Hofesh Shechter. A Site Specific Performance
Dal 03 Novembre 2015 al 05 Novembre 2015
Reggio nell'Emilia | Reggio Emilia
Luogo: Collezione Maramotti
Indirizzo: via fratelli Cervi 66
Telefono per prevendita: +39 0522 458811
Telefono per informazioni: +39 0522 382484
E-Mail info: info@collezionemaramotti.org
Sito ufficiale: http://www.collezionemaramotti.org/it/work-in-progress/2015113/Hofesh-Shechter/1604
Il progetto Hofesh Shechter, incluso nel calendario del Festival Aperto 2015, nasce da una collaborazione tra Collezione Maramotti, Max Mara e Fondazione I Teatri e prevede una esclusiva performance site specific negli spazi della Collezione (dal 3 al 5 novembre - quattro repliche) e la prima italiana dello spettacolo deGeneration al Teatro Cavallerizza (7-8 novembre). La sinergia tra questi tre soggetti ha avuto inizio nel 2009 con il coinvolgimento di Trisha Brown Dance Company, e si è consolidata negli anni con appuntamenti biennali, Shen Wei Dance Arts nel 2011 e Wayne McGregor | Random Dance nel 2013, con l’obiettivo di vivificare un dialogo fra coreutica e arte visiva.
Gli spazi della Collezione Maramotti accoglieranno una performance site specific originale, creata da Shechter appositamente per questo luogo, in dialogo con le opere d’arte e l’architettura che le ospita. È un’esperienza unica per la Collezione Maramotti: la sola precedente occasione in cui la compagnia si è confrontata con uno spazio non teatrale è stata la presentazione di alcuni estratti di Political Mother adattati agli ambienti della Saatchi Gallery di Londra. Le quattro repliche della creazione site specific in Collezione rappresenteranno un’irripetibile occasione per assistere a performance nello spazio a esse ispirato e dedicato, che lo stesso Shechter visiterà in settembre per idearne coreografia e musica. Accanto ai danzatori di Shechter Junior, su speciale richiesta del coreografo, ci sarà Sita Ostheimer, già danzatrice della Hofesh Shechter Company e direttore delle prove di Shechter Junior.
deGeneration sarà presentato al Teatro Cavallerizza (in prima ed esclusiva italiana). Si compone di tre parti: Cult (2004) e Fragments (2003), due tra i lavori di Shechter meno noti, accanto al premiato Disappearing Act (2015).
I temi principali di Cult (2004) sono i giochi di potere nella società e le lotte da essi provocate, e riportano a dinamiche ricorrenti nell’opera del coreografo: l’individuo con o contro il gruppo, il tentativo di unirsi per dare senso alla vita e raggiungere un’armonia personale e sociale. Fragments (2003) è un duetto che esplora la relazione intima tra un uomo e una donna, in cui si alternano gravità e ironia, gioco di potere e di seduzione, pragmatismo e sensualità. Disappearing Act (2015) riprende i motivi dei due pezzi precedenti in uno slancio più corale basandosi su una creazione del 2012 appositamente riadattata a e ispirata dai giovani interpreti della nuova formazione Shechter Junior.
Hofesh Shechter è spesso definito “coreografo israeliano”, anche se vive a Londra da oltre quindici anni. Lo stile che lo ha consacrato trae ispirazione dalla danza popolare mediorientale e nordeuropea, ripresa in chiave contemporanea attraverso vigorose coreografie di gruppo e contrappunti solistici permeati da un ritmo intenso e trascinante. Le spettacolari coreografie che porta in scena sono interpretate da danzatori “abitati” da un’energia elettrica, una fisicità quasi selvaggia, e sono accompagnate da musiche potenti, spesso a cura dello stesso Shechter, che le compone. “La musica per me è una sorta di carburante emozionale. Agisce come una struttura, scandisce i ritmi e crea un’atmosfera, delle regole, dei pensieri. La musica è importante come la danza ed è un grande elemento di connessione. Essere capaci di vedere un lavoro come una totalità, visiva e sonora, significa che esso è più completo nel suo riuscire a trasmettere energia. La musica è la ragione per cui io mi occupo di danza” (H. Shechter).
Il lavoro intenso di Shechter, percorso dalle tensioni e dalle inquietudini che attraversano il mondo odierno, indaga gli aspetti oscuri dell’agire umano sul piano psicologico, sociale e antropologico. Le composizioni spesso evocano una necessità di protezione e riparo dell’individuo che, di fronte all’ostilità del mondo e alla propria insicurezza emozionale, tende a ripiegare su se stesso.
Come forte risposta verso le scarse opportunità offerte ai giovani nel mondo della danza, nel 2015 Hofesh Shechter ha creato la Shechter Junior, una compagnia di danzatori internazionali tra i 18 e i 25 anni selezionati tra oltre mille, di cui è alla guida. Il progetto, nato per la formazione professionale dei giovani più talentuosi, rappresenta per Shechter uno strumento formidabile per incanalare la vitalità giovanile dei danzatori e lo scambio reciproco di energia tra le due compagnie, la Hofesh Shechter Company e la Shechter Junior. Quest’ultima sarà la protagonista di entrambi gli appuntamenti in calendario a Reggio Emilia, per una precisa scelta del coreografo.
Orario:
martedì 3 novembre, ore 20.30
mercoledì 4 novembre, ore 16.30 e 20.30
giovedì 5 novembre, ore 20.30
Gli spazi della Collezione Maramotti accoglieranno una performance site specific originale, creata da Shechter appositamente per questo luogo, in dialogo con le opere d’arte e l’architettura che le ospita. È un’esperienza unica per la Collezione Maramotti: la sola precedente occasione in cui la compagnia si è confrontata con uno spazio non teatrale è stata la presentazione di alcuni estratti di Political Mother adattati agli ambienti della Saatchi Gallery di Londra. Le quattro repliche della creazione site specific in Collezione rappresenteranno un’irripetibile occasione per assistere a performance nello spazio a esse ispirato e dedicato, che lo stesso Shechter visiterà in settembre per idearne coreografia e musica. Accanto ai danzatori di Shechter Junior, su speciale richiesta del coreografo, ci sarà Sita Ostheimer, già danzatrice della Hofesh Shechter Company e direttore delle prove di Shechter Junior.
deGeneration sarà presentato al Teatro Cavallerizza (in prima ed esclusiva italiana). Si compone di tre parti: Cult (2004) e Fragments (2003), due tra i lavori di Shechter meno noti, accanto al premiato Disappearing Act (2015).
I temi principali di Cult (2004) sono i giochi di potere nella società e le lotte da essi provocate, e riportano a dinamiche ricorrenti nell’opera del coreografo: l’individuo con o contro il gruppo, il tentativo di unirsi per dare senso alla vita e raggiungere un’armonia personale e sociale. Fragments (2003) è un duetto che esplora la relazione intima tra un uomo e una donna, in cui si alternano gravità e ironia, gioco di potere e di seduzione, pragmatismo e sensualità. Disappearing Act (2015) riprende i motivi dei due pezzi precedenti in uno slancio più corale basandosi su una creazione del 2012 appositamente riadattata a e ispirata dai giovani interpreti della nuova formazione Shechter Junior.
Hofesh Shechter è spesso definito “coreografo israeliano”, anche se vive a Londra da oltre quindici anni. Lo stile che lo ha consacrato trae ispirazione dalla danza popolare mediorientale e nordeuropea, ripresa in chiave contemporanea attraverso vigorose coreografie di gruppo e contrappunti solistici permeati da un ritmo intenso e trascinante. Le spettacolari coreografie che porta in scena sono interpretate da danzatori “abitati” da un’energia elettrica, una fisicità quasi selvaggia, e sono accompagnate da musiche potenti, spesso a cura dello stesso Shechter, che le compone. “La musica per me è una sorta di carburante emozionale. Agisce come una struttura, scandisce i ritmi e crea un’atmosfera, delle regole, dei pensieri. La musica è importante come la danza ed è un grande elemento di connessione. Essere capaci di vedere un lavoro come una totalità, visiva e sonora, significa che esso è più completo nel suo riuscire a trasmettere energia. La musica è la ragione per cui io mi occupo di danza” (H. Shechter).
Il lavoro intenso di Shechter, percorso dalle tensioni e dalle inquietudini che attraversano il mondo odierno, indaga gli aspetti oscuri dell’agire umano sul piano psicologico, sociale e antropologico. Le composizioni spesso evocano una necessità di protezione e riparo dell’individuo che, di fronte all’ostilità del mondo e alla propria insicurezza emozionale, tende a ripiegare su se stesso.
Come forte risposta verso le scarse opportunità offerte ai giovani nel mondo della danza, nel 2015 Hofesh Shechter ha creato la Shechter Junior, una compagnia di danzatori internazionali tra i 18 e i 25 anni selezionati tra oltre mille, di cui è alla guida. Il progetto, nato per la formazione professionale dei giovani più talentuosi, rappresenta per Shechter uno strumento formidabile per incanalare la vitalità giovanile dei danzatori e lo scambio reciproco di energia tra le due compagnie, la Hofesh Shechter Company e la Shechter Junior. Quest’ultima sarà la protagonista di entrambi gli appuntamenti in calendario a Reggio Emilia, per una precisa scelta del coreografo.
Orario:
martedì 3 novembre, ore 20.30
mercoledì 4 novembre, ore 16.30 e 20.30
giovedì 5 novembre, ore 20.30
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