Il mito rivisitato. Le maschere arcaiche della Basilicata

Nicola Toce, A Paroccüe, 2018. Cartapesta, colori a olio e terre colorate

 

Dal 08 Febbraio 2019 al 28 Aprile 2019

Roma

Luogo: Casina delle Civette

Indirizzo: via Nomentana 70

Orari: da martedì a domenica 9-19. La biglietteria chiude 45 minuti prima

Curatori: Francesca Romana Uccella

Enti promotori:

  • Roma Capitale
  • Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Costo del biglietto: € 6 intero, € 5 ridotto; residenti € 5 7 € 4. La mostra è parte integrante della visita

Telefono per prevendita: +39 060608

Telefono per informazioni: +39 349 6413826

Sito ufficiale: http://www.museivillatorlonia.it



Un viaggio nello spazio e nel tempo, alla scoperta di storie e cronache di vita, fra natura impervia e borghi accoglienti. È il filo conduttore della mostra “Il mito rivisitato. Le maschere arcaiche della Basilicata” di Nicola Toce.   La mostra è ospitata nel suggestivo ambiente della Casina delle Civette di Villa Torlonia dal 9 febbraio al 28 aprile 2019 all’interno di una più ampia manifestazione, organizzatadall’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata, dedicata all’intera Basilicata e alla tradizione del Carnevale lucano, dei riti e dei miti di popoli che ancora oggi raccontano la loro storia.
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, la mostra Il mito rivisitato. Le maschere arcaiche della Basilicata a cura di Francesca Romana Uccella si propone di far conoscere l’universo artistico lucano attraverso 38 opere tra maschere e sculture realizzate dall’artista Nicola Toce. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

Tra volti antropomorfi, animali fantastici, creature magiche, travestimenti, spiriti e abitatori delle argille, filo conduttore dell’esposizione sono le narrazioni che le maschere - realizzate con antiche tecniche di lavorazione e decorazione della cartapesta - sussurreranno ai visitatori, trasportandoli in una dimensione altra, accogliente e spaesante, propria della Basilicata antica e contemporanea.

Le opere esposte raccontano di luoghi e suggestioni da percorrere per scoprire legami che non si fermano alla bellezza della Basilicata, ma che affondano le radici nella sua arte,nell’unicità di un territorio che rispecchia una cultura che sa rinnovarsi nelle sue tradizioni. Dai paesaggi rupestri e calanchivi, ai fitti boschi immersi nell’alea di riti e miti ancestrali, alle città d’arte e ai borghi antichi, fino a Matera Capitale europea della cultura 2019. Un patrimonio poco noto al grande pubblico nella sua espressione materiale, ma soprattutto in quella immateriale, portatrice di conoscenze e sentimenti che, partendo da tradizioni più o meno lontane nel tempo, si mostrano nella loro continua evoluzione.
Il percorso espositivo, sala dopo sala, è studiato per fruire al meglio di ogni opera, lasciando che ognuna di esse susciti curiosità e crei un contatto con le tuonanti maschere alianesi, con l’orso di Teana che si nasconde nei suoi boschi, con il domino di Lavello che, forte della sua doppia natura, conduce l’anno verso la Quaresima, con la “foresta che cammina” nelle strade di Satriano, con i coloratissimi nastri e con i veli neri delle figure bovine di Tricarico, con le personificazioni dei mesi di Cirigliano, accompagnati tutti dai rumorosi campanacci di San Mauro Forte che neanche i temibili Cucibocca di Montescaglioso riescono a tacitare.
L’universo creativo di Nicola Toce trae ispirazione dal suo paese d’origine, Aliano (MT), e dal territorio che lo circonda, conosciuto per la bellezza dei calanchi e dei suoisuggestivi paesaggi; i personaggi che popolano la fantasia dell’artista prendono forma emergendo dall’argilla, modellata per dare un volto alle maschere legate alla tradizione della Basilicata tutta, elementi fondanti dell’identità degli otto paesi che, da gennaio2018, costituiscono la “Rete Carnevali e Maschere della Lucania a valenza antropologica e culturale” (Aliano, Teana, Satriano, Tricarico, Cirigliano, San Mauro,Lavello, Montescaglioso). Gli esseri variopinti creati dall’artista trasmettono a chi li osserva tutte le sensazioni accumulate in anni di studio, analisi della natura e ascolto paziente, collezionando storie restituite attraverso la plasticità delle sue opere per raccontare dimagia, d’amore, di paura, di colori e materiali antichi e semplici ma, allo stesso tempo, attualissimi nel loro riuso.

Nicola Toce nasce a Stigliano (MT) nel 1970. Dopo aver passato i primi cinque anni dellasua vita in Calabria, torna ad Aliano, paese d’origine del padre. Sin da piccolo dimostrauna spiccata sensibilità artistica e prima dei dieci anni inizia a creare le proprie maschere da usare durante le sfilate organizzate per il Carnevale. Si diploma all’Istituto Statale d’Arte di Potenza e frequenta i primi due anni all’Accademia di Belle Arti di Brera. Dopoaver lavorato come restauratore, decoratore e scenografo, dal 2008 al 2013 vive a Girona, in Catalogna, dove dà vita al suo primo progetto legato alle maschere che ha come risultato alcune mostre ed il volume I figli di Lamisco. Le maschere di Nicola Toce, uscito nel 2015 per i tipi di Rubbettino Editore. Ha realizzato sculture e bassorilievi per enti, comuni ed istituzioni. La mostra alla Casina delle Civette rappresenta la realizzazione del suo secondo progetto legato alle maschere che, questa volta, travalicano i confini di Aliano per rappresentare tutta la Basilicata.
La tecnica utilizzata per la creazione delle maschere è antica e tradizionale, ma nella realizzazione delle forme appare rivoluzionaria e innovativa. Il trattamento della carta edell’argilla, l’espressività ottenuta con la combinazione delle tinte, molto spesso calde ecariche, sfumate e leggere, l’uso delle terre e l’incisività della focheggiatura fanno di ognipezzo un unicum irripetibile.
Inaugurazione venerdì 8 febbraio ore 18.30

 

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