Alberto Ziveri. Opere dal dopoguerra
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Alberto Ziveri. Opere dal dopoguerra
Dal 17 Dicembre 2012 al 31 Gennaio 2013
Roma
Luogo: Archivio della Scuola Romana
Indirizzo: via del Babuino 89
Orari: da martedì a sabato 16-19.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 3207725
E-Mail info: info@scuolaromana.it
Sito ufficiale: http://www.scuolaromana.it
"Cerco la mia vera vita – diceva Alberto Ziveri –, attraverso la pittura, questa sola è la mia esistenza".
Del pittore che sapeva impastare la pura luce con la materia dei colori come nessun altro, l’Archivio della Scuola Romana presenta una selezione di dipinti del periodo del secondo dopoguerra. Opere scelte che raccontano gli anni della ripresa e che fanno presagire l’avvento del boom economico, che colgono gli aspetti quotidiani di un popolo che riaffermava la sua dignità e la sua fondamentale semplicità. Scene di vita come lo svolgersi di un mercato, il viaggio dei passeggeri sui mezzi pubblici, la costruzione di nuovi edifici che si sostituivano alle campagne più prossime alla città. Narrazione di quello che avveniva, di quello che il pittore vedeva e rappresentava col racconto della propria pittura.
La consacrazione definitiva per l’artista avvenne nel 1984 con la grande mostra antologica ospitata nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. In quell’occasione di lui Giulio Carlo Argan scrisse: "Ziveri ricusò l’alibi dell’ironia e l’ambiguità del realismo magico. Capì che il realismo non era veduta dell’altro, né superbo possesso del mondo, ma un interrogarsi sul nonsenso del reale".
Del pittore che sapeva impastare la pura luce con la materia dei colori come nessun altro, l’Archivio della Scuola Romana presenta una selezione di dipinti del periodo del secondo dopoguerra. Opere scelte che raccontano gli anni della ripresa e che fanno presagire l’avvento del boom economico, che colgono gli aspetti quotidiani di un popolo che riaffermava la sua dignità e la sua fondamentale semplicità. Scene di vita come lo svolgersi di un mercato, il viaggio dei passeggeri sui mezzi pubblici, la costruzione di nuovi edifici che si sostituivano alle campagne più prossime alla città. Narrazione di quello che avveniva, di quello che il pittore vedeva e rappresentava col racconto della propria pittura.
La consacrazione definitiva per l’artista avvenne nel 1984 con la grande mostra antologica ospitata nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. In quell’occasione di lui Giulio Carlo Argan scrisse: "Ziveri ricusò l’alibi dell’ironia e l’ambiguità del realismo magico. Capì che il realismo non era veduta dell’altro, né superbo possesso del mondo, ma un interrogarsi sul nonsenso del reale".
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