KIMONO, ovvero l'arte d'indossar storie
Dal 06 Novembre 2018 al 19 Gennaio 2019
Roma
Luogo: Istituto Giapponese di Cultura
Indirizzo: Via Antonio Gramsci 74
Orari: lun-ven 9.00-12.30 / 13.30-18.30; merc fino alle 17.00; sab 9.30-13.00
Curatori: Yurina Tsurui, Maria Cristina Gasperini
Enti promotori:
- Si ringrazia Galleria Nazionale d’Arte Moderna
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06.3224794
E-Mail info: info@jfroma.it
Sito ufficiale: http://www.jfroma.it/
L'abito fa il monaco, il bambino, il giapponese, il fiore, come spiegano le quattro sezioni della mostra, ispirate a religione, infanzia, tradizione e natura, che vanno dipanando intrecci narrativi e icone su tessuto. Dalla Collezione privata Manavello, in collaborazione con il Museo delle Civiltà di Roma, una selezione di pregiati kimono uomo/donna/bambino della prima metà del secolo scorso mostra risvolti (sociali), strascichi (antropologici) e storie, tessute, ricamate, tinte in filo e in capo, accompagnate da ikebana Ikenobo, Ohara e Sogetsu, bambole aquiloni e tutto il bello che c'è.
Il kimono ha costituito, sin dagli albori della propria origine, una sorta di foglio su cui la Storia e le scelte estetiche dell’uomo, determinate da innumerevoli fattori, hanno scritto e “disegnato” gli effetti dell’evoluzione della società. Essi rappresentano pertanto un’icona culturale paragonabile ad una “fotografia istantanea” di ogni epoca.
La Collezione Manavello comincia a prendere forma una quindicina di anni fa da una profonda passione per il Giappone e per la sua raffinatissima cultura. Ne ho intrapreso lo studio fortemente attratta dalle arti applicate, in modo particolare dai tessuti, ed altrettanto fortemente motivata ad approfondirne la conoscenza, focalizzando la mia attenzione sugli abiti ed affiancando a questa l’acquisizione di un primo nucleo di kimono di inizio Novecento…
In una prima fase ho rivolto la mia attenzione a pregiati pezzi legati ad antichi metodi di lavoro e a minute fantasie: si tratta in prevalenza di abiti realizzati per una clientela di alto livello che richiede lussuose stoffe di seta tessute a telaio o decorate a mano da artisti e da abili artigiani. Successivamente mi sono avvicinata all’ indagine dei kimono ascrivibili al primo quarantennio del Novecento, nei cui pattern, oltre ai soggetti classici sovente rivisitati in chiave moderna (i cosiddetti kimono Taisho Roman), sono presenti curiosi riferimenti a fatti di cronaca contemporanea o sorprendenti relazioni con la coeva pittura ed arte occidentali, cui il Giappone guardò con considerevole interesse soprattutto negli anni fra le due guerre. Ne sono una testimonianza, ad esempio, il piccolo kimono da bambino che richiama l’episodio bellico fra Giappone e Cina del Manchukuo (1932) o l’appariscente kimono da donna a sfondo viola, in cui l’acceso contrasto cromatico fra il fondo e le foglie e la dimensione gigantesca del motivo decorativo ricordano le estrose soluzioni dell’Art Decò…
Lydia Manavello
Opening martedì 6 novembre 2018 ore 18.30
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