di risaie” esalta, in 35 foto, la bellezza dell’ambiente che circonda Vigevano. Sarà possibile ammirare un reportage in bianco e nero, ma anche vere e proprie opere d’arte a colori che cambiano al ritmo incessante delle stagioni: dopo il riposo invernale, l’esplosione della primavera e, finalmente, l’autunno in cui tutto si tinge d’oro per la raccolta.
“Siamo orgogliosi – continua Barbara Robecchi, Assessore Expo e Turismo di Vigevano – di ospitare nei prestigiosi spazi del Castello di Vigevano una mostra che racconti, in modo così coinvolgente ed emozionante, la nostra storia, le tradizioni di questa terra, ma esplora anche il presente, la realtà che ci circonda. Ci auguriamo che questo viaggio nella “Terra di risaie” accompagni i visitatori alla scoperta del nostro territorio e delle nostre ricchezze e possa nutrire il loro spirito”.
L'intervento critico sulla fotografia è curato da Roberto Mutti. Il libro “Terra di risaie”, realizzato a mano in tiratura di 100 copie, è curato dallo stesso fotografo Graziano Perotti ed è edito da "Edizioni Massimo Fiameni design.
Il riso, una tradizione di oltre 540 anni.
La storia narra che il Duca di Milano Galeazzo Maria Sforza, avviò, già nel 1470, la coltura del riso nella sua tenuta di Villanova di Cassolnovo nelle vicinanze di Vigevano. Fu proprio lui, qualche anno più tardi, ad annunciare all’ambasciatore degli estensi Nicolò de Roberti, l’arrivo di 12 sacchi contenenti una particolare semente dalle grandi virtù. La mano che sparse quei preziosi semi in Lomellina fu anche la prima mano a raccoglierne i preziosi e primi chicchi in Europa.
“Sono partito – dichiara Graziano Perotti, fotografo e curatore della mostra – da “Nutrire il pianeta, energia per la vita” che accompagna Expo 2015 e che sottolinea quanto sia importante che, nel mondo, tutti abbiano un diritto fondamentale: quello del nutrimento, del corpo e dello spirito. La mia professione di fotografo mi ha permesso di incontrare persone provenienti da tutte le parti del mondo, ognuna con la sua storia, le sue abitudini e le sue tradizioni. Ma c’è una cosa che accumuna gran parte delle popolazioni: il riso. Non si tratta di una semplice pietanza, ma di una vera e propria occasione di incontro e di condivisione. Ho imparato che non è importante se i chicchi vengono usati, come faceva mia nonna, come rosario o se sono al collo di un pellegrino in Oriente, se il riso è all’interno di un piatto di legno, una ciotola smaltata, nel verde di una foglia di banano, avvolto nel cotone grezzo in un lontano monastero o preso dalle mani di un bambino in braccio alla sua mamma: i chicchi ci hanno sempre unito, a qualsiasi latitudine mi trovassi, e mi hanno sempre riportato, con la mente, a casa perché all’interno avevano lo stesso identico amore, la stessa fatica e la stessa missione di quelli seminati da secoli nella nostra Terra di risaie”.
Graziano Perotti
Nato a Pavia nel 1954, dove tuttora risiede, ha iniziato a fotografare da giovanissimo dedicandosi al reportage sociale e alla fotografia di viaggio. Passato al professionismo, ha intensificato la sua attività di inviato realizzando servizi in Asia (India, Cina, Indonesia, Giava, Bali, Sumatra, Malesia), Africa (Marocco, Egitto, Kenya, Tanzania), Sud e Centro America (Cuba, Guatemala, Honduras, Ecuador, Messico, Brasile), oltre che in Italia ed Europa. I reportage, spesso accompagnati dai suoi testi, sono stati pubblicati su importanti testate e ha esposto le proprie immagini in numerose mostre personali e collettive in gallerie private e spazi espositivi pubblici.
Al centro di tutto, il riso. È l’elemento principale della mostra, ma anche uno dei protagonisti di Expo 2015. In occasione dell’Esposizione Universale, infatti, saranno allestiti sia un cluster dedicato, dove saranno presenti alcuni Paesi per cui il riso è un vero mezzo di sostentamento, sia un’area all’interno del Padiglione Italia, dove la produzione di riso di Vigevano sarà celebrata come eccellenza del territorio.
“Chiunque pensi alle risaie – dichiara Andrea Sala, Sindaco di Vigevano – non può non associare questa immagine alla Lomellina, quella piccola parte della Pianura Padana delimitata dai tre fiumi Sesia, Po e Ticino. Vigevano ne rappresenta il centro più importante, dal ricco patrimonio storico – rinascimentale, una località che, negli anni, ha saputo far convivere la sua vocazione imprenditoriale, rappresentata dai numerosi calzaturifici e dalla produzione meccano-calzaturiera, al mondo rurale che la circonda e la comprende, con le sue tradizioni, le arti ed i mestieri che continua orgogliosamente a coltivare”.
La mostra “Terra di risaie” esalta, in 35 foto, la bellezza dell’ambiente che circonda Vigevano. Sarà possibile ammirare un reportage in bianco e nero, ma anche vere e proprie opere d’arte a colori che cambiano al ritmo incessante delle stagioni: dopo il riposo invernale, l’esplosione della primavera e, finalmente, l’autunno in cui tutto si tinge d’oro per la raccolta.
“Siamo orgogliosi – continua Barbara Robecchi, Assessore Expo e Turismo di Vigevano – di ospitare nei prestigiosi spazi del Castello di Vigevano una mostra che racconti, in modo così coinvolgente ed emozionante, la nostra storia, le tradizioni di questa terra, ma esplora anche il presente, la realtà che ci circonda. Ci auguriamo che questo viaggio nella “Terra di risaie” accompagni i visitatori alla scoperta del nostro territorio e delle nostre ricchezze e possa nutrire il loro spirito”.
L'intervento critico sulla fotografia è curato da Roberto Mutti. Il libro “Terra di risaie”, realizzato a mano in tiratura di 100 copie, è curato dallo stesso fotografo Graziano Perotti ed è edito da "Edizioni Massimo Fiameni design.
Il riso, una tradizione di oltre 540 anni.
La storia narra che il Duca di Milano Galeazzo Maria Sforza, avviò, già nel 1470, la coltura del riso nella sua tenuta di Villanova di Cassolnovo nelle vicinanze di Vigevano. Fu proprio lui, qualche anno più tardi, ad annunciare all’ambasciatore degli estensi Nicolò de Roberti, l’arrivo di 12 sacchi contenenti una particolare semente dalle grandi virtù. La mano che sparse quei preziosi semi in Lomellina fu anche la prima mano a raccoglierne i preziosi e primi chicchi in Europa.
“Sono partito – dichiara Graziano Perotti, fotografo e curatore della mostra – da “Nutrire il pianeta, energia per la vita” che accompagna Expo 2015 e che sottolinea quanto sia importante che, nel mondo, tutti abbiano un diritto fondamentale: quello del nutrimento, del corpo e dello spirito. La mia professione di fotografo mi ha permesso di incontrare persone provenienti da tutte le parti del mondo, ognuna con la sua storia, le sue abitudini e le sue tradizioni. Ma c’è una cosa che accumuna gran parte delle popolazioni: il riso. Non si tratta di una semplice pietanza, ma di una vera e propria occasione di incontro e di condivisione. Ho imparato che non è importante se i chicchi vengono usati, come faceva mia nonna, come rosario o se sono al collo di un pellegrino in Oriente, se il riso è all’interno di un piatto di legno, una ciotola smaltata, nel verde di una foglia di banano, avvolto nel cotone grezzo in un lontano monastero o preso dalle mani di un bambino in braccio alla sua mamma: i chicchi ci hanno sempre unito, a qualsiasi latitudine mi trovassi, e mi hanno sempre riportato, con la mente, a casa perché all’interno avevano lo stesso identico amore, la stessa fatica e la stessa missione di quelli seminati da secoli nella nostra Terra di risaie”.
Graziano Perotti
Nato a Pavia nel 1954, dove tuttora risiede, ha iniziato a fotografare da giovanissimo dedicandosi al reportage sociale e alla fotografia di viaggio. Passato al professionismo, ha intensificato la sua attività di inviato realizzando servizi in Asia (India, Cina, Indonesia, Giava, Bali, Sumatra, Malesia), Africa (Marocco, Egitto, Kenya, Tanzania), Sud e Centro America (Cuba, Guatemala, Honduras, Ecuador, Messico, Brasile), oltre che in Italia ed Europa. I reportage, spesso accompagnati dai suoi testi, sono stati pubblicati su importanti testate e ha esposto le proprie immagini in numerose mostre personali e collettive in gallerie private e spazi espositivi pubblici.
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