Artisti in residenza: OPEN STUDIO
Logo MACRO Via Nizza, Roma
Dal 24 Maggio 2012 al 22 Luglio 2012
Roma
Luogo: MACRO
Indirizzo: via Nizza 138
Orari: da martedì a domenica, ore 11.00-19.00 / sabato: ore 11.00-22.00
Costo del biglietto: intero 8.50, residenti 7.50; ridotto 6.50, residenti 5.50
Telefono per informazioni: +39 06 671070400
E-Mail info: stampa.macro@comune.roma.it
Sito ufficiale: http://www.macro.roma.museum
Open studio stabilisce la fine del primo ciclo del programma Artisti in residenza avviato lo scorso gennaio al MACRO. Dal 24 maggio al 22 luglio 2012 saranno in mostra i lavori elaborati da Carola Bonfili, Graham Hudson, Luigi Presicce e Ishmael Randall Weeks per gli spazi del museo, insieme ai materiali di ricerca raccolti durante i mesi della loro permanenza. Gli studi degli artisti, fino a questo momento visitabili settimanalmente o su appuntamento, si aprono al pubblico mettendo in evidenza le diverse processualità che caratterizzano le pratiche artistiche di ciascun residente.
Il programma Artisti in residenza è uno fra gli elementi centrali delle attività del MACRO. Gli spazi al secondo piano del museo sono stati trasformati in studi di circa 100 mq per ospitare quattro artisti (due italiani e due stranieri) per un periodo di quattro mesi. Il museo diventa in questo modo anche un centro di produzione e non solo di promozione e diffusione culturale, coinvolgendo i residenti attivamente in un programma di attività e di incontri pubblici.
Studio #1 Carola Bonfili
La pratica artistica di Carola Bonfili si basa sull’alterazione di immagini, suoni e materiali eterogenei. Video, fotografia, scultura, disegno e installazione sono i mezzi con i quali l’artista crea modi nuovi e inaspettati di vedere il mondo che ci circonda, trasformandolo spesso in uno scenario straniante o surreale.
Durante la residenza al MACRO l’artista ha sviluppato in collaborazione con Valerio Mannucci, responsabile editoriale di NERO, un progetto incentrato sul disegno: quattro pubblicazioni che illustrano i lavori di Thomas Braida, Taylor McKimens, Paolo Merloni, Misaki Kawai. Carola Bonfili ha selezionato un gruppo di artisti che hanno fatto del disegno e delle sue declinazioni il loro mezzo espressivo principale. L’artista presenta inoltre If, installazione ambientale che attiva un’esperienza semantica e sensoriale attraverso la creazione di due camere totalmente identiche, ma fruibili e esperibili in modo differente. If è uno spazio altro custodito nello studio, una riflessione sulla percezione e l’aspettativa, sulla visualizzazione di immagini costruite non solo attraverso la vista.
Carola Bonfili (Roma, 1981) vive e lavora a New York. Ha frequentato il corso di storia dell’arte contemporanea presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” per poi proseguire gli studi al Chelsea College of Art and Design di Londra. Ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero. Tra le più recenti: When in Rome presso l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles (2011), Roommates al MACRO e La Danse Macabre alla Nomas Foundation, entrambe a Roma (2010), Fragile Currency alla Klemm’s Gallery di Berlino (2009).
Studio #2 Graham Hudson
Graham Hudson può essere considerato un “artista-architetto”: i suoi lavori site-specificsono vere e proprie installazioni ambientali, sia per dimensione che per approccio scenografico. Il riutilizzo di materiali grezzi e la ricchezza di stimoli visivi e uditivi delle sue opere sono una critica aperta alla società contemporanea. L’artista avverte nel presente sintomi di fragilità e insicurezza che si riflettono in costruzioni instabili, temporanee, incompiute, che spesso sconfinano nella dimensione della performance.
L’artista trasforma con ROCRO (Rubble Office of Contemporary Rome) il suo studio in un ufficio fittizio, ma luogo reale e operativo di raccolta di informazioni e materiali, al fine di ritrarre il paesaggio urbano attraverso la mappatura dei cantieri attivi in città. L’apertura dello studio dell’artista è la continuazione del progetto elaborato durante la residenza, è l’evoluzione del luogo concepito come spazio di indagine, di ricerca e sperimentazione in cui fondamentali all’attivazione sono le opinioni e le azioni di tutti i partecipanti. L’Ape50 parcheggiata all’ingresso del museo è uno fra i differenti mezzi che Graham Hudson, insieme agli agenti ROCRO, i vari collaboratori al progetto, utilizza per concretizzare la sua pratica artistica.
Graham Hudson (Kent, Inghilterra, 1977) si laurea in scultura al Chelsea College of Art and Design e al Royal College of Art di Londra. Tra le mostre personali si segnalano quelle realizzate alla Arthouse at the Jones Center di Austin, Texas (2011), alla galleria Crisp di Londra, presso ZINGERpresents ad Amsterdam (2010) e alla galleria Monitor di Roma (2009). Tra le collettive: An extended exhibition for a transition function alla galleria Hilary Crisp di Londra (2011), British Art Now: Saatchi Gallery in Adelaide presso la Art Gallery of South Australia (2011), Mutiny seemed a probability alla Fondazione Giuliani a Roma (2010).
Studio #3 Luigi Presicce
Luigi Presicce è tra quegli artisti che rivolgono il loro interesse verso le frange indipendenti del panorama culturale e artistico italiano. Gestualità e rituali sono alla base del suo lavoro, costruito su scenari ad alto contenuto simbolico ed esoterico.
L’artista presenta la ricerca elaborata insieme a Jonatah Manno su tre episodi del ciclo de Le storie della vera croce, tratti dalla “Legenda Aurea” di Jacopo da Varagine, finalizzata alla creazione di tre performance per un pubblico di soli due spettatori. Le azioni saranno visibili successivamente attraverso un’installazione composta da tre quadri video girati da Francesco G. Raganato.
Lo studio dell’artista è inoltre la sede di Laboratorio, un metodo e una piattaforma di lavoro, dove i diversi partecipanti possono confrontarsi quotidianamente con la propria metodologia all'interno di uno spazio condiviso. Il centro focale di Laboratorio è il lavoro e la sua processualità, che si pone sullo stesso piano dell’opera ?nita. L'apertura di maggio non rappresenta quindi l'atto conclusivo di tale processo, ma è una pausa dai lavori materiali, che possono essere in questo modo fruiti dal pubblico come un amalgama di situazioni, appunti, opere concluse o nella loro condizione di potenzialità.
Laboratorio si è costituito nel 2010 a Marti (PI) nello studio di Nicola Martini, Vittorio Cavallini e Jacopo Menzani. Tra il 2010 e il 2011 Laboratorio è stato ospitato da Brown Project Space a Milano. I partecipanti al progetto sono: Vittorio Cavallini, Davide Daninos, Attila Faravelli, Andrea Kvas, Jonatah Manno, Nicola Martini, Jacopo Menzani, Luigi Presicce, Fabrizio Prevedello e Maurizio Vierucci (Oh Petroleum).
Luigi Presicce (Porto Cesareo, 1976) ha frequentato il Corso Superiore di Arti Visive (CSAV) presso la Fondazione Antonio Ratti di Como con l’artista Joan Jonas (2007). Negli ultimi anni ha esposto al MADRE di Napoli (2012), alla Marsèlleria di Milano, al Festival Reims Scènes d’Europe (presso il Frac Champagne- Ardenne di Reims) e al Thessaloniki Performance Festival (2011). Nel 2008 Luigi Presicce fonda a Milano con Valentina Suma e Luca Francesconi lo spazio no profit Brown Project Space. Nel 2011 avvia insieme a Giusy Checola e Salvatore Baldi il progetto Archiviazioni, un centro di documentazione e ricerca sulla cultura contemporanea del sud Italia. L’artista, su invito del collettivo artistico AND AND AND, sarà presente a dOCUMENTA (13) con il progetto Lu Cafausu realizzato in collaborazione con Luigi Negro, Emilio Fantin, Giancarlo Norese e Cesare Pietroiusti.
Studio #4 Ishmael Randall Weeks
Elemento caratteristico del lavoro di Ishmael Randall Weeks è l’uso di materiali riciclati e detriti ambientali per realizzare installazioni site-specific, sculture e opere su carta.
Creando lavori che prendono forme di oggetti funzionali, privati del loro aspetto pratico, l’artista propone una riflessione sui concetti di lavoro manuale e di utilità, esaminando a fondo urbanizzazione, sviluppo, viaggio e scambio in un mondo globalizzato.
Attraverso la disposizione di elementi scultorei e installazioni ambientali, l’artista mostra – con il progetto Parquet - la sua ricerca legata al concetto di spazio quotidiano, paesaggio, architettura, roof design,erosione ed instaura così un dialogo formale, concettuale e visivo con il museo e la città di Roma.
Ishmael Randall Weeks (Cuzco, 1976) si laurea in Arte al Bard College (2000) nello stato di New York e in Pittura e Scultura alla Skowhegan School of Painting and Sculpture nel Maine (2007). Tra le mostre personali più recenti si segnalano: Maquette For Landscape alla Federica Schiavo Gallery di Roma (2010), Aún sin Título alla Revolver Galeria di Lima (2010), la personale alla Eleven Rivington Gallery di New York (2009). Ha inoltre partecipato a diverse collettive tra le quali quella presso lo spazio The Drawing Room di Londra, presso il Dublin Contemporary di Dublino e il The Kitchen di New York (2011). Sempre a New York viene invitato a partecipare alla collettiva Greater New York presso il MoMA PS1 (2010).
Il programma Artisti in residenza è uno fra gli elementi centrali delle attività del MACRO. Gli spazi al secondo piano del museo sono stati trasformati in studi di circa 100 mq per ospitare quattro artisti (due italiani e due stranieri) per un periodo di quattro mesi. Il museo diventa in questo modo anche un centro di produzione e non solo di promozione e diffusione culturale, coinvolgendo i residenti attivamente in un programma di attività e di incontri pubblici.
Studio #1 Carola Bonfili
La pratica artistica di Carola Bonfili si basa sull’alterazione di immagini, suoni e materiali eterogenei. Video, fotografia, scultura, disegno e installazione sono i mezzi con i quali l’artista crea modi nuovi e inaspettati di vedere il mondo che ci circonda, trasformandolo spesso in uno scenario straniante o surreale.
Durante la residenza al MACRO l’artista ha sviluppato in collaborazione con Valerio Mannucci, responsabile editoriale di NERO, un progetto incentrato sul disegno: quattro pubblicazioni che illustrano i lavori di Thomas Braida, Taylor McKimens, Paolo Merloni, Misaki Kawai. Carola Bonfili ha selezionato un gruppo di artisti che hanno fatto del disegno e delle sue declinazioni il loro mezzo espressivo principale. L’artista presenta inoltre If, installazione ambientale che attiva un’esperienza semantica e sensoriale attraverso la creazione di due camere totalmente identiche, ma fruibili e esperibili in modo differente. If è uno spazio altro custodito nello studio, una riflessione sulla percezione e l’aspettativa, sulla visualizzazione di immagini costruite non solo attraverso la vista.
Carola Bonfili (Roma, 1981) vive e lavora a New York. Ha frequentato il corso di storia dell’arte contemporanea presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” per poi proseguire gli studi al Chelsea College of Art and Design di Londra. Ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero. Tra le più recenti: When in Rome presso l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles (2011), Roommates al MACRO e La Danse Macabre alla Nomas Foundation, entrambe a Roma (2010), Fragile Currency alla Klemm’s Gallery di Berlino (2009).
Studio #2 Graham Hudson
Graham Hudson può essere considerato un “artista-architetto”: i suoi lavori site-specificsono vere e proprie installazioni ambientali, sia per dimensione che per approccio scenografico. Il riutilizzo di materiali grezzi e la ricchezza di stimoli visivi e uditivi delle sue opere sono una critica aperta alla società contemporanea. L’artista avverte nel presente sintomi di fragilità e insicurezza che si riflettono in costruzioni instabili, temporanee, incompiute, che spesso sconfinano nella dimensione della performance.
L’artista trasforma con ROCRO (Rubble Office of Contemporary Rome) il suo studio in un ufficio fittizio, ma luogo reale e operativo di raccolta di informazioni e materiali, al fine di ritrarre il paesaggio urbano attraverso la mappatura dei cantieri attivi in città. L’apertura dello studio dell’artista è la continuazione del progetto elaborato durante la residenza, è l’evoluzione del luogo concepito come spazio di indagine, di ricerca e sperimentazione in cui fondamentali all’attivazione sono le opinioni e le azioni di tutti i partecipanti. L’Ape50 parcheggiata all’ingresso del museo è uno fra i differenti mezzi che Graham Hudson, insieme agli agenti ROCRO, i vari collaboratori al progetto, utilizza per concretizzare la sua pratica artistica.
Graham Hudson (Kent, Inghilterra, 1977) si laurea in scultura al Chelsea College of Art and Design e al Royal College of Art di Londra. Tra le mostre personali si segnalano quelle realizzate alla Arthouse at the Jones Center di Austin, Texas (2011), alla galleria Crisp di Londra, presso ZINGERpresents ad Amsterdam (2010) e alla galleria Monitor di Roma (2009). Tra le collettive: An extended exhibition for a transition function alla galleria Hilary Crisp di Londra (2011), British Art Now: Saatchi Gallery in Adelaide presso la Art Gallery of South Australia (2011), Mutiny seemed a probability alla Fondazione Giuliani a Roma (2010).
Studio #3 Luigi Presicce
Luigi Presicce è tra quegli artisti che rivolgono il loro interesse verso le frange indipendenti del panorama culturale e artistico italiano. Gestualità e rituali sono alla base del suo lavoro, costruito su scenari ad alto contenuto simbolico ed esoterico.
L’artista presenta la ricerca elaborata insieme a Jonatah Manno su tre episodi del ciclo de Le storie della vera croce, tratti dalla “Legenda Aurea” di Jacopo da Varagine, finalizzata alla creazione di tre performance per un pubblico di soli due spettatori. Le azioni saranno visibili successivamente attraverso un’installazione composta da tre quadri video girati da Francesco G. Raganato.
Lo studio dell’artista è inoltre la sede di Laboratorio, un metodo e una piattaforma di lavoro, dove i diversi partecipanti possono confrontarsi quotidianamente con la propria metodologia all'interno di uno spazio condiviso. Il centro focale di Laboratorio è il lavoro e la sua processualità, che si pone sullo stesso piano dell’opera ?nita. L'apertura di maggio non rappresenta quindi l'atto conclusivo di tale processo, ma è una pausa dai lavori materiali, che possono essere in questo modo fruiti dal pubblico come un amalgama di situazioni, appunti, opere concluse o nella loro condizione di potenzialità.
Laboratorio si è costituito nel 2010 a Marti (PI) nello studio di Nicola Martini, Vittorio Cavallini e Jacopo Menzani. Tra il 2010 e il 2011 Laboratorio è stato ospitato da Brown Project Space a Milano. I partecipanti al progetto sono: Vittorio Cavallini, Davide Daninos, Attila Faravelli, Andrea Kvas, Jonatah Manno, Nicola Martini, Jacopo Menzani, Luigi Presicce, Fabrizio Prevedello e Maurizio Vierucci (Oh Petroleum).
Luigi Presicce (Porto Cesareo, 1976) ha frequentato il Corso Superiore di Arti Visive (CSAV) presso la Fondazione Antonio Ratti di Como con l’artista Joan Jonas (2007). Negli ultimi anni ha esposto al MADRE di Napoli (2012), alla Marsèlleria di Milano, al Festival Reims Scènes d’Europe (presso il Frac Champagne- Ardenne di Reims) e al Thessaloniki Performance Festival (2011). Nel 2008 Luigi Presicce fonda a Milano con Valentina Suma e Luca Francesconi lo spazio no profit Brown Project Space. Nel 2011 avvia insieme a Giusy Checola e Salvatore Baldi il progetto Archiviazioni, un centro di documentazione e ricerca sulla cultura contemporanea del sud Italia. L’artista, su invito del collettivo artistico AND AND AND, sarà presente a dOCUMENTA (13) con il progetto Lu Cafausu realizzato in collaborazione con Luigi Negro, Emilio Fantin, Giancarlo Norese e Cesare Pietroiusti.
Studio #4 Ishmael Randall Weeks
Elemento caratteristico del lavoro di Ishmael Randall Weeks è l’uso di materiali riciclati e detriti ambientali per realizzare installazioni site-specific, sculture e opere su carta.
Creando lavori che prendono forme di oggetti funzionali, privati del loro aspetto pratico, l’artista propone una riflessione sui concetti di lavoro manuale e di utilità, esaminando a fondo urbanizzazione, sviluppo, viaggio e scambio in un mondo globalizzato.
Attraverso la disposizione di elementi scultorei e installazioni ambientali, l’artista mostra – con il progetto Parquet - la sua ricerca legata al concetto di spazio quotidiano, paesaggio, architettura, roof design,erosione ed instaura così un dialogo formale, concettuale e visivo con il museo e la città di Roma.
Ishmael Randall Weeks (Cuzco, 1976) si laurea in Arte al Bard College (2000) nello stato di New York e in Pittura e Scultura alla Skowhegan School of Painting and Sculpture nel Maine (2007). Tra le mostre personali più recenti si segnalano: Maquette For Landscape alla Federica Schiavo Gallery di Roma (2010), Aún sin Título alla Revolver Galeria di Lima (2010), la personale alla Eleven Rivington Gallery di New York (2009). Ha inoltre partecipato a diverse collettive tra le quali quella presso lo spazio The Drawing Room di Londra, presso il Dublin Contemporary di Dublino e il The Kitchen di New York (2011). Sempre a New York viene invitato a partecipare alla collettiva Greater New York presso il MoMA PS1 (2010).
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