Piero Conestabo. Materia Cogitans
Dal 04 Settembre 2015 al 27 Settembre 2015
Gubbio | Perugia
Luogo: Chiesa di Santa Maria Nuova
Indirizzo: via Nelli
Orari: tutti i giorni 9-20
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 075 9220904
E-Mail info: info@museogubbio.it
Sito ufficiale: http://www.conestabo.it
Un appuntamento di grande prestigio per il Polo Museale Diocesano di Gubbio, che ospiterà nella Chiesa di Santa Maria Nuova, la mostra MATERIA COGITANS del noto maestro Piero Conestabo.
L’esposizione, fortemente voluta dagli organizzatori, che sarà inaugurata sabato 5 settembre alle ore 17,00, vedrà alcune delle opere più significative dell’artista triestino, che sin dagli anni 70’ si è imposto sulla scena artistica italiana, con una pittura allusiva e romanticamente cromatica, con una cifra stilistica assolutamente riconoscibile. Nato a Trieste nel 1952, Conestabo ha frequentato l'Istituto d'arte "E. Nordio” iniziando ad esporre sin da giovanissimo. Ha allestito mostre personali e collettive a Trieste, Milano, Modena, Roma, Genova, Pesaro, Gorizia, Ferrara, Verona ed all'estero in Austria a Spittal, Salisburgo, Graz, Vienna, Germania, Slovenia, Croazia, Portogallo, Gran Bretagna, Svezia, Nord America (Toronto, Los Angeles, Città del Messico, Vancouver) ed in Asia (Tokio, Tsukuba, Hong Kong, Shanghaj), Seychelles.
Ha lo studio a Trieste in via Fonderia. L'opera di Piero Conestabo riflette nella forma e nei contenuti la tensione che agita la vita contemporanea, dove le conquiste della scienza e della tecnica, esasperate ai limiti del sovrumano, sono catalizzatori di ansie, di terrore, di angoscia per la lotta della sopravvivenza dell’ umanità. Materiali riciclati (scatole di plastica, anelli, legno , cartone, cotone, ingranaggi, decori di mobili, copertoni, lettere tipografiche, bottiglie, reti di altoparlanti, tubi per l'aria di automobili, mascherine...) si susseguono scanditi o fusi sulla pagina pittorica, illuminata da tracce di acquerello, tempera e smalti. I frammenti quotidiani più comuni e della civiltà industriale sembrano inventare, in un'area di ricerca strettamente connessa alle sperimentazioni d'avanguardia, un mondo assurdo al quale sta portando il degrado ambientale.
L'artista, che investiga sui dati concreti della precarietà di un'esistenza senza certezze, dà vita a situazioni in cui l'uomo si trova ad essere artefice di un inquinamento spaventoso, di sconvolgenti disastri ecologici di cui è egli stesso vittima. E la tensione interna che anima la scena del quadro porta in primo piano la dimensione che impronta tutta la sconcertante situazione in cui l'uomo vive. Per questo l'artista, che non rinuncia ad una visione seria e profonda della vita, ha la consapevolezza che ogni opera deve rifiutare gli artifici ed esprimere minuziosamente i problemi della contemporaneità, cogliendone il senso più profondo. Ed è la veridicità dell'immagine e la concretezza dei materiali assemblati a fare risaltare la sincerità dei sentimenti dell'autore, che ha la capacità di esperienze al di là del mondo interiore, e di indagine nell'essenza delle cose del passato e del presente.
L'opera dell'artista triestino nasce dall'intenso bisogno di comunicare un linguaggio fortemente allusivo, con immagini che danno corpo a situazioni diverse e si caricano di profondi significati. Dai quadri astratti, a dominante pittorica, della produzione del passato Conestabo sposta ora la sua attenzione alla corporeità degli oggetti "poveri", di rifiuto, che una essenziale distribuzione cromatica mette in evidenza.
L’esposizione, fortemente voluta dagli organizzatori, che sarà inaugurata sabato 5 settembre alle ore 17,00, vedrà alcune delle opere più significative dell’artista triestino, che sin dagli anni 70’ si è imposto sulla scena artistica italiana, con una pittura allusiva e romanticamente cromatica, con una cifra stilistica assolutamente riconoscibile. Nato a Trieste nel 1952, Conestabo ha frequentato l'Istituto d'arte "E. Nordio” iniziando ad esporre sin da giovanissimo. Ha allestito mostre personali e collettive a Trieste, Milano, Modena, Roma, Genova, Pesaro, Gorizia, Ferrara, Verona ed all'estero in Austria a Spittal, Salisburgo, Graz, Vienna, Germania, Slovenia, Croazia, Portogallo, Gran Bretagna, Svezia, Nord America (Toronto, Los Angeles, Città del Messico, Vancouver) ed in Asia (Tokio, Tsukuba, Hong Kong, Shanghaj), Seychelles.
Ha lo studio a Trieste in via Fonderia. L'opera di Piero Conestabo riflette nella forma e nei contenuti la tensione che agita la vita contemporanea, dove le conquiste della scienza e della tecnica, esasperate ai limiti del sovrumano, sono catalizzatori di ansie, di terrore, di angoscia per la lotta della sopravvivenza dell’ umanità. Materiali riciclati (scatole di plastica, anelli, legno , cartone, cotone, ingranaggi, decori di mobili, copertoni, lettere tipografiche, bottiglie, reti di altoparlanti, tubi per l'aria di automobili, mascherine...) si susseguono scanditi o fusi sulla pagina pittorica, illuminata da tracce di acquerello, tempera e smalti. I frammenti quotidiani più comuni e della civiltà industriale sembrano inventare, in un'area di ricerca strettamente connessa alle sperimentazioni d'avanguardia, un mondo assurdo al quale sta portando il degrado ambientale.
L'artista, che investiga sui dati concreti della precarietà di un'esistenza senza certezze, dà vita a situazioni in cui l'uomo si trova ad essere artefice di un inquinamento spaventoso, di sconvolgenti disastri ecologici di cui è egli stesso vittima. E la tensione interna che anima la scena del quadro porta in primo piano la dimensione che impronta tutta la sconcertante situazione in cui l'uomo vive. Per questo l'artista, che non rinuncia ad una visione seria e profonda della vita, ha la consapevolezza che ogni opera deve rifiutare gli artifici ed esprimere minuziosamente i problemi della contemporaneità, cogliendone il senso più profondo. Ed è la veridicità dell'immagine e la concretezza dei materiali assemblati a fare risaltare la sincerità dei sentimenti dell'autore, che ha la capacità di esperienze al di là del mondo interiore, e di indagine nell'essenza delle cose del passato e del presente.
L'opera dell'artista triestino nasce dall'intenso bisogno di comunicare un linguaggio fortemente allusivo, con immagini che danno corpo a situazioni diverse e si caricano di profondi significati. Dai quadri astratti, a dominante pittorica, della produzione del passato Conestabo sposta ora la sua attenzione alla corporeità degli oggetti "poveri", di rifiuto, che una essenziale distribuzione cromatica mette in evidenza.
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