Michele Di Tonno. Tempo umano
Dal 13 Giugno 2015 al 20 Giugno 2015
Roma
Luogo: Museo Crocetti
Indirizzo: via Cassia 492
Orari: dal lunedì al venerdì 11-13 / 15-19; sabato 11-19
Curatori: Francesca D’Aria
Enti promotori:
- Museo Crocetti
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 33711468
E-Mail info: info@fondazionecrocetti.it
Sito ufficiale: http://fondazionecrocetti.it
Il 13 giugno alle ore 18 inaugura TEMPO UMANO: un progetto espositivo con le opere di Michele Di Tonno a cura di Francesca D’Aria. L’evento sarà ospitato nelle sale del Museo Crocetti di Roma dal 13 al 20 giugno, giorno in cui avrà luogo il finissage alle ore 17.00. All’opening saranno presenti l’artista e la curatrice con lo straordinario intervento di Massimo Franceschetti ed Emilia Sintoni, che presenteranno "Tempo umano. Tempo di storie" performance di parole e danza ispirate alle opere di Michele Di Tonno, accompagnati dalle musiche di Filomena Uffing. Le opere di Michele Di Tonno tracciano l’evoluzione di un tempo soggettivo e interno, di un tempo umano appunto, che scorre in due direzioni opposte: quella delle coincidenze, dell’affanno, della velocità del contesto da una parte e, dall’altra, quella dell’immobilità, della calma, della introspezione che sfugge alle regole della scansione delle ore. I profili, di uomini e donne, che si confondono l’uno con l’altra sembrano essere sfuggiti al passato, aggrappati in un presente in azione verso il futuro ed assumono l’aspetto narrativo di un incrocio di vite in continuità tra un prima e un dopo; allo stesso tempo, però, sono anche profili sbiaditi, confusi, che si fondono in un'unica grande macchia di colori procedendo insieme non curanti di ciò che li circonda. Talvolta, invece, il colore diventa arma che provoca squarci, aperture sottili ma taglienti tanto da sembrare ferite inferte, al punto da tingersi di rosso e cicatrizzarsi come a ricordare un momento, a marcare un confine, così che il tempo si fa tensione vibrante e tangibile in questi lavori. La ricerca dell’artista volge verso una dimensione astratta, dove si perdono i contorni e la definizione delle forme, mentre si lascia libertà all’evoluzione stessa della materia pittorica: c’è il pensiero e c’è l’impulso, uno con l’altro e uno contro l’altro, nella descrizione di attimi inseriti in un tempo lungo e inafferrabile, fatto di strascinamenti o chiusure nette, di tracce, di separazioni, di memoria, di nuovi inizi; in qualunque caso rimane tempo vissuto, tempo attraversato, tempo umano.
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