Leonardo Pivi. Terra bruciata
Dal 15 Dicembre 2013 al 09 Febbraio 2014
Rimini
Luogo: FAR - Fabbrica Arte Rimini, Rimini/ Villa Mussolini, Riccione
Indirizzo: piazza Cavour, Rimini/ via Milano 31, Riccione
Orari: da martedì a domenica 16-22
Enti promotori:
- Assessorato alla Cultura del Comune di Rimini
- Istituzione per la Cultura del Comune di Riccione
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0541 704416/ 704421
E-Mail info: piero.delucca@comune.rimini.it
Sito ufficiale: http://www.comune.rimini.it
Doppia inaugurazione per la mostra dal titolo Terra bruciata dell’artista Leonardo Pivi sabato 14 dicembre 2013 alle ore 18 a Rimini alla FAR - Fabbrica Arte Rimini e domenica 15 dicembre alle ore 17 a Riccione a Villa Mussolini.
L’iniziativa è un progetto comune della FAR di Rimini e della Galleria d’arte moderna e contemporanea di Riccione Villa Franceschi.
Il percorso creativo di Leonardo Pivi (Cesena 1965) è paradigmatico di una certa arte italiana a cavallo fra gli anni 90 e i primi decenni del XXI secolo. Formatosi all’ombra di quell’ambiente artistico bolognese da cui sono usciti molti nomi rilevanti del nostro panorama, e affine per generazione e per frequentazione a figure come Maurizio Cattelan, Eva Marisaldi, Alessandro Pessoli, Pierpaolo Campanini, Emilio Fantin anche Leonardo Pivi ha saputo unire elementi tipicamente “italici” come l’ironia, la tecnica e la consapevolezza storica con lo stile globalizzato del contemporaneo.
In oltre vent’anni di lavoro però Pivi ha fatto “terra bruciata” dietro di sé, perseguendo una linea del tutto personale che è andata componendo la sua inconfondibile identità. Perfezionandosi sempre di più nel recupero di tecniche difficili e desuete, come il micromosaico o la pittura su tavola lignea, e incrociandole con l’universo mediatico attuale, dalle riviste illustrate alle videoproiezioni, l’artista ha edificato un universo di senso complesso e stratificato, in cui emblemi e simboli si mescolano incessantemente. Un vero e proprio archivio di segni che ricorda le bizzarre classificazioni delle enciclopedie medievali – in cui le più diverse figure, da un pinocchio crocefisso a un David Bowie trasformato in icona bizantina, un piede marmoreo a un volto leonardesco seminascosto da una siepe di sterpi, convivono miracolosamente.
Come per magia le opere di Pivi “solidificano” il flusso indistinto di parvenze, figure, rappresentazioni, che ogni giorno i media ci rovesciano addosso. Sono anzi un antidoto a questo diluvio: ci costringono a soffermarci sulle “apparenze”, impedendoci di sbarazzarcene, come faremmo sbrigativamente con un vecchio giornale, o con una mail non richiesta.
Mediante una indiscussa abilità d’occhio e di mano, che gli permette una disinvoltura senza eguali nell’impiego del linguaggio musivo, pittorico e scultoreo, Pivi sa trasformare l’immagine più convenzionale in un’icona anacronistica che pare appartenere ad altre epoche e ad altri mondi, e riesce a convertire l’effimero in eterno,
il banale in eccezionale, lo scarto in reliquia.
La mostra inaugurerà a Rimini, nella centralissima FAR sabato 14 dicembre 2012, e a Riccione domenica 15 dicembre nella prestigiosa Villa Mussolini. Si tratta della prima retrospettiva che rende conto della grande varietà di interessi dell’artista e della sua multiforme e prolifica produzione degli ultimi venticinque anni.
Nella sede di Rimini, sfruttando le alte volte di sapore medievale del Palazzo del Podestà (recentemente recuperato come luogo espositivo per espressa volontà dell’Assessorato alla Cultura)verranno esposte alcune opere di grandi dimensioni, sculture in cemento e marmo, grandi mosaici e installazioni; a Riccione nelle sale moderniste di Villa Mussolini (edificio storico recuperato come spazio espositivo) l’artista installa alcune videoproiezioni combinate con mosaici policromi, le celebri “riviste” intarsiate con interventi in micromosaico, e una estesa serie di dipinti,collages, e opere musive realizzate nell’ultimo decennio; mentre nell’atmosfera raccolta degli spazi sotterranei della Galleria d’arte moderna e contemporanea di Riccione, Villa Franceschi, trovano posto disegni e alcuni inediti feticci scultorei.
Sostenuta dall’assessorato alla Cultura del Comune di Rimini e dall’Istituzione per la Cultura del Comune di Riccione, la mostra rappresenta lo sforzo di dare sempre più luce a quelle figure artistiche italiane ormai affluenti, ma non ancora antologizzate; al tempo stesso, prosegue l’attività già intrapresa individualmente sia dal Comune di Rimini con la creazione dello spazio FAR, che dal Comune di Riccione con l’attività della Galleria Villa Franceschi che coinvolge anche Villa Mussolini.
L’inaugurazione di domenica 15 dicembre a Riccione in Villa Mussolini sarà accompagnata da una lettura del poeta Francesco Gabellini ispirata all’opera musiva Elias; seguirà l’incontro con l’autore e il curatore. A chiusura della giornata, la presentazione del libro catalogo con testi di M. Senaldi, F. Gabellini, M. Pulini, A. Pessoli, R. Barilli. V. D’Augusta, R. Daolio e altri, interviste e testimonianze fotografiche.
L’iniziativa è un progetto comune della FAR di Rimini e della Galleria d’arte moderna e contemporanea di Riccione Villa Franceschi.
Il percorso creativo di Leonardo Pivi (Cesena 1965) è paradigmatico di una certa arte italiana a cavallo fra gli anni 90 e i primi decenni del XXI secolo. Formatosi all’ombra di quell’ambiente artistico bolognese da cui sono usciti molti nomi rilevanti del nostro panorama, e affine per generazione e per frequentazione a figure come Maurizio Cattelan, Eva Marisaldi, Alessandro Pessoli, Pierpaolo Campanini, Emilio Fantin anche Leonardo Pivi ha saputo unire elementi tipicamente “italici” come l’ironia, la tecnica e la consapevolezza storica con lo stile globalizzato del contemporaneo.
In oltre vent’anni di lavoro però Pivi ha fatto “terra bruciata” dietro di sé, perseguendo una linea del tutto personale che è andata componendo la sua inconfondibile identità. Perfezionandosi sempre di più nel recupero di tecniche difficili e desuete, come il micromosaico o la pittura su tavola lignea, e incrociandole con l’universo mediatico attuale, dalle riviste illustrate alle videoproiezioni, l’artista ha edificato un universo di senso complesso e stratificato, in cui emblemi e simboli si mescolano incessantemente. Un vero e proprio archivio di segni che ricorda le bizzarre classificazioni delle enciclopedie medievali – in cui le più diverse figure, da un pinocchio crocefisso a un David Bowie trasformato in icona bizantina, un piede marmoreo a un volto leonardesco seminascosto da una siepe di sterpi, convivono miracolosamente.
Come per magia le opere di Pivi “solidificano” il flusso indistinto di parvenze, figure, rappresentazioni, che ogni giorno i media ci rovesciano addosso. Sono anzi un antidoto a questo diluvio: ci costringono a soffermarci sulle “apparenze”, impedendoci di sbarazzarcene, come faremmo sbrigativamente con un vecchio giornale, o con una mail non richiesta.
Mediante una indiscussa abilità d’occhio e di mano, che gli permette una disinvoltura senza eguali nell’impiego del linguaggio musivo, pittorico e scultoreo, Pivi sa trasformare l’immagine più convenzionale in un’icona anacronistica che pare appartenere ad altre epoche e ad altri mondi, e riesce a convertire l’effimero in eterno,
il banale in eccezionale, lo scarto in reliquia.
La mostra inaugurerà a Rimini, nella centralissima FAR sabato 14 dicembre 2012, e a Riccione domenica 15 dicembre nella prestigiosa Villa Mussolini. Si tratta della prima retrospettiva che rende conto della grande varietà di interessi dell’artista e della sua multiforme e prolifica produzione degli ultimi venticinque anni.
Nella sede di Rimini, sfruttando le alte volte di sapore medievale del Palazzo del Podestà (recentemente recuperato come luogo espositivo per espressa volontà dell’Assessorato alla Cultura)verranno esposte alcune opere di grandi dimensioni, sculture in cemento e marmo, grandi mosaici e installazioni; a Riccione nelle sale moderniste di Villa Mussolini (edificio storico recuperato come spazio espositivo) l’artista installa alcune videoproiezioni combinate con mosaici policromi, le celebri “riviste” intarsiate con interventi in micromosaico, e una estesa serie di dipinti,collages, e opere musive realizzate nell’ultimo decennio; mentre nell’atmosfera raccolta degli spazi sotterranei della Galleria d’arte moderna e contemporanea di Riccione, Villa Franceschi, trovano posto disegni e alcuni inediti feticci scultorei.
Sostenuta dall’assessorato alla Cultura del Comune di Rimini e dall’Istituzione per la Cultura del Comune di Riccione, la mostra rappresenta lo sforzo di dare sempre più luce a quelle figure artistiche italiane ormai affluenti, ma non ancora antologizzate; al tempo stesso, prosegue l’attività già intrapresa individualmente sia dal Comune di Rimini con la creazione dello spazio FAR, che dal Comune di Riccione con l’attività della Galleria Villa Franceschi che coinvolge anche Villa Mussolini.
L’inaugurazione di domenica 15 dicembre a Riccione in Villa Mussolini sarà accompagnata da una lettura del poeta Francesco Gabellini ispirata all’opera musiva Elias; seguirà l’incontro con l’autore e il curatore. A chiusura della giornata, la presentazione del libro catalogo con testi di M. Senaldi, F. Gabellini, M. Pulini, A. Pessoli, R. Barilli. V. D’Augusta, R. Daolio e altri, interviste e testimonianze fotografiche.
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