Ettore Frani. Respiri

Ettore Frani. Respiri, Museo Nazionale di Ravenna

 

Dal 04 Aprile 2014 al 15 Giugno 2014

Ravenna

Luogo: Museo Nazionale

Indirizzo: via San Vitale 17

Orari: da martedì a domenica 8.30-19.30

Curatori: Antonella Ranaldi

Enti promotori:

  • Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Ravenna Ferrara Forlì-Cesena Rimini

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 0544 543711

E-Mail info: sbap-ra.museonazionale@beniculturali.it

Sito ufficiale: http://sbap-ra.museonazionale@beniculturali.it


Il Museo Nazionale di Ravenna ospita la mostra Ettore Frani. Respiri, un'installazione ideata dal giovane artista Ettore Frani per il suggestivo ambiente della sala di accoglienza, in dialogo ideale con la Sala delle Erme e le testimonianze artistiche custodite nel Museo. 
La Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini, Antonella Ranaldi, invita all'inaugurazione venerdì 4 aprile alle ore 17. 
La mostra, a cura di Antonella Ranaldi, sarà aperta al pubblico fino al 15 giugno 2014. Nella mostra, su invito della curatrice Antonella Ranaldi direttrice del Museo, l'artista pone in dialogo fra loro opere dedicate al tema dei "respiri", in un'accezione ampia di "aliti e palpiti" che animano uomo e natura e li uniscono in una dimensione metafisica. Un'atmosfera sospesa che dialoga a distanza con il tempo sospeso delle antichità del Museo, al di fuori di coordinate spazio temporali, in un'ellisse temporale che supera i confini tra antico e contemporaneo. 

Ettore Frani nato a Termoli 1978, vive e lavora a Roma. Artista fra i più apprezzati delle giovani generazioni, in questi anni è presente in importanti sedi istituzionali e segnalato in prestigiosi premi nazionali. I dipinti ad olio su tavola di Ettore Frani rivelano, attraverso immagini dal forte valore simbolico, il tentativo di far trasparire ciò che non è rappresentabile e affrontano temi che riguardano la spiritualità dell'uomo e la sacralità della natura. L'artista sceglie il trittico o il polittico come modalità d'elezione per la sua rappresentazione. 
Come in antico, le immagini entrano in corrispondenza tra loro per analogia: il senso di ciò che si vede non è dato dalle singole immagini che si hanno davanti ma dalla relazione che si crea tra esse e che apre a sua volta a un significato altro. 

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