Gianfranco Toso. Distanza limite - Ciclo di incontri

Gianfranco Toso. Distanza limite, Studio Gianfranco Toso, Roma

 

Dal 27 Maggio 2021 al 17 Giugno 2021

Roma

Luogo: Studio Gianfranco Toso

Indirizzo: Via San Francesco di Sales 68

Telefono per informazioni: +39 3395761164

E-Mail info: gianfrancotoso@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.gianfrancotoso.com


Auspicabilmente sul finire di un tempo in cui la distanza e il contatto tra le persone sono diventati qualcosa di non più naturale o abituale, l’artista Gianfranco Toso ripensa quello che prima di questa pandemia è stato considerato il normale contatto con l’opera d’arte, cercandone un rinnovamento alla luce dei cambiamenti sociali avvenuti.

Dal 27 maggio 2021, alle ore 18.30, per quattro giovedì, proverà ad abbattere quel muro invisibile che relega il più delle volte l’osservatore al ruolo di spettatore passivo, aprendo le porte del suo studio e coinvolgendo il pubblico in un confronto con diversi esponenti del mondo dell’arte romana. Ospite del primo incontro il critico e curatore Ludovico Pratesi.

Non sarà purtroppo ancora possibile soffermarsi tutti contemporaneamente, ma occorrerà alternarsi ogni 15 minuti, con la prospettiva di attendere la fine dell’incontro per uno scambio collettivo. Ciò che non si avrà avuto modo di ascoltare direttamente, sarà possibile integrare grazie al contributo di Alessandra Gianfranceschi e Ludovica del Prete, che produrranno un documento video dell’intera durata delle conversazioni, opera duratura nel tempo e testimonianza utile allo sviluppo di nuove forme di fruizione dell’arte futura.

Programma

1. Giovedì 27 Maggio 2021 - ore 18:30 / 19:30

2. Giovedì 3 Giugno 2021 - ore 18:30 / 19:30
3. Giovedì 10 Giugno 2021 - ore 18:30 / 19:30
4. Giovedì 17 Giugno 2021 - ore 18:30 / 19:30

Gianfranco Toso
, pittore romano classe 1980, risente inizialmente della forte influenza che gli studi di architettura hanno esercitato sul suo immaginario, orientandosi alla creazione di pure forme nello spazio astratto. Successivamente abbandona l’astrazione e inizia un nuovo ciclo di lavori sotto il segno della figurazione. Da quel momento cambia totalmente modo di concepire la pittura, vissuta ora non più come ricerca della perfezione, dell’armonia e dell’esattezza delle forme, ma come esplorazione incessante nel territorio mutevole dell’inconscio.

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