Gusto Romantico. Opere del XIX secolo dalla Collezione di Alessandro Marabottini
Dal 23 Novembre 2013 al 21 Aprile 2014
Roma
Luogo: Museo Mario Praz
Indirizzo: via Zanardelli 1
Orari: da martedì a domenica 9-14/ 14.30-19.30
Curatori: Patrizia Rosazza-Ferraris
Enti promotori:
- Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 6861089
E-Mail info: s-gnam.museopraz.vigilanza@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.museopraz.beniculturali.it
Mario Praz (1896-1982) conobbe e frequentò Alessandro Marabottini ( 1926 -2012) a Roma, a partire dagli anni ’50: entrambi clienti degli stessi antiquari, spesso si trovarono a competere amichevolmente per acquistare opere d’arte del XIX secolo. Ancora negli anni ’90, quando ormai Praz era scomparso da anni e la sua dimora era divenuta un museo, Alessandro Marabottini, mostrando ai frequentatori della sua casa fiorentina una piccola tela od una miniatura neoclassica appena acquistata , amava dire “ questa... sarebbe piaciuta al Professore, a Mario Praz”.
Proprio nel ricordo di queste sue parole il Museo Mario Praz, grazie al fondamentale contributo ed alla disponibilità della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, può presentare una ragionata selezione di arredi e dipinti, scelti tra quelli che la generosità di Alessandro Marabottini ha voluto idealmente legare agli studenti perugini, affidandone intelligentemente alla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, assieme alla proprietà, la gestione e la valorizzazione.
La selezione è stata operata scegliendo tematicamente nella collezione Marabottini una serie di paesaggi, di interni e di ritratti cronologicamente affini all’arco temporale prediletto da Mario Praz ed in sintonia con il suo gusto per gli artisti minori ma di gran qualità. Come amava dire lo stesso Marabottini e come Praz avrebbe senza dubbio condiviso, “compro pittura e non pittori ”. Tra questi dipinti spiccano gli ateliers degli artisti, i molti paesaggi e vedute romane, le numerose miniature ed i ritratti di personaggi spesso sconosciuti ma raffigurati con la tipica minuzia nei dettagli degli abiti e delle fisionomie cara al primo Ottocento; non mancano alcune Scene di conversazione che riprendono un tema particolarmente caro allo stesso Mario Praz. Quaranta dipinti, oltre ad alcuni arredi che contestualizzano le opere in una sala che par prolungare quelle dello stesso museo Praz, vengono quindi esposti al pubblico e presentati in catalogo con schede storico critiche ricche di immagini di riferimento, tematiche ed iconografiche.
Proprio nel ricordo di queste sue parole il Museo Mario Praz, grazie al fondamentale contributo ed alla disponibilità della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, può presentare una ragionata selezione di arredi e dipinti, scelti tra quelli che la generosità di Alessandro Marabottini ha voluto idealmente legare agli studenti perugini, affidandone intelligentemente alla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, assieme alla proprietà, la gestione e la valorizzazione.
La selezione è stata operata scegliendo tematicamente nella collezione Marabottini una serie di paesaggi, di interni e di ritratti cronologicamente affini all’arco temporale prediletto da Mario Praz ed in sintonia con il suo gusto per gli artisti minori ma di gran qualità. Come amava dire lo stesso Marabottini e come Praz avrebbe senza dubbio condiviso, “compro pittura e non pittori ”. Tra questi dipinti spiccano gli ateliers degli artisti, i molti paesaggi e vedute romane, le numerose miniature ed i ritratti di personaggi spesso sconosciuti ma raffigurati con la tipica minuzia nei dettagli degli abiti e delle fisionomie cara al primo Ottocento; non mancano alcune Scene di conversazione che riprendono un tema particolarmente caro allo stesso Mario Praz. Quaranta dipinti, oltre ad alcuni arredi che contestualizzano le opere in una sala che par prolungare quelle dello stesso museo Praz, vengono quindi esposti al pubblico e presentati in catalogo con schede storico critiche ricche di immagini di riferimento, tematiche ed iconografiche.
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