Giacomelli | Burri. Fotografia e immaginario materico

Mario Giacomelli, Senza titolo, 1966, Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, Città di Castello © Archivio Mario Giacomelli © Rita e Simone Giacomelli | Alberto Burri, Cretto, 1970 © Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, by SIAE 2021

 

Dal 03 Dicembre 2021 al 06 Febbraio 2022

Roma

Luogo: MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo

Indirizzo: Via Guido Reni 4/a

Orari: lunedì chiuso; da martedì a venerdì 11 – 19; sabato e domenica 11 – 20. La biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo

Curatori: Marco Pierini e Alessandro Sarteanesi

Enti promotori:

  • Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri
  • Archivio Mario Giacomelli
  • Archivio Sarteanesi

Costo del biglietto: Solo mostra Giacomelli | Burri € 7,00. Mostra + Museo MAXXI: Intero € 12,00 | Ridotto € 9,00

Sito ufficiale: http://www.maxxi.art


La mostra Giacomelli | Burri. Fotografia e immaginario materico mette in dialogo un’importante selezione di fotografie di Mario Giacomelli dedicate al paesaggio con alcune opere grafiche e multi-materiche di Alberto Burri, per indagare il rapporto di stima reciproca che li legò, insieme ad affinità e inclinazioni comuni nella ricerca artistica.
L’esposizione, a cura di Marco Pierini e Alessandro Sarteanesi, è parte di un progetto itinerante ed è in programma al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo dal 3 dicembre 2021 al 6 febbraio 2022.

Le vite di Giacomelli e Burri si sono intrecciate più volte negli anni. Intorno al 1966 avviene il primo incontro tra i due, grazie all’intercessione di Nemo Sarteanesi – pittore, intellettuale e amico di Burri – che casualmente conosce Giacomelli a Senigallia. È l’inizio di un rapporto consolidato da alcune tappe importanti, come le personali di Giacomelli a Città di Castello nel 1968 e nel 1983, e da continui scambi, come testimoniano le dediche visibili sul retro di alcune fotografie e documenti presenti in mostra.
Si tratta di condivisioni che costruiscono la trama per una riflessione sull’arte e sull’esistenza che, seppur sperimentata attraverso strumenti, materie e tecniche differenti, ha molti punti di tangenza.

Nelle fotografie di Mario Giacomelli delle serie Metamorfosi della Terra, Presa di coscienza sulla natura e Storie di Terra, solo per citarne alcune, realizzate tra la fine degli anni ’50 e gli anni ’90, i campi arati, la morfologia del territorio marchigiano, il contrasto tra terra e cielo si trasformano in un linguaggio di geometrie astratte, che parla del lavoro dell’uomo e del suo rapporto con la natura, dell’effetto dell’inesorabile trascorrere del tempo sulle cose, e della fotografia come strumento di ricerca per dare un senso ed una forma alla complessità del reale.  
Nelle grafiche e nelle opere di Burri – tra cui Cretti, 1971, Combustioni, 1965 –, che nel percorso espositivo incontrano le fotografie di Giacomelli, la forza della composizione organizza l’energia della materia.
Ne emerge, per entrambi, una rappresentazione della natura, della materia e del territorio, che parte sempre dal dato reale e dalla fisicità degli elementi, per giungere, attraverso attente scelte compositive, a una riflessione più estesa sulla condizione umana, a un’idea di paesaggio in cui la realtà esteriore e quella interiore sono profondamente intrecciate.  

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