Lino Tardia. Germinare mondi

Lino Tardia, In viaggio con i Fenici, 1993, tecnica mista su tela cm. 180x180

 

Dal 25 Maggio 2018 al 09 Giugno 2018

Roma

Luogo: Edarcom Europa Galleria d'Arte Contemporanea

Indirizzo: via Macedonia 12

Orari: da lunedì a sabato ore 10,30-13 / 15,30-19,30 (chiuso sabato 2 giugno)

Curatori: Francesco Ciaffi

Enti promotori:

  • Edarcom Europa Galleria d'Arte Contemporanea

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 067802620

E-Mail info: info@edarcom.it

Sito ufficiale: http://www.edarcom.it



Venerdì 25 maggio alle 18, presso la galleria d’arte Edarcom Europa in via Macedonia 12 a Roma, verrà inaugurata la mostra “Germinare mondi”, personale del Maestro Lino Tardia che a pochi mesi dal compimento degli 80 anni, in un dialogo con l’amico scrittore Franco Campegiani, parlerà al pubblico della propria vita e della propria arte.

L'artista, siciliano di nascita ma stabile a Roma fin dagli anni '60, presenterà una raccolta di dipinti selezionati dalla produzione degli ultimi trenta anni per poter fornire a visitatori e collezionisti una chiave di lettura e di comprensione della propria ricerca.

Proprio Franco Campegiani, nella presentazione della mostra tenutasi nel 2015 al Museo Mastroianni di Marino, scriveva che le opere di Tardia “sono delle vere e proprie cosmogonie, racconti del germinare mondi, l’uno dall’altro, secondo un’incessante e incandescente esplosione vitale. Un teatro fresco e zampillante, fantasmagorico, che pone in scena la creazione universale, ciò che affiora e viene alla luce da sorgenti misteriose e incorruttibili. Al contrario del teatro dechirichiano, che mostra l’eterna consunzione, l’infinito logoramento e l’inappellabile estinzione delle cose, qui è l’alba della vita a fare la sua apparizione, con quello sdoppiamento (si noti la frequente divisione della tela in due campiture) che sembra evocare la Madre Fenicia, la sua capacità di spezzarsi come il pane per dare vita a tutti gli esseri e a tutti i mondi”.

La opere scelte consentiranno di scoprire come, a partire dalla mostra "In viaggio con i Fenici" tenutasi nel 1996 alla Galleria Comunale d'Arte Moderna di Spoleto, fino a "La scatola dei miti" allestita nel 2009 presso le sale dell'Appartamento Barbo del Museo Nazionale di Palazzo Venezia di Roma, la ricerca di Tardia sia stata improntata alla realizzazione di un immaginario figurativo caratterizzato dall'astratta esaltazione del contrasto di linee, forme e colori.

Lino Tardia nasce a Trapani nel 1938. Conseguita la maturità artistica, rifiuta l’incarico di docenza in Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Palermo e si trasferisce a Roma dove frequenta gli studi di Renato Guttuso e Saro Mirabella. Nel 1955 inizia ad esporre, ottenendo ben presto consensi in Italia e all’estero. Gli anni Sessanta segnano il suo passaggio dal Realismo all’Informale e ancora alla Nuova Figurazione, secondo la maniera di Francis Bacon che incontra durante un soggiorno a Londra. Partecipa a mostre collettive insieme a Guttuso, De Chirico, Sironi, Treccani e altri autori noti nel panorama artistico internazionale. Espone le sue opere in mostre personali a Londra, New York, Chicago, Parigi, Huston, Ottawa e Tripoli. Dal 2001 al 2008 è titolare della cattedra di Pittura presso la RUFA (Rome University of Fine Arts). Nel 2003 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi gli conferisce la Medaglia d'Oro per i Benemeriti della Cultura. Nel 2009, su invito del Prof. Claudio Strinati, Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma, si svolge la grande antologica “La scatola dei miti” nelle sale dell'Appartamento Barbo di Palazzo Venezia a Roma. Ha preso parte a numerosi premi nazionali e internazionali. Tra i molti nomi illustri della critica ad essersi occupati del suo lavoro si ricordano Franco Grasso, Simone Gatto, Luciano Marziano, Gigi Bailo, Elio Mercuri, Giacomo Ambrosini, Dario Micacchi, Renzo Bertoni, Michele Calabrese, Aldo Gerbino, Salvatore Italia, Enrico Mascelloni, Renato Civello, Claudio Strinati e Andrea Romoli Barberini.

Franco Campegiani vive a Marino, dove è nato nel settembre 1946. Ha pubblicato nella collana di Mario dell’Arco: L’ala e la gruccia (1975) e Punto e a capo (1976). Nel 1986 ha pubblicato Selvaggio pallido nelle collane di “Carte Segrete”, con disegni di Umberto Mastroianni. Quindi, nel 1989, Cielo amico, in una collana della Ibiskos inaugurata da Domenico Rea. Del 2000 è Canti tellurici (“Sovera Multimedia”) e del 2012 Ver sacrum (“Tracce Edizioni”). In campo filosofico, ha pubblicato nel 2001, con l’editore “Armando”, un saggio dal titolo: La teoria autocentrica – analisi del potere creativo, prefato dal filosofo Bruno Fabi, dove ha sviluppato un’innovativa teoria dell’armonia dei contrari. Critico d’arte, Campegiani è giurato in alcuni premi letterari e ha curato rassegne e collane per conto di Editrici e Gruppi culturali. Collabora a riviste, a blog letterari e ha promosso manifestazioni artistico-letterarie, nonché eventi multimediali ed iniziative ecologiche. Ha dato impulso a svariati cenacoli culturali e, nel 2005, insieme allo scrittore Aldo Onorati e al sociologo Filippo Ferrara, ha dato vita al Manifesto dell’Irrazionalismo sistematico ispirato all’opera del Maestro Bruno Fabi. E’ antologizzato in L’evoluzione delle forme poetiche (Kairòs 2013), una ricognizione sulla migliore produzione poetica nazionale dell’ultimo ventennio, a cura di Ninnj Di Stefano Busà e Antonio Spagnuolo.

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