Il trionfo dei sensi. Nuova luce su Mattia e Gregorio Preti
![Gregorio e Mattia Preti, <em>Allegoria dei cinque sensi</em>, 1642-1646 ca., olio su tela, 396 x 200 cm, Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica<br /> Gregorio e Mattia Preti, <em>Allegoria dei cinque sensi</em>, 1642-1646 ca., olio su tela, 396 x 200 cm, Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica<br />](http://www.arte.it/foto/600x450/56/88411-4_GeMPreti_Allegoria_Cinque_Sensi_DOPO_IL_RESTAURO.jpg)
Dal 22 Febbraio 2019 al 16 Giugno 2019
Roma
Luogo: Galleria Nazionale d’Arte Antica - Palazzo Barberini
Indirizzo: via delle Quattro Fontane 13
Orari: da martedì a domenica 8.30- 19. La biglietteria chiude alle 18
Curatori: Alessandro Cosma, Yuri Primarosa
Costo del biglietto: Intero 12 €, Ridotto 6 € (valido per 10 giorni per Palazzo Corsini). Gratuito: minori di 18 anni, scolaresche e insegnanti (previa prenotazione), studenti e docenti di Architettura, Lettere (indirizzo archeologico o storico-artistico), Conservazione dei Beni Culturali e Scienze della Formazione, Accademie di Belle Arti, dipendenti del MiBAC, membri ICOM, guide ed interpreti turistici, giornalisti con tesserino dell’ordine, portatori di handicap con accompagnatore, personale docente della scuola
Telefono per informazioni: +39 06 4824184
E-Mail info: comunicazione@barberinicorsini.org
Sito ufficiale: http://www.barberinicorsini.org
Le Gallerie Nazionali di Arte Antica presentano dal 22 febbraio al 16 giugno 2019, nella sede di Palazzo Barberini, la mostra Il trionfo dei sensi. Nuova luce su Mattia e Gregorio Preti, a cura di Alessandro Cosma e Yuri Primarosa.
L’esposizione, che esamina la prima attività di Mattia Preti e la sua formazione nella bottega romana del fratello Gregorio, ruota attorno all’Allegoria dei cinque sensi delle Gallerie Nazionali, una monumentale tela d’impronta caravaggesca, rimasta per anni in deposito presso il Circolo Ufficiali delle Forze Armate.
Realizzata dai due fratelli negli anni Quaranta del Seicento, è ricordata nel 1686 nella collezione di Maffeo Barberini junior come “un quadro per longo con diversi ritratti: chi sona, chi canta, chi gioca, chi beve e chi gabba il compagno”, una descrizione che sottolinea la complessa articolazione del dipinto dove, secondo un modello molto in voga nel Seicento, diversi gruppi di personaggi intenti in attività quotidiane diventano immagine allegorica dei cinque sensi.
Il quadro è stato restaurato per l’occasione da Giuseppe Mantella, da anni impegnato sulle opere di Mattia Preti a Malta e in Calabria, grazie al generoso finanziamento dello studio legale Dentons che ha sponsorizzato l’intervento e l’approfondita serie di indagini diagnostiche permettendo di comprendere meglio la pratica esecutiva dei due fratelli, attivi a quattro mani sulla stessa tela.
Saranno presenti in mostra altre undici opere che raccontano lo stretto legame esistente tra i due artisti calabresi: da un lato Gregorio, legato a esiti di stampo ancora accademico, e dall’altro il più giovane e talentuoso Mattia, suggestionato dall’universo caravaggesco e già cosciente dei nuovi sviluppi guercineschi e lanfranchiani del barocco romano. L’Allegoria dei cinque sensi di Palazzo Barberini sarà esposta al pubblico per la prima volta assieme al Concerto con scena di buona ventura, suo ideale pendant proveniente dall’Accademia Albertina di Torino e ad altri quadri frutto della collaborazione dei due artisti, come il Cristo davanti a Pilato di Palazzo Pallavicini Rospigliosi e il Cristo che guarisce l’idropico di collezione privata milanese.
In mostra saranno presentati anche importanti dipinti inediti di Mattia: primo fra tutti il monumentale Cristo e la Cananea, in origine nella collezione dei Principi Colonna, opera capitale del periodo romano del pittore, databile su base documentaria al 1646-1647. La scoperta dello straordinario dipinto – il primo dell’artista fornito di una data certa – ha permesso di precisare la cronologia della sua prima produzione.
Saranno esposti al pubblico per la prima volta anche l’Archimede, oggi a Varese, e un Apostolo di collezione privata torinese, che documentano la precoce riflessione di Mattia sulla pittura di Caravaggio e di Jusepe de Ribera. Chiude il percorso espositivo un’ulteriore nuova proposta per gli anni romani dell’artista: una mirabile Testa di bambina, ritrovata nei depositi della Galleria Corsini.
Molte le attività collaterali previste: occasione straordinaria per i visitatori saranno le visite guidate gratuite dei curatori (informazioni sul sito).
In programma, inoltre, un ciclo di conferenze su Mattia e Gregorio Preti, con interventi di Luca Calenne, Alessandro Cosma, Francesca Curti, Riccardo Lattuada, Giuseppe Mantella, Gianni Papi e Yuri Primarosa.
Il catalogo, pubblicato da De Luca Editori d’Arte, raccoglie i risultati delle ricerche di Tommaso Borgogelli, Alessandro Cosma, Francesca Curti, Riccardo Lattuada, Gianni Papi, Yuri Primarosa e le note sul restauro e sulle indagini diagnostiche di Sante Guido e Giuseppe Mantella.
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