Mimmo Paladino. Iliade e Odissea
Dal 19 Giugno 2014 al 09 Novembre 2014
Genzano di Roma | Roma
Luogo: Palazzo Sforza Cesarini
Indirizzo: via Italo Belardi 81
Orari: sabato e domenica 10-13 / 16-20
Curatori: Flavio Arensi
Enti promotori:
- Comune di Genzano di Roma
- Regione Lazio
Costo del biglietto: € 3
Telefono per informazioni: +39 06 93711243 / 208
E-Mail info: sit@comune.genzanodiroma.roma.it
Sito ufficiale: http://www.comune.genzanodiroma.roma.it/
L’Infiorata 2014 di Genzano di Roma, la tradizionale manifestazione che da oltre due secoli, nel mese di giugno, vede i maestri infioratori ricoprire il centro della città laziale con un immenso tappeto floreale di circa 2000 mq, sarà nel segno dell’arte di Mimmo Paladino con una personale a Palazzo Sforza Cesarini (20 giugno - 28 settembre 2014) e con una sua opera come manifesto/simbolo di questa edizione.
La mostra dal titolo Iliade Odissea, organizzata dal Comune di Genzano di Roma, col patrocinio e il contributo di 20mila euro della Regione Lazio, e curata da Flavio Arensi, presenterà il ciclo di duecento disegni dell’Iliade e dell’Odissea, realizzati nel 2000 e raccolti in una edizione di pregio per l'editore francese Diane de Selliers (edizione italiana Le Lettere), e qui esposti, per la prima volta, nella loro totalità.
“Genzano è onorata - afferma Flavio Gabbarini, sindaco di Genzano - di ospitare all’interno del Palazzo Sforza Cesarini, il palazzo ducale della città, l’esposizione delle opere di un artista di grande fama qual è Paladino. La mostra si inserisce a pieno nell’ambito del percorso di valorizzazione turistica del territorio e del patrimonio museale e monumentale intrapreso da questa Amministrazione comunale con l’Assessorato ai beni culturali l’Istituzione per le attività culturali, ricreative e sportive che stanno seguendo da vicino l’organizzazione di questa iniziativa”.
Lo sguardo contemporaneo di Paladino si posa su due capisaldi della letteratura mondiale, definiti “enciclopedia tribale” dal filosofo inglese Eric Havelock, rileggendo l’epopea della guerra di Troia e le peripezie del viaggio di ritorno a Itaca di Ulisse.
Il percorso espositivo prosegue con tre opere plastiche che testimoniano la profonda relazione tra Paladino e la letteratura, qui esemplificata dalla scultura di Pinocchio e dal grande cavallo libreria in legno e carta, alto oltre tre metri, che conserva al suo interno i libri illustrati dallo stesso Paladino di Joyce, Levi Strauss e altri autori.
Chiude idealmente la mostra l’installazione Respiro, una sorta di naufragio del visitatore fra i suoni che richiamano l'esperienza della navigazione di Ulisse.
All’interno di Palazzo Sforza Cesarini verrà ricavata una sala video, nella quale sarà proiettato, ogni ora, il mediometraggio Quijotedi cui Paladino ha curato la regia, interpretato da Peppe Servillo, Lucio Dalla, Ginestra Paladino, Enzo Moscato, Alessandro Bergonzoni, Enzo Cucchi, Angelo Curti, Mimmo Cuticchio, Edoardo Sanguineti, che nel 2006 ha chiuso la sezione Orizzonti della 63° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
Accompagna il film una mostra fotografica di Pasquale Palmieri con una selezione delle fotografie del backstage.
Mimmo Paladino nasce a Paduli (Benevento) nel 1948 e lavora oggi tra la sua terra d’origine e Roma. È uno dei rappresentanti più affermati della Transavanguardia, movimento teorizzato nel 1980 dal critico Achille Bonito Oliva che esplode nella sezione “Aperto” della Biennale di quell’anno: gli artisti rivendicano un ritorno alla pittura a scapito della smaterializzazione voluta dal Minimalismo e Concettualismo. L’esperienza di Paladino si evolve negli anni Ottanta unendo al linguaggio astratto una rinnovata attenzione per il figurativo. Nel 1964, visitando la Biennale di Venezia, riceve una forte impressione dagli artisti Pop americani. Attraverso densi riferimenti al mito e sviluppando immagini archetipiche postula un’arte dal sapore arcaico, mediterraneo, onirico, che ha come perno il tema della memoria e del frammento. Le sue statue sono icone, maschere antiche, geometrizzanti, quasi un alfabeto di segni che tornano in maniera ciclica. Memorabile resta la sua installazione Montagna di sale a piazza del Plebiscito a Napoli, degli anni 90, con figure umane di guerrieri e i grandi cavalli rovesciati dentro il cumulo bianco. Paladino si dedica, oltre che alla pittura e alla scultura, anche all’incisione: l’acquaforte, l’acquatinta, la linoleografia, la xilografia. Interviene poi sul territorio, con installazioni per chiese, piazze e palazzi. Altro luogo privilegiato è il teatro per il quale svolge un’attività intensa di scenografo (sovente in coppia con Mario Martone) che gli frutta il premio Ubu per l’Edipo a Colono. Si cimenta anche nel cinema. Sua è la regia del Don Chisciotte: nel 2005 al Museo di Capodimonte di Napoli presenta un lavoro dedicato al personaggio di Cervantes che prelude a Quijote, il lungometraggio diretto dall’artista, con Lucio Dalla nella parte di Sancho Panza mentre Toni Servillo è il cavaliere errante. Sul tema pubblica poi un libro d’artista con poesie di Giuseppe Conte (Editalia). Dalla sua prima personale nel 1969, presso lo Studio Oggetto di Enzo Cannaviello a Caserta, Paladino è oggi riconosciuto a livello internazionale e le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche del mondo. Nel 1985 la Lenbachhaus di Monaco di Baviera organizza la sua prima mostra retrospettiva in uno spazio pubblico. Nel 1988 la Biennale di Venezia gli dedica una sala personale nel Padiglione Italia. Nel 1994 è il primo artista contemporaneo italiano a esporre in Cina, alla Galleria Nazionale delle Belle Arti di Pechino. Nel 1995 Napoli organizza una rassegna in tre prestigiosi spazi pubblici: le Scuderie di Palazzo Reale, Villa Pignatelli Cortes e Piazza Plebiscito, cornice della spettacolare installazione della Montagna di Sale. Nel 1999 è la volta della South London Gallery con il grande ciclo dei Dormienti. La più completa retrospettiva è allestita a Prato al Centro Pecci nel 2002-2003. In quest’anno, Paladino viene scelto per rappresentare il nostro paese durante la Presidenza italiana a Bruxelles, con la scultura equestre Zenith, nella piazza della sede del Parlamento Europeo. Nel 2005, oltre agli eventi legati al Don Chisciotte, tra le sue personali vi è quella alla Cà Pesaro di Venezia, in occasione della Biennale, con terrecotte di grande formato, e quella al MAR, Museo d’Arte di Ravenna: vengono esposte per la prima volta le scenografie teatrali realizzate negli ultimi quindici anni. Nel 2007 si inaugura il mosaico per il Teatro Argentina a Roma, in pendant con quello di Enzo Cucchi. Nel 2012, il Mic di Faenza ha proposto le sue ceramiche in mostra mentre la Pinacoteca Provinciale di Bari allestiva le sue sculture in una monografica.
La mostra dal titolo Iliade Odissea, organizzata dal Comune di Genzano di Roma, col patrocinio e il contributo di 20mila euro della Regione Lazio, e curata da Flavio Arensi, presenterà il ciclo di duecento disegni dell’Iliade e dell’Odissea, realizzati nel 2000 e raccolti in una edizione di pregio per l'editore francese Diane de Selliers (edizione italiana Le Lettere), e qui esposti, per la prima volta, nella loro totalità.
“Genzano è onorata - afferma Flavio Gabbarini, sindaco di Genzano - di ospitare all’interno del Palazzo Sforza Cesarini, il palazzo ducale della città, l’esposizione delle opere di un artista di grande fama qual è Paladino. La mostra si inserisce a pieno nell’ambito del percorso di valorizzazione turistica del territorio e del patrimonio museale e monumentale intrapreso da questa Amministrazione comunale con l’Assessorato ai beni culturali l’Istituzione per le attività culturali, ricreative e sportive che stanno seguendo da vicino l’organizzazione di questa iniziativa”.
Lo sguardo contemporaneo di Paladino si posa su due capisaldi della letteratura mondiale, definiti “enciclopedia tribale” dal filosofo inglese Eric Havelock, rileggendo l’epopea della guerra di Troia e le peripezie del viaggio di ritorno a Itaca di Ulisse.
Il percorso espositivo prosegue con tre opere plastiche che testimoniano la profonda relazione tra Paladino e la letteratura, qui esemplificata dalla scultura di Pinocchio e dal grande cavallo libreria in legno e carta, alto oltre tre metri, che conserva al suo interno i libri illustrati dallo stesso Paladino di Joyce, Levi Strauss e altri autori.
Chiude idealmente la mostra l’installazione Respiro, una sorta di naufragio del visitatore fra i suoni che richiamano l'esperienza della navigazione di Ulisse.
All’interno di Palazzo Sforza Cesarini verrà ricavata una sala video, nella quale sarà proiettato, ogni ora, il mediometraggio Quijotedi cui Paladino ha curato la regia, interpretato da Peppe Servillo, Lucio Dalla, Ginestra Paladino, Enzo Moscato, Alessandro Bergonzoni, Enzo Cucchi, Angelo Curti, Mimmo Cuticchio, Edoardo Sanguineti, che nel 2006 ha chiuso la sezione Orizzonti della 63° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
Accompagna il film una mostra fotografica di Pasquale Palmieri con una selezione delle fotografie del backstage.
Mimmo Paladino nasce a Paduli (Benevento) nel 1948 e lavora oggi tra la sua terra d’origine e Roma. È uno dei rappresentanti più affermati della Transavanguardia, movimento teorizzato nel 1980 dal critico Achille Bonito Oliva che esplode nella sezione “Aperto” della Biennale di quell’anno: gli artisti rivendicano un ritorno alla pittura a scapito della smaterializzazione voluta dal Minimalismo e Concettualismo. L’esperienza di Paladino si evolve negli anni Ottanta unendo al linguaggio astratto una rinnovata attenzione per il figurativo. Nel 1964, visitando la Biennale di Venezia, riceve una forte impressione dagli artisti Pop americani. Attraverso densi riferimenti al mito e sviluppando immagini archetipiche postula un’arte dal sapore arcaico, mediterraneo, onirico, che ha come perno il tema della memoria e del frammento. Le sue statue sono icone, maschere antiche, geometrizzanti, quasi un alfabeto di segni che tornano in maniera ciclica. Memorabile resta la sua installazione Montagna di sale a piazza del Plebiscito a Napoli, degli anni 90, con figure umane di guerrieri e i grandi cavalli rovesciati dentro il cumulo bianco. Paladino si dedica, oltre che alla pittura e alla scultura, anche all’incisione: l’acquaforte, l’acquatinta, la linoleografia, la xilografia. Interviene poi sul territorio, con installazioni per chiese, piazze e palazzi. Altro luogo privilegiato è il teatro per il quale svolge un’attività intensa di scenografo (sovente in coppia con Mario Martone) che gli frutta il premio Ubu per l’Edipo a Colono. Si cimenta anche nel cinema. Sua è la regia del Don Chisciotte: nel 2005 al Museo di Capodimonte di Napoli presenta un lavoro dedicato al personaggio di Cervantes che prelude a Quijote, il lungometraggio diretto dall’artista, con Lucio Dalla nella parte di Sancho Panza mentre Toni Servillo è il cavaliere errante. Sul tema pubblica poi un libro d’artista con poesie di Giuseppe Conte (Editalia). Dalla sua prima personale nel 1969, presso lo Studio Oggetto di Enzo Cannaviello a Caserta, Paladino è oggi riconosciuto a livello internazionale e le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche del mondo. Nel 1985 la Lenbachhaus di Monaco di Baviera organizza la sua prima mostra retrospettiva in uno spazio pubblico. Nel 1988 la Biennale di Venezia gli dedica una sala personale nel Padiglione Italia. Nel 1994 è il primo artista contemporaneo italiano a esporre in Cina, alla Galleria Nazionale delle Belle Arti di Pechino. Nel 1995 Napoli organizza una rassegna in tre prestigiosi spazi pubblici: le Scuderie di Palazzo Reale, Villa Pignatelli Cortes e Piazza Plebiscito, cornice della spettacolare installazione della Montagna di Sale. Nel 1999 è la volta della South London Gallery con il grande ciclo dei Dormienti. La più completa retrospettiva è allestita a Prato al Centro Pecci nel 2002-2003. In quest’anno, Paladino viene scelto per rappresentare il nostro paese durante la Presidenza italiana a Bruxelles, con la scultura equestre Zenith, nella piazza della sede del Parlamento Europeo. Nel 2005, oltre agli eventi legati al Don Chisciotte, tra le sue personali vi è quella alla Cà Pesaro di Venezia, in occasione della Biennale, con terrecotte di grande formato, e quella al MAR, Museo d’Arte di Ravenna: vengono esposte per la prima volta le scenografie teatrali realizzate negli ultimi quindici anni. Nel 2007 si inaugura il mosaico per il Teatro Argentina a Roma, in pendant con quello di Enzo Cucchi. Nel 2012, il Mic di Faenza ha proposto le sue ceramiche in mostra mentre la Pinacoteca Provinciale di Bari allestiva le sue sculture in una monografica.
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