Escher. Oltre il possibile

© The M.C. Escher Company B.V.-Baarn- the Netherlands | Maurits Cornelis Escher, Stelle, 1948. Xilografia, 32x26 cm. Collezione Gemeentemuseum Den Haag
Dal 13 Ottobre 2017 al 11 Febbraio 2018
Pisa
Luogo: BLU | Palazzo d’arte e cultura
Indirizzo: Lungarno Gambacorti 9
Orari: Lunedì-Venerdì 10.00 – 19.00; Sabato-Domenica e festivi 10.00 – 20.00 (La biglietteria chiude un’ora prima della chiusura)
Curatori: Stefano Zuffi
Enti promotori:
- Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
- Comune di Pisa
- Regione Toscana
Telefono per informazioni: +39 050 220 46 50
E-Mail info: info@palazzoblu.it
Sito ufficiale: http://palazzoblu.it
Dal 13 ottobre 2017 fino al 28 gennaio 2018, il BLU | Palazzo d’arte e cultura ospita la mostra “Escher”, realizzata da MondoMostre in collaborazione il Museo Escher a L’Aja, a cura del professor Stefano Zuffi, storico dell’arte e grande conoscitore di M.C. Escher.
La mostra presenterà una completa rassegna di tutti gli ipnotici, sorprendenti e spiazzanti capolavori del grande olandese, con il contributo di alcune curiose soluzioni espositive progettate dall’architetto Cesare Mari e grazie all’uso delle tecnologie e della multimedialità, una delle caratteristiche delle esposizioni organizzate a Palazzo Blu. Insieme al fascino coinvolgente del mondo di Escher, la mostra è l’occasione per ripercorrere le tappe della creatività dell’artista, soffermandosi in modo particolare sui lunghi e decisivi soggiorni in Italia, tra scenari naturali e memorie artistiche che segnarono in modo profondo il suo stile.
Il giovane Escher studia a Delft e ad Haarlem, storiche città d’arte dell’Olanda: il suo maestro è un incisore ebreo sefardita, Samuel Jessurun de Mesquita, che incontrerà un triste destino ad Auschwitz. Su suo consiglio, Escher comincia ad apprezzare l’arte matematica-razionale della tradizione ebraica e islamica, confrontandola con i movimenti dell’avanguardia europea. Nel corso degli anni Venti e Trenta intraprende numerosi viaggi in Italia, in particolare visita diverse città della Toscana. Organizzare una mostra di Escher a Pisa, la cui Università è da secoli un punto di riferimento internazionale nelle ricerche matematiche e scientifiche, è dunque anche un’occasione per interrogarsi sulle possibili fonti d’ispirazione della sua creatività.
Pur rimanendo a lungo un attento interprete del paesaggio, Escher esplora sempre più a fondo gli orizzonti dell’illusione visiva, attraverso composizioni di carattere geometrico o con la creazione di architetture “impossibili”.
Insieme a una selezione straordinaria di oltre cento opere di Escher, i visitatori troveranno alcune testimonianze dei secoli precedenti, in larga parte provenienti da Pisa stessa: frammenti marmorei con decorazioni in stile cosmatesco, tarsie lignee con la rappresentazione di solidi geometrici, le incisioni di G.B. Piranesi con architetture fantastiche e prospettive suggestive.
La mostra si articola in nove sezioni: Volti, Animali, Oggetti e riflessi, Geometrie e ritmi, Paesaggi, L’artista, Architetture fantastiche, Nature, Autoritratti.
Il giovane Escher studia a Delft e ad Haarlem, storiche città d’arte dell’Olanda: il suo maestro è un incisore ebreo sefardita, Samuel Jessurun de Mesquita, che incontrerà un triste destino ad Auschwitz. Su suo consiglio, Escher comincia ad apprezzare l’arte matematica-razionale della tradizione ebraica e islamica, confrontandola con i movimenti dell’avanguardia europea. Nel corso degli anni Venti e Trenta intraprende numerosi viaggi in Italia, in particolare visita diverse città della Toscana. Organizzare una mostra di Escher a Pisa, la cui Università è da secoli un punto di riferimento internazionale nelle ricerche matematiche e scientifiche, è dunque anche un’occasione per interrogarsi sulle possibili fonti d’ispirazione della sua creatività.
Pur rimanendo a lungo un attento interprete del paesaggio, Escher esplora sempre più a fondo gli orizzonti dell’illusione visiva, attraverso composizioni di carattere geometrico o con la creazione di architetture “impossibili”.
Insieme a una selezione straordinaria di oltre cento opere di Escher, i visitatori troveranno alcune testimonianze dei secoli precedenti, in larga parte provenienti da Pisa stessa: frammenti marmorei con decorazioni in stile cosmatesco, tarsie lignee con la rappresentazione di solidi geometrici, le incisioni di G.B. Piranesi con architetture fantastiche e prospettive suggestive.
La mostra si articola in nove sezioni: Volti, Animali, Oggetti e riflessi, Geometrie e ritmi, Paesaggi, L’artista, Architetture fantastiche, Nature, Autoritratti.
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