Giornate di studio: Il fregio dipinto nelle decorazioni romane del Cinquecento
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Accademia di Francia, Villa Medici, Roma
Dal 16 Dicembre 2011 al 17 Dicembre 2011
Roma
Luogo: Académie de France à Rome - Villa Medici
Indirizzo: Viale Trinità dei Monti, 1
Orari: Accoglienza alle ore 9.30
Curatori: Antonella Fenech Kroke, Annick Lemoine
Telefono per informazioni: +39 06 67611
Sito ufficiale: http://www.villamedici.it
Organizzate parallelamente alla campagna di restauri dei fregi dipinti dell’appartamento nobile di
Villa Medici, queste giornate di studio si vogliono l’occasione di una riflessione sul fregio dipinto come
tipologia decorativa specifica che si sviluppa nel corso del Cinquecento nei palazzi e nelle ville di Roma e dintorni.
Si tratta di una pratica decorativa diffusa, visibile a Palazzo Farnese, a Palazzo Ricci-Sacchetti, nelle Logge
di Pio IV in Vaticano come pure a Villa d’Este, e che conosce un momento di particolare vitalità proprio nel
XVI secolo, a Roma e nel Lazio. Attraverso l’opera di artisti importanti come Giulio Romano, Polidoro da
Caravaggio, Daniele da Volterra, Jacopo Zucchi…, il fregio dipinto si fa progressivamente pratica decorativa
autonoma che avrà un’ampia diffusione in Italia come in Francia.
Malgrado l’importanza quantitativa e qualitativa dei fregi realizzati e la fama degli artisti implicati, gli
studi su questa forma di decorazione sono stati piuttosto sporadici dopo le ricerche pionieristiche di
Catherine Dumont (1973) e di Anton W. A. Boschloo (1981). È la ragione per cui queste giornate vogliono
scrutare la storia del fregio dipinto cinquecentesco, definendone i caratteri e le specificità tecniche, formali
e iconografiche. Questi presupposti permetteranno di comprendere il ruolo dei fregi dipinti nell’economia di dispositivi
decorativi complessi, attraverso una riflessione sulle relazioni tra questi e l’architettura, reale e/o fittizia, con
l’ornamentazione scolpita e le altre componenti decorative contemporanee. La ricchezza – ornamentale, allegorica,
topografica, narrativa – e la funzione dei fregi dipinti saranno esaminate anche tramite l’analisi degli
scambi, formali e iconografici, a partire da e verso Roma e il Lazio. Una sezione delle giornate sarà dedicata più
specificamente ai fregi di Villa Medici e ai risultati dell’attuale campagna di sondaggi, preventivi al restauro.
Si tratterà allora non soltanto di sollevare le problematiche legate al loro restauro, ma anche di contestualizzare
i fregi di Jacopo Zucchi, ricordando la ricchezza della decorazione dell’appartamento di Ferdinando in
cui, a fine Cinquecento, i fregi affrescati dialogavano con gli oggetti della collezione del cardinale, col mobilio,
con i corami e con i soffitti lignei.
Villa Medici, queste giornate di studio si vogliono l’occasione di una riflessione sul fregio dipinto come
tipologia decorativa specifica che si sviluppa nel corso del Cinquecento nei palazzi e nelle ville di Roma e dintorni.
Si tratta di una pratica decorativa diffusa, visibile a Palazzo Farnese, a Palazzo Ricci-Sacchetti, nelle Logge
di Pio IV in Vaticano come pure a Villa d’Este, e che conosce un momento di particolare vitalità proprio nel
XVI secolo, a Roma e nel Lazio. Attraverso l’opera di artisti importanti come Giulio Romano, Polidoro da
Caravaggio, Daniele da Volterra, Jacopo Zucchi…, il fregio dipinto si fa progressivamente pratica decorativa
autonoma che avrà un’ampia diffusione in Italia come in Francia.
Malgrado l’importanza quantitativa e qualitativa dei fregi realizzati e la fama degli artisti implicati, gli
studi su questa forma di decorazione sono stati piuttosto sporadici dopo le ricerche pionieristiche di
Catherine Dumont (1973) e di Anton W. A. Boschloo (1981). È la ragione per cui queste giornate vogliono
scrutare la storia del fregio dipinto cinquecentesco, definendone i caratteri e le specificità tecniche, formali
e iconografiche. Questi presupposti permetteranno di comprendere il ruolo dei fregi dipinti nell’economia di dispositivi
decorativi complessi, attraverso una riflessione sulle relazioni tra questi e l’architettura, reale e/o fittizia, con
l’ornamentazione scolpita e le altre componenti decorative contemporanee. La ricchezza – ornamentale, allegorica,
topografica, narrativa – e la funzione dei fregi dipinti saranno esaminate anche tramite l’analisi degli
scambi, formali e iconografici, a partire da e verso Roma e il Lazio. Una sezione delle giornate sarà dedicata più
specificamente ai fregi di Villa Medici e ai risultati dell’attuale campagna di sondaggi, preventivi al restauro.
Si tratterà allora non soltanto di sollevare le problematiche legate al loro restauro, ma anche di contestualizzare
i fregi di Jacopo Zucchi, ricordando la ricchezza della decorazione dell’appartamento di Ferdinando in
cui, a fine Cinquecento, i fregi affrescati dialogavano con gli oggetti della collezione del cardinale, col mobilio,
con i corami e con i soffitti lignei.
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