Il Giardino Ritrovato. Arte, musica e spettacoli a Palazzo Venezia
Dal 20 Giugno 2016 al 16 Settembre 2016
Roma
Luogo: Palazzo di Venezia
Indirizzo: via del Plebiscito 118
Curatori: Sonia Martone
Enti promotori:
- Polo Museale del Lazio
Costo del biglietto: intero 5 €, ridotto 2.50 € posto unico. Il biglietto del Museo comprende l’accesso allo spettacolo fino a esaurimento dei posti disponibili
Telefono per prevendita: +39 06 32810410
Telefono per informazioni: +39 06 44702823
E-Mail info: organizzazione@pav-it.eu
Sito ufficiale: http://www.giardinoritrovato.it
Lunedì 20 giugno 2016 parte la rassegna dal titolo Il Giardino Ritrovato. Arte, musica e spettacoli a Palazzo Venezia.
Concerti, conversazioni d’arte, rappresentazioni teatrali e spettacoli di danza si avvicendano fino al 16 settembre nel giardino di Palazzo Venezia, dopo molti anni completamente restaurato e restituito alla città. La manifestazione è fortemente voluta dal direttore del Polo Museale del Lazio Edith Gabrielli: la cura è di Sonia Martone, direttore del Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, e Anna Selvi, con la collaborazione di Davide Latella.
Palazzo Venezia è un edificio fra i più significativi del Rinascimento. Il palazzo fu iniziato nel 1455 per volere del cardinale veneziano Pietro Barbo, poi divenuto papa con il nome di Paolo II, celebre collezionista d’arte, e concluso entro la fine del XV secolo. Oltre al progetto, risalgono al periodo rinascimentale l’appartamento Barbo, i saloni e la loggia monumentale, l’appartamento Cybo e il giardino-viridarium. Nel 1564 l’intero edificio venne ceduto alla Repubblica di Venezia, che vi stabilì la propria ambasciata presso lo Stato della Chiesa. Nel 1797, in seguito al Trattato di Campoformio e alla conseguente fine della Repubblica di Venezia, passò all’Austria, che a sua volta ne fece la sede della propria ambasciata. Tra il 1910 e il 1913 il giardino-viridarium, oramai noto come Palazzetto, fu smontato e ricostruito pietra su pietra in un sito più arretrato, così da consentire l’ampliamento di piazza Venezia. Nel 1916, nel corso della Prima Guerra mondiale, il Regno d’Italia lo sottrasse all’Austria e decise di stabilirvi un museo di arte medievale e moderna. Negli anni venti Benito Mussolini lo elesse quartier generale: oltre a farvi realizzare il nuovo scalone monumentale, il dittatore fascista ne fece il suo luogo principale di lavoro e di comunicazione. L’assetto odierno risale fondamentalmente al secondo dopoguerra. Il complesso accoglie fra l’altro gli uffici del Polo Museale del Lazio, la Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte e il Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, ricco di alcune migliaia di opere di arte medievale e moderna, inclusi alcuni indiscussi capolavori.
Nonostante l’importanza e la bellezza Palazzo Venezia negli ultimi anni è gradualmente uscito dall’orizzonte dei cittadini e dei turisti. La chiusura al pubblico del giardino, mortificato al rango di parcheggio ministeriale, ha contribuito a renderlo una sorta di oggetto misterioso. Di 'bella addormentata'.
Il 20 giugno 2016 il letargo si conclude. L'intero complesso riprende la scena che gli compete, nel cuore di Roma. Il segno più forte del cambiamento parte non a caso dal giardino, finalmente restituito al pubblico. Di qui l’attento lavoro di restauro e ricucitura, con l’abbattimento di alcune superfetazioni e al contrario la dotazione di un arredo urbano adeguato all’accoglienza, che comprende panchine, lampioni, cestini dei rifiuti, un sistema di videosorveglianza e un wi-fi gratuito. Di qui anche l’apertura in contemporanea dei tre varchi di accesso, lungo via del Plebiscito, via degli Astalli e piazza san Marco. Alla base un’idea comune: far sì che turisti e romani possano trovare nel giardino un luogo di pace e di relax, in una zona per il resto contrassegnata, specie durante il giorno, da traffico e rumore.
È questo il primo passo di un cammino più lungo e ambizioso, vale a dire di un progetto di completo riassetto museologico, che ha l’obiettivo di mettere in valore tutte le componenti e gli istituti del complesso. Attraverso la legge 190 del 23 dicembre 2014, il primo stadio del progetto ha già ricevuto un finanziamento di cinque milioni e quattrocentomila euro per il programma triennale 2016-2018. Fra le iniziative di medio periodo sembra giusto menzionare alcune esposizioni temporanee mirate e di qualità, come per esempio la serie Depositi in mostra, prevista per avere importanti ricadute sull’intero territorio del Lazio.
Il Giardino Ritrovato tiene uniti arte, musica, teatro e danza. Uno sforzo rimarchevole è stato compiuto dalla direzione per garantire attrezzature al livello del programma e dei singoli artisti, come pure del contesto architettonico e del pubblico. Ecco dunque, fra l’altro, un complesso palcoscenico/platea particolarmente ampio e sofisticato, in grado di accogliere fino a trecento posti a sedere. Contestualmente visite curate dal direttore del Palazzo svelano luoghi o intere zone in precedenza poco noti, se non addirittura inediti. Osservate nel loro insieme, le iniziative mostrano con chiarezza il nuovo impulso che il Polo Museale intende imprimere al Palazzo. In estrema sintesi, farlo realmente divenire un luogo di interazione fra le arti, tutte le arti, nella consapevolezza che la tutela del passato deve andare d’accordo con la produzione culturale nella contemporaneità.
Ad aprire la manifestazione Il Giardino Ritrovato sarà il musicista Luigi Cinque con l’Hypertex O’rchestra con il concerto/installazione Il canto invisibile. Songlines, realizzato appositamente per Palazzo Venezia. L’ensemble a formazione variabile, con grandi solisti internazionali, conta per la manifestazione di Palazzo Venezia la straordinaria partecipazione di Mimmo Cuticchio, insieme agli interpreti Alex Balanescu, Urna Chahar Tugki, Petra Magoni, Patrizio Fariselli, Badara Seck, Michele Rabbia, Carles Denia, Mimmo Epifani, Fratelli Mancuso, Gabriele Coen, Federica Santoro, Alireza Mortazavi. Il 25 giugno ancora musica con il Bop di Fabrizio Bosso e del suo quartetto, tra ritmi swing e jazz. Il primo appuntamento teatrale della rassegna sarà un grande ritorno: il 28 giugno, dopo anni di assenza dalla capitale, la Compagnia della Fortezza di Armando Punzo porta in scena Santo Genet con gli attori detenuti del Carcere di Volterra. Il 4 luglio la danza invaderà il giardino con lo spettacolo Sonate Bach – di fronte al dolore degli altri di Virgilio Sieni protagonista della scena contemporanea italiana, coreografo e danzatore conosciuto a livello internazionale, nonché direttore della Biennale Danza di Venezia. L’8 luglio, direttamente dal Brasile arriva Hamilton De Holanda, un formidabile virtuoso del mandolino a 10 corde, con il suo Trio. Ancora danza con CollettivO CineticO, una delle realtà più audaci e interessanti della scena contemporanea, che il 12 luglio presenterà 10 Miniballetti. Il 14 luglio appuntamento con il teatro raffinato e visionario di Anagoor, compagnia dalla vocazione sperimentale e performativa che porterà in scena Rivelazione – sette meditazioni intorno a Giorgione. Con grande sensibilità e forza poetica il 19 luglio l’artista e drammaturgo Saverio La Ruina affronta i temi del femminicidio e dei rapporti di potere all’interno della coppia nello spettacolo Polvere. Sabato 23 luglio Gabriele Mirabassi (clarinetto), Nando Di Modugno (chitarra), Pierluigi Balducci (basso acustico) con la partecipazione speciale di David Riondino (voce) si esibiranno in Scanzonati – concerto per Trio e voce disturbante. Mercoledì 27 luglio torna un grande successo teatrale degli ultimi anni: I Giganti della Montagna, il grande classico di Pirandello riadattato diretto e interpretato da Roberto Latini. Si prevedono due serate calde quelle in compagnia del Balletto di Roma l'1 agosto con Paradox e l’8 agosto con lo spettacolo Contemporary Tango che vede la partecipazione speciale di Kledi Kadiu. Negli ultimi anni, accanto alle produzioni di natura più teatrale dell’Orchestra di Piazza Vittorio che hanno portato l’Orchestra a esibirsi con fortuna nei teatri più prestigiosi in Italia e in Europa – è nato l’Ottetto, un organico più tascabile, composto principalmente dai cantanti e dal cuore ritmico del gruppo, che il 17 agosto porterà a Palazzo Venezia la propria musica nata dall’incontro e dal dialogo tra diverse culture. Il 23 agosto Paola Minaccioni interpreta La ragazza con la Valigia e ripropone i suoi personaggi comici, nati in teatro e resi noti dalla televisione, dalla radio e dal cinema nel tentativo di scattare un’istantanea della situazione femminile contemporanea. Il Ritorno di Casanova, uno dei capolavori narrativi di Arthur Schnitzler, diventa uno spettacolo: la Compagnia Lombardi-Tiezzi porta in scena il 30 agosto il viaggio verso casa dell’avventuriero veneziano. Il 7 settembre Ermanna Montanari e Luigi Ceccarelli, diretti da Marco Martinelli, si cimentano con LUṢ, un poemetto di Nevio Spadoni in lingua romagnola, centrato su Bêlda, veggente e guaritrice delle campagne romagnole di inizio Novecento. Una straordinaria prova d’attrice per Iaia Forte che il 12 settembre interpreta il cantante napoletano raccontato da Paolo Sorrentino nel romanzo Hanno tutti ragione. La rassegna termina il 16 settembre con Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura che insieme a Marco Bardoscia si esibiscono nel concerto In maggiore: un dialogo in musica nel segno degli strumenti ad aria e di un lirismo dagli aromi mediterranei.
Un momento chiave della rassegna consiste nell’apertura verso la storia e la critica d’arte. Si vuole difatti proporre un percorso di formazione che, sia pure mirato decisamente alla grande comunicazione, mira da un lato a sollecitare l'immaginazione, dall’altro a creare un pubblico coinvolto e responsabile. Di qui il ciclo intitolato Conversazioni d’arte, a cura del professor Marco Ruffini di “Sapienza” Università di Roma. Il ciclo si propone di condurre sul palcoscenico esperti di livello rango internazionale come Andrea Bacchi, Francesco Caglioti, Claudia Cieri Via, Aldo Galli, Serena Romano e Paolo Violini. Tali esperti, anche con l’ausilio di videoproiezioni, fanno rivivere dinanzi agli occhi del pubblico artisti e capolavori dal Medioevo al Barocco, da Giotto ad Andrea Mantegna, da Raffaello a Gianlorenzo Bernini. Ciascun appuntamento è seguito da una visita di Palazzo Venezia assieme il direttore del Palazzo Sonia Martone. È stato siglato un protocollo di intesa tra SIAE e Polo Museale del Lazio che prevede riduzioni tariffarie in considerazione della particolarità dell’iniziativa interamente gestita dal Polo Museale stesso. Con questo accordo SIAE vuole dare un sostegno concreto sia alla promozione degli istituti e dei luoghi della cultura che alla fruizione e diffusione delle opere dell’ingegno, quale impegno nella valorizzazione del patrimonio culturale.
La rassegna Il Giardino Ritrovato conta della preziosa collaborazione con Short Theatre. Il festival multidisciplinare, ideato e organizzato da AREA06 con la direzione artistica di Fabrizio Arcuri, quest'anno giunge alla sua undicesima edizione e avrà luogo dal 7 al 18 settembre. In occasione della serata inaugurale, il 7 settembre il festival si aprirà eccezionalmente a Palazzo Venezia con LUṢ il concerto-spettacolo di Ermanna Montanari, Luigi Ceccarelli, Daniele Roccato. Lo spettacolo verrà replicato la sera successiva negli spazi della Pelanda.
Orari spettacoli e conversazioni d’arte ore 21
Nei giorni di spettacolo Palazzo Venezia sarà visitabile anche dalle 19 alle 23.30
Programma degli spettacoli in allegato
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 18 dicembre 2024 al 18 dicembre 2024
Venezia | Museo Correr
L’impronta di Andrea Mantegna. UN DIPINTO RISCOPERTO DEL MUSEO CORRER DI VENEZIA
-
Dal 14 dicembre 2024 al 02 marzo 2025
Palermo | Palazzo Abatellis
Attraversamenti. Il Trionfo della morte, Guernica e Crocifissione di Guttuso
-
Dal 12 dicembre 2024 al 23 febbraio 2025
Roma | Palazzo Altemps
Gabriele Basilico. Roma
-
Dal 13 dicembre 2024 al 31 agosto 2025
Roma | Museo dell'Ara Pacis
Franco Fontana. Retrospective
-
Dal 13 dicembre 2024 al 09 marzo 2025
Milano | Fabbrica del Vapore
Tim Burton's Labyrinth
-
Dal 13 dicembre 2024 al 06 aprile 2025
Senigallia | Palazzo del Duca
La Camera Oscura di Giacomelli