Paolo Ventura. Il teatro della memoria
![Paolo Ventura. Il teatro della memoria, Rimini Paolo Ventura. Il teatro della memoria, Rimini](http://www.arte.it/foto/600x450/00/14916-ventura.jpg)
Paolo Ventura. Il teatro della memoria, Rimini
Dal 17 Marzo 2013 al 12 Maggio 2013
Rimini
Luogo: Far Fabbrica Arte Rimini Galleria d'arte moderna e contemporanea/ Museo della Città
Indirizzo: piazza Cavour
Orari: da martedì a domenica 10-13/ 16-19.30
Curatori: Gigliola Foschi
Telefono per informazioni: +39 0541 704416
E-Mail info: piero.delucca@comune.rimini.it
Sito ufficiale: http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/cultura/far
E’ quasi una mostra antologica Il teatro della memoria, l’esposizione alla FAR di Rimini delle ricerche di Paolo Ventura, artista che si è imposto all’attenzione internazionale grazie alle sue fotografie in bilico tra sogno e realtà, dove sembra riemergere il passato di un’Italia immaginata, immersa in un tempo stranamente immobile e al contempo vacillante. Simili a un teatro delle ombre, dove si aggirano personaggi solitari che popolano paesaggi cittadini nebbiosi e inquieti, misteriosi e al contempo famigliari. Sospese in un silenzio malinconico, che sottrae la realtà al divenire, le sue opere trasportano gli spettatori in un universo quasi onirico e fanno riemergere mondi dimenticati come per incanto. Danno voce alla nostalgia di un passato mai vissuto, ma fervidamente immaginato attraverso i racconti, i libri e le illustrazioni che hanno nutrito la sua fantasia fin da piccolo. Un mondo ricostruito, meraviglioso e un po’ triste, a cui egli dà una nuova vita, come se emergesse da un’emozione duratura della sua infanzia. Simile a un tenace custode del passato, ancora capace di fantasticare e sognare a occhi aperti, Paolo Ventura crea immagini enigmatiche e giocose, ci guida per mano in mondi incantati ed enigmatici, al contempo anacronistici e ambiguamente verosimili. A proposito della sua ultima serie Lo zuavo scomparso, l’autore racconta: “Non amo ricreare mondi passati come se fossi davvero stato negli anni 50 a Roma. Mi interessa cogliere un’atmosfera e lavorarci sopra con la fantasia. Perché certe atmosfere ci sono ma poi in realtà non sono così, sono dei mondi complessi in cui le epoche si sovrappongono e si contraddicono a vicenda”.
In mostra sono esposte alcune delle sue ricerche più recenti e significative, come: Behind the walls (2011), dove un personaggio reale si aggira in un’imprecisata città italiana del primo Novecento; Lo zuavo scomparso (2012), viaggio poetico in una Roma trasfigurata e metafisica; The Automaton (2010), fiaba malinconica dove si narra la storia di un vecchio che, nel ghetto ebraico di Venezia, costruisce un automa durante i tristi anni dell’ultima guerra; Winter Stories (2007-09), raffigurazione affascinata del mondo del circo, dove giocolieri, mangiafuoco, clown, domatori, equilibristi paiono riprendere vita, come per un omaggio a Federico Fellini; Il pittore futurista (2012) e un’ampia serie di polaroid. Per avvicinare il pubblico all’universo fantastico di questo artista – al contempo fotografo, narratore e pittore – verranno inoltre esposti scenografie e personaggi da lui creati per realizzare le sue immagini. Nella sala delle teche del Museo della Città vengono presentati libri e altri oggetti che egli raccoglie in parallelo al suo lavoro e che potranno avvicinare lo spettatore alla sua formazione artistica.
In mostra sono esposte alcune delle sue ricerche più recenti e significative, come: Behind the walls (2011), dove un personaggio reale si aggira in un’imprecisata città italiana del primo Novecento; Lo zuavo scomparso (2012), viaggio poetico in una Roma trasfigurata e metafisica; The Automaton (2010), fiaba malinconica dove si narra la storia di un vecchio che, nel ghetto ebraico di Venezia, costruisce un automa durante i tristi anni dell’ultima guerra; Winter Stories (2007-09), raffigurazione affascinata del mondo del circo, dove giocolieri, mangiafuoco, clown, domatori, equilibristi paiono riprendere vita, come per un omaggio a Federico Fellini; Il pittore futurista (2012) e un’ampia serie di polaroid. Per avvicinare il pubblico all’universo fantastico di questo artista – al contempo fotografo, narratore e pittore – verranno inoltre esposti scenografie e personaggi da lui creati per realizzare le sue immagini. Nella sala delle teche del Museo della Città vengono presentati libri e altri oggetti che egli raccoglie in parallelo al suo lavoro e che potranno avvicinare lo spettatore alla sua formazione artistica.
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