Maurizio Pellegrin. Imparare a essere. Una chiave di accesso all’ontologia della realtà di Igino Schraffl - Presentazione
Dal 25 Giugno 2019 al 25 Giugno 2019
Roma
Luogo: Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Indirizzo: viale delle Belle Arti 131
Orari: ore 17.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 3229 8221
Sito ufficiale: http://lagallerianazionale.com
La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea presenta il libro Maurizio Pellegrin – Imparare a essere. Una chiave di accesso all’ontologia della realtà di Igino Schraffl, edito da Silvana Editoriale.
Maurizio Pellegrin appartiene alla rara categoria degli artisti intellettuali e occupa un posto singolare nel panorama attuale: troppo realista in filosofia per essere un concettuale tipico, troppo cosmopolita per indulgere a un’arte vernacolare (semmai la sua nativa Venezia gli ha offerto un ponte verso un Oriente zenizzante), troppo culturalmente ed esteticamente raffinato per sconfinare in esperienze Pop, Minimal o poveristiche. Opera sottilmente sul crinale tra realismo e astrazione. Dal mondo nella sua datità trae i materiali che lascia anche assomigliare al dato fenomenico, ma ne scaturisce un'energia che ne decreta la vitalità e il fascino. Non fotografa la realtà, ma si inventa un realismo evocativo, evitando l'illustrazione dell'oggetto. L'effetto delle immagini così composte è altamente estetico, comunicativo e catartico, tanto da non richiedere la conferma del confronto con la realtà stessa.
Ampi assemblage composti da oggetti o loro frammenti formano icone grandiose, non semplici archivi o cataloghi di una memoria parziale. Nelle opere il mondo non è né illustrato né narrato, ma intuito e mostrato come si dà in senso fenomenologico ed esistenziale. Attraverso il suo raffinato operare Pellegrin porta un nuovo ordine nella realtà effettuale, caotica e dispersiva, delle cose incorporandovi anche elementi di disordine, caso e istintualità. Un brano di realtà riassuntivo di un pezzo di mondo fenomenico, ricostruito nella memoria, appare in una forma che colpisce per la sua forza "ontologica": è come se gli oggetti imparassero a esistere nel nuovo ordine in cui l'artista li fa dialogare nello spazio. E con essi, attraverso l'impatto dell'opera, è l'uomo che impara a essere, oltre che nello spazio, nel tempo grazie alla memoria che gli dà il senso della continuità e un'identità.
Il volume è disponibile anche nell’edizione in lingua inglese, con il titolo Maurizio Pellegrin – About learning to be. A key to access the ontology of reality.
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