Cinque Mostre
Dal 01 Febbraio 2013 al 27 Febbraio 2013
Roma
Luogo: American Academy in Rome
Indirizzo: via A. Masina 5
Telefono per informazioni: +39 06 58461
E-Mail info: l.eberspacher@aarome.org
Sito ufficiale: http://www.aarome.org
L’American Academy in Rome presenta cinque mostre a cura dei borsisti in residenza:
L'idea del realismo / The Idea of Realism, a cura di Carl D’Alvia (borsista in arti visive) e Christian Caliandro (curatore) riunisce lavori di D'Alvia, Pesce Khete, Jackie Saccoccio (borstista nel 2005), Ward Shelley (borsista nel 2005), Giuseppe Stampone, Gian Maria Tosatti e Nari Ward; la mostra di opere di artisti europei e statunitensi si concentra sui diversi approcci al realismo contemporaneo nell’ambito dell’arte visiva. Vengono analizzate strategie artistiche utilizzando diversi media con l’idea di definire ciò che potrebbe essere considerato un “Nuovo Realismo”.
Dinner Conversation, di che cosa hai parlato durante il tuo ultimo pranzo? una collaborazione tra Erik Adigard (borsista in design) e Ross Altheimer (borsista in architettura del paesaggio) con Leonid Tsvetkov (borstista in arti visive), che collabora con il suo lavoro Everyday Downfall; si fractus illabatur orbis, impavidum ferient ruinae/ Se ciò che esistesse intorno al mondo cadesse in pezzi, le rovine stesse lo lascerebbero impassibile. Le due installazioni intendono indagare il significato delle categorie di oggetti di uso comune, ed il loro esistere all’interno di uno spazio: macro contro micro paesaggio e staticità contro ambienti dinamici.
Nine Parts of Two, una collaborazione tra William O'Brien (borstsita in architettura) e la compositrice Wang Lu; Nove brevi composizioni per pianoforte e violoncello accompagnano nove dittici di immagini di lavori architettonici, l’intenzione è quella di svelare nuove interpretazioni dei rispettivi lavori con il supporto di mezzi non usuali; l’architettura da così alla musica una possibilità di lettura visiva, la musica aggiunge la voce ad un’opera architettonica altrimenti silenziosa.
ScalaCupola è un’installazione ideata da Erik Adigard (borstista in design) e Jesse Jones (borsista in composizione musicale); Si tratta di un lavoro audio-visivo site-specific che, nel contesto di una città ove si trovano soffitti abbaglianti di volte e cupole, intende utilizzare la scala principale dell’edificio dell’American Academy ed il soffitto ad essa sovrastante, per indagare il rapporto tra il concetto di architettura, progettazione, iconografia, gruppi di persone e gravità, tutti nel loro movimento ascensionale in direzione di una volta celeste e in allontanamento dalla terra (utilizzando appunto la scalinata).
Camera Obscura è un’opera che replica il concetto di camera oscura fotografica, a cura di Beth Saunders (borsista in studi italiani moderni). Questa installazione indaga lo stretto legame sempre esistito con l’idea della camera oscura ed intende ricreare il congegno che da la possibilità di far nascere un rapporto con la città di Roma, coinvolgendo da un parte solamente lo sguardo, ma anche attarverso il disegno e la fotografia. Si verrà a creare quindi un nuovo sito di ricerca artistica e di contemplazione, supporto visivo quindi ed esperienza teatrale.
L'idea del realismo / The Idea of Realism, a cura di Carl D’Alvia (borsista in arti visive) e Christian Caliandro (curatore) riunisce lavori di D'Alvia, Pesce Khete, Jackie Saccoccio (borstista nel 2005), Ward Shelley (borsista nel 2005), Giuseppe Stampone, Gian Maria Tosatti e Nari Ward; la mostra di opere di artisti europei e statunitensi si concentra sui diversi approcci al realismo contemporaneo nell’ambito dell’arte visiva. Vengono analizzate strategie artistiche utilizzando diversi media con l’idea di definire ciò che potrebbe essere considerato un “Nuovo Realismo”.
Dinner Conversation, di che cosa hai parlato durante il tuo ultimo pranzo? una collaborazione tra Erik Adigard (borsista in design) e Ross Altheimer (borsista in architettura del paesaggio) con Leonid Tsvetkov (borstista in arti visive), che collabora con il suo lavoro Everyday Downfall; si fractus illabatur orbis, impavidum ferient ruinae/ Se ciò che esistesse intorno al mondo cadesse in pezzi, le rovine stesse lo lascerebbero impassibile. Le due installazioni intendono indagare il significato delle categorie di oggetti di uso comune, ed il loro esistere all’interno di uno spazio: macro contro micro paesaggio e staticità contro ambienti dinamici.
Nine Parts of Two, una collaborazione tra William O'Brien (borstsita in architettura) e la compositrice Wang Lu; Nove brevi composizioni per pianoforte e violoncello accompagnano nove dittici di immagini di lavori architettonici, l’intenzione è quella di svelare nuove interpretazioni dei rispettivi lavori con il supporto di mezzi non usuali; l’architettura da così alla musica una possibilità di lettura visiva, la musica aggiunge la voce ad un’opera architettonica altrimenti silenziosa.
ScalaCupola è un’installazione ideata da Erik Adigard (borstista in design) e Jesse Jones (borsista in composizione musicale); Si tratta di un lavoro audio-visivo site-specific che, nel contesto di una città ove si trovano soffitti abbaglianti di volte e cupole, intende utilizzare la scala principale dell’edificio dell’American Academy ed il soffitto ad essa sovrastante, per indagare il rapporto tra il concetto di architettura, progettazione, iconografia, gruppi di persone e gravità, tutti nel loro movimento ascensionale in direzione di una volta celeste e in allontanamento dalla terra (utilizzando appunto la scalinata).
Camera Obscura è un’opera che replica il concetto di camera oscura fotografica, a cura di Beth Saunders (borsista in studi italiani moderni). Questa installazione indaga lo stretto legame sempre esistito con l’idea della camera oscura ed intende ricreare il congegno che da la possibilità di far nascere un rapporto con la città di Roma, coinvolgendo da un parte solamente lo sguardo, ma anche attarverso il disegno e la fotografia. Si verrà a creare quindi un nuovo sito di ricerca artistica e di contemplazione, supporto visivo quindi ed esperienza teatrale.
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