Las formas del alma

Soledad Córdoba, Devastación VII, 2015. Fotografía. Tintas pigmentadas en papel baritado sobre dibond, 100x150 cm.

 

Dal 07 Febbraio 2019 al 30 Marzo 2019

Roma

Luogo: Sala Dalí - Instituto Cervantes di Roma

Indirizzo: piazza Navona 91

Orari: dal mercoledì al sabato dalle 16 alle 20

Curatori: Susana Blas Brunel

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 06 6861871

E-Mail info: cenrom@cervantes.es

Sito ufficiale: http://www.roma.cervantes.es



Dal 7 febbraio al 30 marzo 2019 viene esposta per la prima volta a Roma, alla Sala Dalí dell’Instituto Cervantes, la mostra "Las formas del alma" (Le forme dell'anima) a cura di Susana Blas. La collettiva comprende 109 opere -  pittura, scultura, fotografia, video e installazioni - realizzate tra il 2010 e il 2016 da quattordici artisti spagnoli che affrontano  il concetto di anima: Chechu Álava, María Bueno, Soledad Córdoba, Antonio Fernández Alvira, Santiago Lara, Mireya Martín Larumbe, Vicky Méndiz, Mapi Rivera, José Luis Serzo, Paula Noya, Yolanda Tabanera, SUSO33,Marina Vargas e Juan Zamora.
 
Filo conduttore di questa mostra dal grande impatto visivo è la spiritualità e i diversi modi di rappresentarla in rapporto alla natura, all’uomo e alla quotidianità, lasciando che il visitatore si abbandoni ai ricordi, alle intuizioni, alle visioni e ai simbolismi che le opere evocano.
L’esposizione parte dalla mostra «Il Bosco Interiore» ideata come conversazione collettiva e atemporale assieme alla scrittrice mistica Teresa de Ávila (1515-1582), già presentata nel 2015 alla Sala Juana Francés di Saragozza e che per questa occasione è stata ulteriormente ampliata.
"Le forme dell'anima" si articola in tre aree di confine nelle quali convivono la spiritualità quotidiana (luce, calma, poesia del momento), i rituali di iniziazione (buio, azione, rinascita) e le visioni oniriche (sogni, spirali, immaginazioni), elementi che vogliono generare nel visitatore un’esperienza emozionale che si impone sulle risposte intellettualizzate.
La funzione di questo intreccio collettivo è quella di una guida di viaggio, durante la quale, ogni opera, ogni dettaglio contiene la totalità della mostra. «Ogni opera d’arte va intesa non solo come qualcosa che ci è stato consegnato ma anche come una certa manipolazione dell’ineffabile».
La spiritualità va oltre gli opposti risultando sempre contraddittoria: questa esposizione vuole farsi strada attraverso il profondo e il periferico, attraverso l’immenso e l’esiguo, attraverso il non verbale, la solitudine. Centrandosi sulla delicatezza dei dettagli e sull’incertezza dell’amore.
 
Al vernissage, in programma giovedì 7 febbraio alle ore 19.30, interverranno l'ambasciatore di Spagna in Italia, Alfonso Dastis, il direttore dell'Instituto Cervantes di Roma, Juan Carlos Reche, la curatrice Susana Blas Brunel e gli artisti Juan Zamora e Vicky Méndiz.
In occasione della mostra, inoltre, è previsto un ciclo d’incontri presso la Sala Dalí con artisti e autori spagnoli e italiani. Si inizia il 7 febbraio alle ore 18 con il dialogo tra Juan Zamora e Pietro Ruffo, moderato da Susana Blas dal titolo “L'etica dei dettagli”. Un incontro che di fatto anticipa il vernissage e vede protagonisti due artisti che attraverso la loro arte fanno riflettere sulla condizione umana, la natura, l’attualità. A Marzo, invece, sono previsti altri due incontri: “La pittura interiore” con le artiste Chechu Álava e Silvia Codignola, martedì 12 e “La mente dipinta: la lettura delle emozioni nella pittura figurativa” con il prof. Alfonso Troisi e prof. Miguel Berganza, il 19 marzo.

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