Andrea Fogli. 7 Atlanti
Dal 05 Dicembre 2024 al 02 Febbraio 2025
Roma
Luogo: Mattatoio
Indirizzo: Piazza O. Giustiniani 4
Orari: Dal martedì alla domenica 11.00 – 20.00 - Ingresso gratuito Chiuso il lunedì. L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura
Curatori: Stefano Chiodi
Enti promotori:
- Assessorato alla Cultura di Roma Capitale
- Azienda Speciale Palaexpo
Sito ufficiale: http://www.mattatoioroma.it
Dal 5 dicembre 2024 al 2 febbraio 2025 il padiglione 9a del Mattatoio di Roma ospita la mostra Andrea Fogli. 7 Atlanti, promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, organizzata da Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con Athena Cooperativa Sociale.
L’esposizione a cura di Stefano Chiodi raccoglie per la prima volta i principali cicli di opere di Andrea Fogli realizzati dal 2000 a oggi. Sono cicli che l’artista ha conservato nella loro completezza in vista della possibilità di una futura pubblica condivisione, impedendone lo smembramento dettato da fini commerciali. Ciascun ciclo qui raccolto può essere inteso come un Atlante, ovvero un diorama di figure e luoghi, reali o immaginari, completato giorno dopo giorno come un diario, con un diverso numero di figure: spesso 59, come i grani del rosario, alte volte 365 come i giorni dell’anno, ma anche 111 come i fogli degli ermetici libri rossi di Alighiero Boetti.
Il percorso espositivo, che conduce dall’informe all’estrema nitidezza dell’immagine ed è introdotto da una ouverture e articolato in tre atti o stanze, ha inizio con il ciclo Effemeridi del Giardino (2019), composto da 59 piccole sculture policrome polimateriche in argilla cruda, foto e testi manoscritti, realizzato in cinquantanove giorni consecutivi passeggiando lungo il Tevere. La mostra prosegue nella prima stanza con il ciclo dei Dormienti composto da 59 piccoli ‘grani’ in argilla cruda realizzati tra l’ottobre 2021 e il marzo 2022. Nel vasto ambiente centrale (seconda stanza) si trovano i 155 dei 365 disegni che compongono il Diario delle ombre (2000-2006), ciascuno realizzato in un diverso giorno dell’anno e accompagnato da un titolo-motto, insieme con le 141 terrecotte policrome del Piccolo Popolo che fa parte del Diario delle 365 figure (2019-2022). Il ciclo Vedenti (2002-2024), esposto sulla parete più lunga del secondo ambiente, è l’epicentro della mostra. Costituito da 111 disegni a matita viene qui presentato integralmente per la prima volta. Nel suo insieme costituisce una sorta di ‘galleria degli antenati’. Nelle parole dell’artista: “L’idea era quella di comporre un memoriale – un monumento – aereo e leggero come una raccolta di farfalle, ma capace di penetrarti e fissarti negli occhi. E di affidare tutto al lento ricamo di una matita che traccia continue linee orizzontali, sovrapponendole le une alle altre, dal chiaro allo scuro, mentre lo sguardo lentamente affiora – ipnotizzandomi mentre disegnando lo scopro”. Ciascun disegno raffigura gli occhi e lo sguardo di un ‘visionario’ che ha agito ‘controvento’ e ‘controtempo’, da Pier Paolo Pasolini a Etty Hillisum, da Martin Luther King ad Alexander Langer, da Bernadette Soubirous ad Hannah Arendt, da Antoine de Saint-Exupéry a Walt Disney, da Rosa Luxemburg a Maria Montessori… Un’opera depositaria di una memoria collettiva che accoglie personalità che hanno agito in vari campi e che l’artista chiama all’appello come “eretici visionari maestri” per guidarci di fronte alle difficili sfide del XXI secolo.
La mostra si conclude nella terza stanza dedicata al tema del volto con i cicli Diario dei 59 grani di argilla (2013-2014) e Diario dei 59 grani di polvere realizzato quest’ultimo, giorno dopo giorno, dal 29 dicembre 2020 al 25 febbraio 2021. La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di Stefano Chiodi, con una conversazione tra l’artista e il curatore e un’antologia di brani critici che comprende testi di Giorgio Agamben, Jan Hoet, Denis Isaia, Marta Ragozzino, Carla Subrizi, Tommaso Trini e Peter Weiermair, edito da Quodlibet.
Andrea Fogli è nato a Roma il 25 dicembre 1959. Dal 2021 vive e lavora a Penna in Teverina. Nel 1983 si laurea in Filosofia all’Università “La Sapienza” di Roma con una tesi sulla filosofia dell’arte di Alberto Savinio. Nel 1985 comincia a esporre nella galleria di Ugo Ferranti a Roma, con cui lavorerà fino alla scomparsa del gallerista nel 2008. Sue mostre personali sono state allestite in vari musei italiani ed europei: Galleria d'Arte Moderna di Bologna (2002) e Rupertinum - Museum Moderner Kunst di Salisburgo (2000), entrambe a cura di Peter Weiermair; Marta Herford, a cura di Jan Hoet e in collaborazione con gli Incontri Internazionali d’Arte (2006); Casino dei Principi - Musei di Villa Torlonia a Roma, a cura di Claudia Terenzi (2013); Chiesa del Carmine - Museo Lanfranchi, Matera, a cura di Marta Ragozzino (2018); Museo d’arte contemporanea di Lissone, a cura di Alberto Zanchetta (2019); Museo Nazionale della Ceramica Duca di Martina a Napoli, a cura di Marta Ragozzino (2023). Tra gli autori che hanno scritto sul suo lavoro ricordiamo Giorgio Agamben, Renato Barilli, Vasco Bendini, Achille Bonito Oliva, Maurizio Calvesi, Pierluigi Castagnoli, Stefano Chiodi, Bruno Corà, Lorenzo Fiorucci, Denis Isaia, Lorand Hegyi, Jan Hoet, Daniela Lancioni, Graziella Lonardi Bontempo, Giovan Battista Salerno, Carla Subrizi, Claudia Terenzi, Jonathan Turner, Tommaso Trini, Peter Weiermair. Le sue opere sono presenti nelle Collezioni della Galleria d'Arte Moderna di Bologna, del MART di Trento e Rovereto, del MACRO di Roma, del Marta di Herford, di Ursula Blickle Stiftung di Kraichtal, del Parkview Museum di Pechino, della Galleria Civica di Modena, dell’Ars Aevi Museum di Sarajevo e di Palazzo di Montecitorio, Sala delle Donne, Roma.
L’esposizione a cura di Stefano Chiodi raccoglie per la prima volta i principali cicli di opere di Andrea Fogli realizzati dal 2000 a oggi. Sono cicli che l’artista ha conservato nella loro completezza in vista della possibilità di una futura pubblica condivisione, impedendone lo smembramento dettato da fini commerciali. Ciascun ciclo qui raccolto può essere inteso come un Atlante, ovvero un diorama di figure e luoghi, reali o immaginari, completato giorno dopo giorno come un diario, con un diverso numero di figure: spesso 59, come i grani del rosario, alte volte 365 come i giorni dell’anno, ma anche 111 come i fogli degli ermetici libri rossi di Alighiero Boetti.
Il percorso espositivo, che conduce dall’informe all’estrema nitidezza dell’immagine ed è introdotto da una ouverture e articolato in tre atti o stanze, ha inizio con il ciclo Effemeridi del Giardino (2019), composto da 59 piccole sculture policrome polimateriche in argilla cruda, foto e testi manoscritti, realizzato in cinquantanove giorni consecutivi passeggiando lungo il Tevere. La mostra prosegue nella prima stanza con il ciclo dei Dormienti composto da 59 piccoli ‘grani’ in argilla cruda realizzati tra l’ottobre 2021 e il marzo 2022. Nel vasto ambiente centrale (seconda stanza) si trovano i 155 dei 365 disegni che compongono il Diario delle ombre (2000-2006), ciascuno realizzato in un diverso giorno dell’anno e accompagnato da un titolo-motto, insieme con le 141 terrecotte policrome del Piccolo Popolo che fa parte del Diario delle 365 figure (2019-2022). Il ciclo Vedenti (2002-2024), esposto sulla parete più lunga del secondo ambiente, è l’epicentro della mostra. Costituito da 111 disegni a matita viene qui presentato integralmente per la prima volta. Nel suo insieme costituisce una sorta di ‘galleria degli antenati’. Nelle parole dell’artista: “L’idea era quella di comporre un memoriale – un monumento – aereo e leggero come una raccolta di farfalle, ma capace di penetrarti e fissarti negli occhi. E di affidare tutto al lento ricamo di una matita che traccia continue linee orizzontali, sovrapponendole le une alle altre, dal chiaro allo scuro, mentre lo sguardo lentamente affiora – ipnotizzandomi mentre disegnando lo scopro”. Ciascun disegno raffigura gli occhi e lo sguardo di un ‘visionario’ che ha agito ‘controvento’ e ‘controtempo’, da Pier Paolo Pasolini a Etty Hillisum, da Martin Luther King ad Alexander Langer, da Bernadette Soubirous ad Hannah Arendt, da Antoine de Saint-Exupéry a Walt Disney, da Rosa Luxemburg a Maria Montessori… Un’opera depositaria di una memoria collettiva che accoglie personalità che hanno agito in vari campi e che l’artista chiama all’appello come “eretici visionari maestri” per guidarci di fronte alle difficili sfide del XXI secolo.
La mostra si conclude nella terza stanza dedicata al tema del volto con i cicli Diario dei 59 grani di argilla (2013-2014) e Diario dei 59 grani di polvere realizzato quest’ultimo, giorno dopo giorno, dal 29 dicembre 2020 al 25 febbraio 2021. La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di Stefano Chiodi, con una conversazione tra l’artista e il curatore e un’antologia di brani critici che comprende testi di Giorgio Agamben, Jan Hoet, Denis Isaia, Marta Ragozzino, Carla Subrizi, Tommaso Trini e Peter Weiermair, edito da Quodlibet.
Andrea Fogli è nato a Roma il 25 dicembre 1959. Dal 2021 vive e lavora a Penna in Teverina. Nel 1983 si laurea in Filosofia all’Università “La Sapienza” di Roma con una tesi sulla filosofia dell’arte di Alberto Savinio. Nel 1985 comincia a esporre nella galleria di Ugo Ferranti a Roma, con cui lavorerà fino alla scomparsa del gallerista nel 2008. Sue mostre personali sono state allestite in vari musei italiani ed europei: Galleria d'Arte Moderna di Bologna (2002) e Rupertinum - Museum Moderner Kunst di Salisburgo (2000), entrambe a cura di Peter Weiermair; Marta Herford, a cura di Jan Hoet e in collaborazione con gli Incontri Internazionali d’Arte (2006); Casino dei Principi - Musei di Villa Torlonia a Roma, a cura di Claudia Terenzi (2013); Chiesa del Carmine - Museo Lanfranchi, Matera, a cura di Marta Ragozzino (2018); Museo d’arte contemporanea di Lissone, a cura di Alberto Zanchetta (2019); Museo Nazionale della Ceramica Duca di Martina a Napoli, a cura di Marta Ragozzino (2023). Tra gli autori che hanno scritto sul suo lavoro ricordiamo Giorgio Agamben, Renato Barilli, Vasco Bendini, Achille Bonito Oliva, Maurizio Calvesi, Pierluigi Castagnoli, Stefano Chiodi, Bruno Corà, Lorenzo Fiorucci, Denis Isaia, Lorand Hegyi, Jan Hoet, Daniela Lancioni, Graziella Lonardi Bontempo, Giovan Battista Salerno, Carla Subrizi, Claudia Terenzi, Jonathan Turner, Tommaso Trini, Peter Weiermair. Le sue opere sono presenti nelle Collezioni della Galleria d'Arte Moderna di Bologna, del MART di Trento e Rovereto, del MACRO di Roma, del Marta di Herford, di Ursula Blickle Stiftung di Kraichtal, del Parkview Museum di Pechino, della Galleria Civica di Modena, dell’Ars Aevi Museum di Sarajevo e di Palazzo di Montecitorio, Sala delle Donne, Roma.
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