Andy Trema. Fiere
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Andy Trema, Gaza, cm. 25x25
Dal 20 Luglio 2024 al 31 Agosto 2024
Reggio di Calabria | Reggio Calabria
Luogo: Sottogiudecca
Indirizzo: Via Giudecca 23
Orari: LUN: 16.30-20.30; MAR - SAB: 09-13/16.30-20.30
Curatori: Marta Toma e Giulia Toma
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: sottogiudecca@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.galleriaartetoma.com/sottogiudecca
Sottogiudecca, lo spazio interamente dedicato al contemporaneo a Reggio Calabria, sabato 20 luglio alle ore 19.00, presenta in anteprima la personale di Andy Trema dal titolo ‘Fiere’, a cura di Marta Toma e Giulia Toma.
Andy Trema, eclettica artista salentina da anni residente a Roma, approda per la prima volta in Calabria con un progetto espositivo inedito, che esalta la versatilità e la forza di carattere della donna, portando alla luce le sue connessioni con il mondo animale.
‘Fiere’ è introdotta da un’opera ammantata di mistero e magia (Le foglie del Male, 2023), che estrinseca il bicefalismodell’animo femminile, attraverso una fusione panica con la Natura. Oltre la soglia, abnormi figure zoomorfe (serie Focus, 2023) vegliano su un ciclo di opere su carta, ispirate al simbolismo dei tarocchi e degli antichi bestiari medievali.
Percorrendo questa intricata selva di Fiere a riposo, corpi bestiali e teste di donna si intrecciano in ardite pose tantriche, che sprigionano un’energia mistica e primordiale. La deformità è qui un dono sciamanico: la facoltà di incarnare un potere spirituale, assumendo sembianze e virtù del proprio animale guida. Gli arti si fanno zampe, zoccoli, artigli. Fiere e serafiche, queste docili belve hanno volti femminei asciutti e solenni. Non fauci, ma dolci labbra e piccoli occhi acuti, intagliati come fessure. Sono donne-chimere, sapienti e inafferrabili, custodi del fascino occulto e universale della dea madre.
Questo archetipo intriso di reminiscenze pagane e figure mitologiche proprie di tutte le antiche civiltà, rifiorisce durante l’Umanesimo in un immaginario fantastico popolato da fauni, centauri e altre creature ibride, in cui la ferocia delle tre fiere dantesche convive con l’ideale della «fera bella e mansueta» di Petrarca. Un’ ambiguità perfettamente “personificata” dalla lupa (Lupe di Venere, 2024), innatamente spietata, ma intimamente mossa da un istinto materno che supera le barriere di specie.
Il concetto di “prendersi cura” come missione - culturalmente associato al genere femminile - si trasfigura in un gesto d’affetto e dedizione, teneramente tramandato di generazione in generazione (Trecce di Resistenza, 2024). Un momento di ritualità condivisa, che trova spazio nella poetica installazione appositamente pensata per la project room: una candida costellazione di occhi da cui scorrono lacrime da intrecciare, in un’emozionante performance partecipata. (testi di Marta Toma)
ANDY TREMA - Francesca Mele (Galatina, LE – 1982), vive e lavora a Roma. Nel suo alter ego trova spazio un universo creativo polifonico, in cui le arti visive incontrano la musica. Dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti di Lecce, tra il 2006 e il 2012 intraprende la carriera da musicista con la band Lola and the Lovers e poi con il progetto solista Malva. In questo periodo collabora alla produzione di videoclip musicali come costumista, scenografa e videomaker. Femminista convinta, partecipa attivamente alla scena indipendente della capitale e a partire dal 2017 realizza illustrazioni, ceramiche e capi personalizzati, in collaborazione con brand ed etichette sensibili a queste tematiche. In quest’ottica nel 2022 dà vita al progetto This is Pink(Castello Volante, Corigliano d’Otranto – LE) e fonda Make Me, un collettivo di sole illustratrici di cui oggi è curatrice. Nello stesso anno torna alla pittura con nuova ispirazione e avvia una produzione molto intimista, che nel 2023 le apre le porte del Simposio di Pittura nella residenza Lac o Le Mon (Casa Cafausica – San Cesareo, LE). Nel 2024 porta avanti la sua ricerca e prende parte alla collettiva Schiaparelli Pink (Chiostro delle Clarisse di Noci, BA).
Andy Trema, eclettica artista salentina da anni residente a Roma, approda per la prima volta in Calabria con un progetto espositivo inedito, che esalta la versatilità e la forza di carattere della donna, portando alla luce le sue connessioni con il mondo animale.
‘Fiere’ è introdotta da un’opera ammantata di mistero e magia (Le foglie del Male, 2023), che estrinseca il bicefalismodell’animo femminile, attraverso una fusione panica con la Natura. Oltre la soglia, abnormi figure zoomorfe (serie Focus, 2023) vegliano su un ciclo di opere su carta, ispirate al simbolismo dei tarocchi e degli antichi bestiari medievali.
Percorrendo questa intricata selva di Fiere a riposo, corpi bestiali e teste di donna si intrecciano in ardite pose tantriche, che sprigionano un’energia mistica e primordiale. La deformità è qui un dono sciamanico: la facoltà di incarnare un potere spirituale, assumendo sembianze e virtù del proprio animale guida. Gli arti si fanno zampe, zoccoli, artigli. Fiere e serafiche, queste docili belve hanno volti femminei asciutti e solenni. Non fauci, ma dolci labbra e piccoli occhi acuti, intagliati come fessure. Sono donne-chimere, sapienti e inafferrabili, custodi del fascino occulto e universale della dea madre.
Questo archetipo intriso di reminiscenze pagane e figure mitologiche proprie di tutte le antiche civiltà, rifiorisce durante l’Umanesimo in un immaginario fantastico popolato da fauni, centauri e altre creature ibride, in cui la ferocia delle tre fiere dantesche convive con l’ideale della «fera bella e mansueta» di Petrarca. Un’ ambiguità perfettamente “personificata” dalla lupa (Lupe di Venere, 2024), innatamente spietata, ma intimamente mossa da un istinto materno che supera le barriere di specie.
Il concetto di “prendersi cura” come missione - culturalmente associato al genere femminile - si trasfigura in un gesto d’affetto e dedizione, teneramente tramandato di generazione in generazione (Trecce di Resistenza, 2024). Un momento di ritualità condivisa, che trova spazio nella poetica installazione appositamente pensata per la project room: una candida costellazione di occhi da cui scorrono lacrime da intrecciare, in un’emozionante performance partecipata. (testi di Marta Toma)
ANDY TREMA - Francesca Mele (Galatina, LE – 1982), vive e lavora a Roma. Nel suo alter ego trova spazio un universo creativo polifonico, in cui le arti visive incontrano la musica. Dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti di Lecce, tra il 2006 e il 2012 intraprende la carriera da musicista con la band Lola and the Lovers e poi con il progetto solista Malva. In questo periodo collabora alla produzione di videoclip musicali come costumista, scenografa e videomaker. Femminista convinta, partecipa attivamente alla scena indipendente della capitale e a partire dal 2017 realizza illustrazioni, ceramiche e capi personalizzati, in collaborazione con brand ed etichette sensibili a queste tematiche. In quest’ottica nel 2022 dà vita al progetto This is Pink(Castello Volante, Corigliano d’Otranto – LE) e fonda Make Me, un collettivo di sole illustratrici di cui oggi è curatrice. Nello stesso anno torna alla pittura con nuova ispirazione e avvia una produzione molto intimista, che nel 2023 le apre le porte del Simposio di Pittura nella residenza Lac o Le Mon (Casa Cafausica – San Cesareo, LE). Nel 2024 porta avanti la sua ricerca e prende parte alla collettiva Schiaparelli Pink (Chiostro delle Clarisse di Noci, BA).
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