Ennio Tamburi Semplice. Complesso

Ennio Tamburi Semplice. Complesso

Ennio Tamburi Semplice. Complesso, Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, Roma

 

Dal 12 Giugno 2012 al 09 Settembre 2012

Roma

Luogo: Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea

Indirizzo: viale delle Belle Arti 131

Orari: da martedì a domenica 8.30-19.30

Curatori: Maria Giuseppina Di Monte

Costo del biglietto: intero € 10; ridotto € 3

Telefono per informazioni: +39 06 32298221

E-Mail info: s-gnam@beniculturali.it

Sito ufficiale: http://www.gnam.beniculturali.it


La Galleria nazionale d’arte moderna di Roma espone per la prima volta una selezione di opere di Ennio Tamburi. La mostra aprirà al pubblico il 12 giugno e chiuderà 9 settembre 2012.
 
Saranno esposte una trentina di opere dell’artista Ennio Tamburi, che attualmente vive e lavora fra Roma e Zurigo.
I lavori presentati, prevalentemente eseguiti dal 2006 ad oggi, sono realizzati esclusivamente su carta, spesso preziosa e morbida come fosse un tessuto. Le carte, che Tamburi sceglie con attenzione  certosina, sono caratterizzate da un naturale cromatismo che l’artista non occulta ma anzi  volutamente valorizza.  Non sempre però: in alcuni casi la carta viene ridipinta, in altri lasciata  integralmente “al naturale” in modo che il supporto riveli la sua trama sottile e misteriosa, la sua corposità o leggerezza, creando un contrappunto con le immagini, costruite attraverso la giustapposizione di punti di diverse dimensioni, ossessivamente allineati ed equidistanti oppure casualmente distribuiti sulla superficie. Essi ricoprono porzioni grandi o piccole del piano, disponendosi come i pezzi di un’ immaginaria scacchiera  o come rappresentazioni cifrate racchiuse in geometrie rigorosamente disegnate, come nel caso dei Recinti.  Una delle opere, di formato più grande rispetto alle altre, è montata su una pedana  appena sollevata da terra, uno dei modi più efficaci per leggere le opere di questo straordinario, sensibile e versatile interprete.
Il rigore progettuale, ad un tempo sofferto e contrastato dall’artista, che nei lavori più recenti ha improntato la sua ricerca ad una maggiore libertà espressiva, viene violato in  più modi mettendo in discussione la matrice originaria di quella medesima elaborazione formale. 
Osservatore in molti casi critico di fronte alle mode, tendenze e ambivalenze delle poetiche contemporanee, concepisce il suo fare come una pratica antica, quasi artigianale,  seguendo una direttrice che  senza annullare le sollecitazioni che provengono dalla cultura contemporanea, anzi  annotandole, a seconda dei casi,  in una severa ovvero giocosa “scrittura”, con spirito vigile e appassionato  intesse il suo dialogo col mondo e con l’arte di oggi senza assecondarne o peggio incoraggiarne le derive.
 

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