Oman, il paese di Sindbad il marinaio
Oman, il paese di Sindbad il marinaio, Museo nazionale di San Matteo, Pisa
Dal 06 Giugno 2012 al 07 Luglio 2012
Pisa
Luogo: Museo nazionale di San Matteo
Indirizzo: piazza San Matteo in Soarta 1
Orari: tutti i giorni 8.30-19.30; festivi 8.30-13.30
Costo del biglietto: intero € 5; ridotto € 2.50
Telefono per informazioni: + 39 050 541865
E-Mail info: dario.matteoni@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.sbappsae-pi.beniculturali.it
L’Oman si racconta all’Italia. Dal 6 giugno al 7 luglio al Museo nazionale di San Matteo a Pisa, con una suggestiva esposizione frutto della consolidata collaborazione tra l’Università degli Studi di Pisa e l’Office of the Advisor to H.M. the Sultan for Cultural Affairs di Muscat. All’esposizione ha offerto la propria collaborazione la Soprintendenza per i Beni Culturali di Pisa.
A curare la mostra, per parte italiana è la professoressa Alessandra Avanzini, direttore del Dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico dell’Ateneo pisano e coordinatore di alcuni importanti progetti europei.
La scelta di Pisa a sede di questo importante evento non è casuale: è infatti l’Ateneo pisano ad aver coordinato l’estesa campagna di scavo nell’area portuale di Khor Rori e nella fortezza di Salut.
L’Oman, Sultanato situato nella parte sud orientale della Penisola Arabica, è un paese con una storia ricchissima, tradizioni secolari e una natura incontaminata. Da sempre ponte tra Oriente e Occidente, fin dall’antichità ha svolto un ruolo chiave nello scambio di merci, persone, idee e culture, costituendo un punto di intermediazione culturale e commerciale con i paesi sull’Oceano Indiano, la Cina, il Mediterraneo.
Obiettivo della mostra è fare conoscere la cultura e la natura dell’Oman al grande pubblico, attraverso un viaggio ideale nella sua storia. A partire dall’affascinante leggenda di re Salomone che fece costruire in dieci giorni dieci mila canali che resero fertile il paese e coltivabili le sue terre, per entrare poi nella storia più antica in cui si narra anche del commercio del rame nel III millennio, quando l’Oman era noto con il nome di Magan, e dell’importante sito di Salut.
Ma l’Oman è anche conosciuto come il paese dell’incenso. Gran parte della sua passata fortuna è, infatti, dovuta al fatto che, nella sua parte meridionale, vi cresce una delle più pregiate varietà della preziosa resina.
Il commercio dell’incenso si intreccia con la storia di due importanti porti, Khor Rori ed Al Balid che verranno illustrati attraverso fotografie, ricostruzioni e oggetti provenienti dai recenti scavi archeologici. I siti di provenienza sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Khor Rori, scavata dalla missione archeologica dell’Università di Pisa, si è rivelata di importanza strategica nei traffici tra Mediterraneo ed India.
Di Al Balid, importante porto sulla costa meridionale del paese, parla anche Marco Polo che qui fa tappa nel corso del suo viaggio verso la Cina.
Si arriva così, dopo una parte dedicata agli strumenti e alle tecniche della navigazione, al racconto del paese di Sindbad oggi e alla cosiddetta Rinascita omanita, avvenuta nel paese a partire dal 1970, con la salita al potere il Sultano Qabus Bin Said.
Una sezione a parte è dedicata alla navigazione, di cui il marinaio Sindbad, con le sue avventure alla conquista dei Sette Mari, rappresenta il simbolo. Da qui il titolo della mostra.
L’integrazione fra paesaggio, archeologia e insediamenti in mostra sarà documentato dall’esposizione di importanti reperti ritrovati nelle diverse campagne di scavo e dalle immagini dei monumentali e dell’ambiente naturale, dei prodotti e risorse naturali, e degli scali e delle rotte commerciali che hanno fatto dell’Oman un’area da sempre strategica.
Ad essere proposto dalla mostra è un viaggio nel tempo e nei luoghi, sotto un cielo stellato, seguendo le costellazioni che gli antichi navigatori utilizzavano per orientarsi lungo le rotte che trovavano in questa terra di magia e di antichissima storia un porto sicuro.
A curare la mostra, per parte italiana è la professoressa Alessandra Avanzini, direttore del Dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico dell’Ateneo pisano e coordinatore di alcuni importanti progetti europei.
La scelta di Pisa a sede di questo importante evento non è casuale: è infatti l’Ateneo pisano ad aver coordinato l’estesa campagna di scavo nell’area portuale di Khor Rori e nella fortezza di Salut.
L’Oman, Sultanato situato nella parte sud orientale della Penisola Arabica, è un paese con una storia ricchissima, tradizioni secolari e una natura incontaminata. Da sempre ponte tra Oriente e Occidente, fin dall’antichità ha svolto un ruolo chiave nello scambio di merci, persone, idee e culture, costituendo un punto di intermediazione culturale e commerciale con i paesi sull’Oceano Indiano, la Cina, il Mediterraneo.
Obiettivo della mostra è fare conoscere la cultura e la natura dell’Oman al grande pubblico, attraverso un viaggio ideale nella sua storia. A partire dall’affascinante leggenda di re Salomone che fece costruire in dieci giorni dieci mila canali che resero fertile il paese e coltivabili le sue terre, per entrare poi nella storia più antica in cui si narra anche del commercio del rame nel III millennio, quando l’Oman era noto con il nome di Magan, e dell’importante sito di Salut.
Ma l’Oman è anche conosciuto come il paese dell’incenso. Gran parte della sua passata fortuna è, infatti, dovuta al fatto che, nella sua parte meridionale, vi cresce una delle più pregiate varietà della preziosa resina.
Il commercio dell’incenso si intreccia con la storia di due importanti porti, Khor Rori ed Al Balid che verranno illustrati attraverso fotografie, ricostruzioni e oggetti provenienti dai recenti scavi archeologici. I siti di provenienza sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Khor Rori, scavata dalla missione archeologica dell’Università di Pisa, si è rivelata di importanza strategica nei traffici tra Mediterraneo ed India.
Di Al Balid, importante porto sulla costa meridionale del paese, parla anche Marco Polo che qui fa tappa nel corso del suo viaggio verso la Cina.
Si arriva così, dopo una parte dedicata agli strumenti e alle tecniche della navigazione, al racconto del paese di Sindbad oggi e alla cosiddetta Rinascita omanita, avvenuta nel paese a partire dal 1970, con la salita al potere il Sultano Qabus Bin Said.
Una sezione a parte è dedicata alla navigazione, di cui il marinaio Sindbad, con le sue avventure alla conquista dei Sette Mari, rappresenta il simbolo. Da qui il titolo della mostra.
L’integrazione fra paesaggio, archeologia e insediamenti in mostra sarà documentato dall’esposizione di importanti reperti ritrovati nelle diverse campagne di scavo e dalle immagini dei monumentali e dell’ambiente naturale, dei prodotti e risorse naturali, e degli scali e delle rotte commerciali che hanno fatto dell’Oman un’area da sempre strategica.
Ad essere proposto dalla mostra è un viaggio nel tempo e nei luoghi, sotto un cielo stellato, seguendo le costellazioni che gli antichi navigatori utilizzavano per orientarsi lungo le rotte che trovavano in questa terra di magia e di antichissima storia un porto sicuro.
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