Berger&Berger. La densità dello spettro
Dal 16 Novembre 2012 al 26 Gennaio 2013
Roma
Luogo: Fondazione Pastificio Cerere
Indirizzo: via degli Ausoni 1
Orari: da lunedì a venerdì 15-19
Curatori: Marcello Smarrelli
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 45422960
E-Mail info: info@pastificiocerere.it
Sito ufficiale: http://www.pastificiocerere.it
Presso la Fondazione Pastificio Cerere a Roma inaugura, giovedì 15 novembre alle ore 19, la prima mostra personale in Italia del duo francese Berger&Berger, che comprende una serie di lavori inediti, realizzati appositamente per questa occasione. Nel cortile dell’istituzione, come parte integrante del progetto espositivo, è visibile anche Mystères, il manifesto che Laurent P. Berger, artista e Cyrille Berger, architetto, hanno ideato per Postcard from…. Entrambi gli appuntamenti, a ingresso libero e aperti al pubblico fino al 26 gennaio 2013, sono a cura di Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione.
L’idea di fondo che connota la ricerca dei Berger&Berger è quella di un’architettura, e in generale di una dimensione spaziale, intesa più come percezione che come elemento strutturale definito: un’indagine incentrata sull’esperienza ambientale immediata e sensoriale piuttosto che sulla costruzione e sui processi concreti dell’architettura.
La mostra,dal titolo La densità dello spettro, riflette sulla realtà materiale del colore (pigmento, inchiostro da stampa, vernice industriale ecc.), contrapponendola alla sua natura immateriale, quale elemento costitutivo delle onde luminose, come il fotone. Nei diversi lavori presentati, il colore viene interpretato secondo l’uso della classificazione realizzata da Johann Wolfgang von Goethe nel XIX secolo, che aveva sviluppato un approccio di tipo fisiologico all’argomento, rifiutando quelle fatte precedentemente (da Robert Fludd, Claude Boutet, Isaac Newton), ma opposta a quella di oltre un secolo dopo di Johannes Itten (che determinerà il modo di percepire il colore nell’età contemporanea).
La densità dello spettro comprende quattro opere site specific, di diverse dimensioni, con cui Berger&Berger interpretano gli spazi della Fondazione.
L’occhio umanoanalizza il colore come elemento immateriale e trasparente da attraversare. Il lavoro è realizzato utilizzando laserie di filtri colorati che compongono lo spettro cromatico, posizionati sulla superficie dell’unica finestra dello spazio espositivo, da cui entrano sia la luce naturale che quella artificiale della lampada esterna. I cambiamenti della luce durante il giorno e la notte fanno apparire nella sala e sui muri delle variazioni di colore che, in un luogo preciso dello spazio e in un determinato momento, danno origine a un bianco di sintesi.
Walls è un’installazione che agisce sul modo di intendere lo spazio fisico e i suoi mutamenti a seconda della forma. L’opera consiste in un parallelepipedo bianco, posizionato al centro della sala, che occupa quasi completamente lo spazio lasciando un accesso ridotto per il passaggio del pubblico. L’installazione funziona come un’architettura minimale e archetipica, che cambia completamente il modo di vivere lo spazio e la sua percezione.
Con Blanc, blanc, blanc il duo francese interviene direttamente sui muri del silos dell’ex Pastificio, applicando uno strato di vernice bianca industriale che contiene dei microgranuli di vetro. “Più di cinquant’anni dopo i Vuoti di Yves Klein - spiegano Berger&Berger - questo wall painting interroga di nuovo la nozione di white cube. Per contrasto con il bianco iniziale conservato sul muro e sul pavimento, il nostro bianco “personalizzato” rappresenta una superficie di riflessione e di diffusione della luce artificiale della galleria”. In questo modo i muri funzionano come uno schermo cinematografico, che restituisce l’essenza della luce proiettata nella direzione di arrivo e non come uno specchio nella direzione simmetrica, in rapporto alla perpendicolarità della superficie riflettente.
Mystères, ideato per il ciclo Postcard from…, è un progetto articolato composto da una serie di dieci manifesti che costituiscono ognuno delle variazioni e combinazioni di due colori complementari, opposti nel cerchio cromatico di Goethe.I colori appaiono indeboliti, perché alterati dall’interpretazione digitale durante la loro realizzazione in formato numerico. Questi manifesti dai colori instabili e indeterminati, diffusi nella città, sono il prodotto del tradizionale processo di stampa in quadricromia detto CMYK (Ciano Magenta Giallo Nero). Postcard from…, giunto alla seconda edizione, è un progetto ideato da Marcello Smarrelli per diffondere l’arte contemporanea nel contesto urbano e consiste in un invito rivolto ad artisti italiani e internazionali ad ideare un manifesto di 400x300 cm, esposto nel cortile della Fondazione Pastificio Cerere e in vari impianti pubblicitari della città di Roma messi a disposizione da A.P.A. Agenzia Pubblicitaria Affissioni, partner del progetto.
Laurent P. Berger, artista laureato all’Ecole Nationale Supérieure des Arts Décoratifs di Parigi e Cyrille Berger, architetto laureato all’Ecole Nationale Supérieure d’Architecture de Paris La Vilette, collaborano dal 2006 con il nome di Berger&Berger. Tra il 2008 e il 2009 Berger&Berger hanno risieduto al CentQuatre di Parigi. Nel 2009, sono stati invitati a partecipare al concorso per la progettazione di un edificio museale temporaneo per il Centre Pompidou (Parigi) e al programma di ricerca City Visions Europe, istituito dal Berlage Institute, Rotterdam. Nel 2010, sono stati selezionati per la 12. Mostra Internazionale di Architettura, dove hanno presentato nello spazio dell’Arsenale ça va, una sorta di cinema prefabbricato. Nel 2012 è stato realizzato il loro progetto di ristrutturazione e riqualificazione in una nuova residenza per artisti dello Château del Centre International d’art et du Paysage de l’Ile de Vassivière.
L’idea di fondo che connota la ricerca dei Berger&Berger è quella di un’architettura, e in generale di una dimensione spaziale, intesa più come percezione che come elemento strutturale definito: un’indagine incentrata sull’esperienza ambientale immediata e sensoriale piuttosto che sulla costruzione e sui processi concreti dell’architettura.
La mostra,dal titolo La densità dello spettro, riflette sulla realtà materiale del colore (pigmento, inchiostro da stampa, vernice industriale ecc.), contrapponendola alla sua natura immateriale, quale elemento costitutivo delle onde luminose, come il fotone. Nei diversi lavori presentati, il colore viene interpretato secondo l’uso della classificazione realizzata da Johann Wolfgang von Goethe nel XIX secolo, che aveva sviluppato un approccio di tipo fisiologico all’argomento, rifiutando quelle fatte precedentemente (da Robert Fludd, Claude Boutet, Isaac Newton), ma opposta a quella di oltre un secolo dopo di Johannes Itten (che determinerà il modo di percepire il colore nell’età contemporanea).
La densità dello spettro comprende quattro opere site specific, di diverse dimensioni, con cui Berger&Berger interpretano gli spazi della Fondazione.
L’occhio umanoanalizza il colore come elemento immateriale e trasparente da attraversare. Il lavoro è realizzato utilizzando laserie di filtri colorati che compongono lo spettro cromatico, posizionati sulla superficie dell’unica finestra dello spazio espositivo, da cui entrano sia la luce naturale che quella artificiale della lampada esterna. I cambiamenti della luce durante il giorno e la notte fanno apparire nella sala e sui muri delle variazioni di colore che, in un luogo preciso dello spazio e in un determinato momento, danno origine a un bianco di sintesi.
Walls è un’installazione che agisce sul modo di intendere lo spazio fisico e i suoi mutamenti a seconda della forma. L’opera consiste in un parallelepipedo bianco, posizionato al centro della sala, che occupa quasi completamente lo spazio lasciando un accesso ridotto per il passaggio del pubblico. L’installazione funziona come un’architettura minimale e archetipica, che cambia completamente il modo di vivere lo spazio e la sua percezione.
Con Blanc, blanc, blanc il duo francese interviene direttamente sui muri del silos dell’ex Pastificio, applicando uno strato di vernice bianca industriale che contiene dei microgranuli di vetro. “Più di cinquant’anni dopo i Vuoti di Yves Klein - spiegano Berger&Berger - questo wall painting interroga di nuovo la nozione di white cube. Per contrasto con il bianco iniziale conservato sul muro e sul pavimento, il nostro bianco “personalizzato” rappresenta una superficie di riflessione e di diffusione della luce artificiale della galleria”. In questo modo i muri funzionano come uno schermo cinematografico, che restituisce l’essenza della luce proiettata nella direzione di arrivo e non come uno specchio nella direzione simmetrica, in rapporto alla perpendicolarità della superficie riflettente.
Mystères, ideato per il ciclo Postcard from…, è un progetto articolato composto da una serie di dieci manifesti che costituiscono ognuno delle variazioni e combinazioni di due colori complementari, opposti nel cerchio cromatico di Goethe.I colori appaiono indeboliti, perché alterati dall’interpretazione digitale durante la loro realizzazione in formato numerico. Questi manifesti dai colori instabili e indeterminati, diffusi nella città, sono il prodotto del tradizionale processo di stampa in quadricromia detto CMYK (Ciano Magenta Giallo Nero). Postcard from…, giunto alla seconda edizione, è un progetto ideato da Marcello Smarrelli per diffondere l’arte contemporanea nel contesto urbano e consiste in un invito rivolto ad artisti italiani e internazionali ad ideare un manifesto di 400x300 cm, esposto nel cortile della Fondazione Pastificio Cerere e in vari impianti pubblicitari della città di Roma messi a disposizione da A.P.A. Agenzia Pubblicitaria Affissioni, partner del progetto.
Laurent P. Berger, artista laureato all’Ecole Nationale Supérieure des Arts Décoratifs di Parigi e Cyrille Berger, architetto laureato all’Ecole Nationale Supérieure d’Architecture de Paris La Vilette, collaborano dal 2006 con il nome di Berger&Berger. Tra il 2008 e il 2009 Berger&Berger hanno risieduto al CentQuatre di Parigi. Nel 2009, sono stati invitati a partecipare al concorso per la progettazione di un edificio museale temporaneo per il Centre Pompidou (Parigi) e al programma di ricerca City Visions Europe, istituito dal Berlage Institute, Rotterdam. Nel 2010, sono stati selezionati per la 12. Mostra Internazionale di Architettura, dove hanno presentato nello spazio dell’Arsenale ça va, una sorta di cinema prefabbricato. Nel 2012 è stato realizzato il loro progetto di ristrutturazione e riqualificazione in una nuova residenza per artisti dello Château del Centre International d’art et du Paysage de l’Ile de Vassivière.
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