Il segno e la luce. Guido Strazza attraverso le immagini del suo archivio
Dal 24 Febbraio 2021 al 26 Maggio 2021
Roma
Luogo: Ex Chiesa delle Zitelle - ICCD
Indirizzo: Via di S. Michele 18
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 18:00 (esclusi festivi)
Curatori: Luisa De Marinis e Simona Turco
Enti promotori:
- MiBACT
Costo del biglietto: Ingresso libero ad accesso contingentato
Sito ufficiale: http://www.iccd.beniculturali.it
A partire dal 24 febbraio e fino al 26 maggio 2021 avrà luogo presso la ex Chiesa delle Zitelle, spazio espositivo dell’ICCD in via di San Michele 18 a Roma, la mostra Il segno e la luce. Guido Strazza attraverso le immagini del suo archivio, a cura di Luisa De Marinis e Simona Turco. Sul canale YouTube dell’ICCD è visibile un video di presentazione della mostra.
Guido Strazza, pittore e incisore nato negli anni Venti, si è formato con alcuni autorevoli esponenti delle avanguardie italiane, ha vissuto e condiviso esperienze salienti con gli artisti che hanno segnato la cultura del secondo Novecento, italiana e internazionale.
Carlo Birrozzi, Direttore dell’ICCD, nella sua introduzione alla mostra spiega come «da tempo ICCD si trova a raccontare il patrimonio culturale, le città e il paesaggio attraverso la vita e lo sguardo delle persone. La fotografia è protagonista di questa narrazione, attenta ai fatti intimi della vita come alla documentazione del patrimonio. Raccontare l’arte italiana del Novecento attraverso le storie dei protagonisti si pone in continuità con questa linea di ricerca ed estende l’attenzione agli archivi degli artisti che ICCD si propone di indagare a partire dalla figura di Guido Strazza. Attraverso i ritratti e le occasioni sociali documentati dalle fotografie emergono gli eventi artistici. Le esperienze vissute, le amicizie e gli incontri documentati dall’artista stesso possono essere messe in relazione con le scelte compiute nelle proprie opere».
La mostra, organizzata in cinque sezioni, la formazione e i viaggi, gli studi, i ritratti, l’insegnamento dell’incisione, le mostre le persone, è frutto della ricerca condotta presso lo studio romano dell’artista nel cuore del quartiere Trastevere, a due passi dall’Istituto e a stretto contatto con lui. Racconta la vita e l’opera del Maestro attraverso la presentazione dei materiali fotografici dell’archivio, in gran parte inediti, in un percorso cronologico - scandito dalla presenza dei documenti e di alcune opere originali tra dipinti, disegni e incisioni - che va dall’infanzia alla piena maturità.
Il percorso espositivo si propone di evidenziare i nessi esistenti tra gli eventi della vita personale di Guido Strazza raccontati dalle fotografie e la sua produzione artistica. La frequenza del Collegio navale a Venezia, la passione per il volo, la laurea in ingegneria, il viaggio verso il Sudamerica, il Perù e il Brasile, il ritorno in Europa, Venezia, Milano, Amsterdam, gli studi d’artista, la maturità a Roma, l’incisione, le mostre e gli incontri sono posti in relazione con la sua ricerca artistica incentrata sul segno: dalle precoci prove futuriste ai racconti lirici dell’opera matura, passando attraverso le correnti informali e il recupero della geometria.
Una sezione è dedicata ai ritratti dell’artista scattati tra il 1958 al 2016 da autorevoli fotografi, tra cui Mario Cresci, Paolo Di Paolo, Nino Migliori, Franco Mapelli.
L’esposizione è accompagnata da un libro/catalogo, corredato da un’ampia selezione di immagini b/n e a colori, che presenterà tra l’altro la testimonianza del Maestro stesso, attraverso un’intervista concessa alle curatrici.
Guido Strazza, pittore e incisore nato negli anni Venti, si è formato con alcuni autorevoli esponenti delle avanguardie italiane, ha vissuto e condiviso esperienze salienti con gli artisti che hanno segnato la cultura del secondo Novecento, italiana e internazionale.
Carlo Birrozzi, Direttore dell’ICCD, nella sua introduzione alla mostra spiega come «da tempo ICCD si trova a raccontare il patrimonio culturale, le città e il paesaggio attraverso la vita e lo sguardo delle persone. La fotografia è protagonista di questa narrazione, attenta ai fatti intimi della vita come alla documentazione del patrimonio. Raccontare l’arte italiana del Novecento attraverso le storie dei protagonisti si pone in continuità con questa linea di ricerca ed estende l’attenzione agli archivi degli artisti che ICCD si propone di indagare a partire dalla figura di Guido Strazza. Attraverso i ritratti e le occasioni sociali documentati dalle fotografie emergono gli eventi artistici. Le esperienze vissute, le amicizie e gli incontri documentati dall’artista stesso possono essere messe in relazione con le scelte compiute nelle proprie opere».
La mostra, organizzata in cinque sezioni, la formazione e i viaggi, gli studi, i ritratti, l’insegnamento dell’incisione, le mostre le persone, è frutto della ricerca condotta presso lo studio romano dell’artista nel cuore del quartiere Trastevere, a due passi dall’Istituto e a stretto contatto con lui. Racconta la vita e l’opera del Maestro attraverso la presentazione dei materiali fotografici dell’archivio, in gran parte inediti, in un percorso cronologico - scandito dalla presenza dei documenti e di alcune opere originali tra dipinti, disegni e incisioni - che va dall’infanzia alla piena maturità.
Il percorso espositivo si propone di evidenziare i nessi esistenti tra gli eventi della vita personale di Guido Strazza raccontati dalle fotografie e la sua produzione artistica. La frequenza del Collegio navale a Venezia, la passione per il volo, la laurea in ingegneria, il viaggio verso il Sudamerica, il Perù e il Brasile, il ritorno in Europa, Venezia, Milano, Amsterdam, gli studi d’artista, la maturità a Roma, l’incisione, le mostre e gli incontri sono posti in relazione con la sua ricerca artistica incentrata sul segno: dalle precoci prove futuriste ai racconti lirici dell’opera matura, passando attraverso le correnti informali e il recupero della geometria.
Una sezione è dedicata ai ritratti dell’artista scattati tra il 1958 al 2016 da autorevoli fotografi, tra cui Mario Cresci, Paolo Di Paolo, Nino Migliori, Franco Mapelli.
L’esposizione è accompagnata da un libro/catalogo, corredato da un’ampia selezione di immagini b/n e a colori, che presenterà tra l’altro la testimonianza del Maestro stesso, attraverso un’intervista concessa alle curatrici.
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