Aller Boille Pignotti. Tre outsider a Roma
Dal 23 Gennaio 2022 al 13 Marzo 2022
Roma
Luogo: Palazzo Merulana
Indirizzo: Via Merulana 121
Curatori: Stefano Gallo
Enti promotori:
- Palazzo Merulana
- CoopCulture
- Fondazione Elena e Claudia Cerasi
Costo del biglietto: Intero € 10,00 Ridotto € 8,00 (Giovani under 26, adulti over 65, insegnanti in attività, possessori di Cartax2, possessori Lazio Youth Card) Gratuito (bambini e ragazzi under 7, un insegnante ogni 10 studenti, un accompagnatore ogni 10 persone, disabile con accompagnatore, possessori Pass Palazzo Merulana e Pass Palazzo Merulana Young, membri ICOM, guide turistiche con patentino). Il biglietto consente l’accesso alla Collezione Cerasi e alla mostra
Telefono per informazioni: +39 06 39967800
E-Mail info: info@palazzomerulana.it
Sito ufficiale: http://www.palazzomerulana.it
L’intento della mostra è quello di indagare, analizzare e proporre un nesso comune tra i tre artisti e contemporaneamente guardare alle eventuali possibili “frizioni”, essendo convinti che questa “diversità” nasca ed abbia origine da un punto in comune per tutti e tre gli autori, cioè dalle infinite varianti del “segno”.
Il segno è protagonista, nella sua variabile configurazione, all’interno della ricerca estetica e di pensiero di ognuno di loro.
In Luigi Boille, il segno è l’elemento primario, è cosa esistenziale: il segno è il punto dove il tutto può avere inizio, è l’elemento prescelto dall’artista necessario per dipingere, è “l’essere” che, distillato e ridotto al minimo percettibile, riesce comunque a dar vita ad ogni superficie indagata.
Lamberto Pignotti, tra i pionieri della poesia visiva, è da sempre costruttore di alfabeti alternativi per un alterato linguaggio dove le parole e le immagini sono riformulate, ripensate, rilette e riviste, ritagliate per taglienti collage, dal linguaggio volutamente apparentemente popolare.
Bruno Aller, artista di altra generazione rispetto a Boille e Pignotti, è legato ad essi da una antica e forte amicizia. Il suo lavoro grafico pittorico, da tempo caratterizzato dalla serie dei “Ri-tratti” è linguisticamente distante da entrambi gli artisti precedenti, anche se sembra per certi versi aver fatto proprio parte delle due distanti lezioni, condividendo da un lato la scelta di Boille nel perseguire ostinatamente e orgogliosamente il linguaggio della pittura, dall’altro cogliendo, nei frammenti verbo-visivi di Pignotti, l’aspetto sociale-politico.
Essere un outsider è rifiutare ciò che allontana, che separa e distoglie dall’arte, è il saper rifiutare, mettersi all’angolo al margine delle cose, ma lavorando tenacemente: outsider è “prendere la giusta distanza dalle scorie collaterali, è il rifuggire dai produttori di tristezze”, come scrive lo stesso Bruno Aller. Si può pensare che le scelte di Boille, Pignotti e Aller, nel tenersi criticamente per così dire “al margine”, siano in-nate e maturate con tempi e modalità diverse ma che comunque li rende assai vicini, li contraddistingue, li ha visti autori senza scorciatoie del proprio lavoro, perseguendo con coerenza il proprio linguaggio.
La mostra presenterà in totale circa 60 opere di cui alcuni grandi formati, tra cui due opere double face di Luigi Boille del 1958, tre stendardi di Lamberto Pignotti esposti nel 2019 al Centre Pompidour di Parigi, una pala laica e anche una parabola laica di Bruno Aller.
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