Parasite 2.0. The domestic promised land: the desert, the net and the bones

Parasite 2.0. The domestic promised land: the desert, the net and the bones

 

Dal 07 Ottobre 2016 al 30 Novembre 2016

Roma

Luogo: Operativa Arte Contemporanea

Indirizzo: via del Consolato 10

Orari: da mercoledì a sabato 16:30 - 19:30

Costo del biglietto: ingresso gratuito

E-Mail info: info@operativa-arte.com

Sito ufficiale: http://www.operativa-arte.com



Operativa Arte Contemporanea è lieta di presentare The domestic promised land: the desert, the net and the bones, primo progetto personale dei Parasite 2.0 negli spazi della galleria. Il collettivo milanese, dopo aver vinto il prestigioso premio YAP 2016 e realizzato al MAXXI un’articolatissima installazione ambientale, torna a Roma con un nuovo lavoro che guardando criticamente al concetto di abitazione, ci costringe a ripensare ai processi del vivere contemporaneo. Il progetto guarda a quei momenti in cui l’uomo è stato costretto a modificare le modalità con cui dava forma al suo habitat per la sopravvivenza: recentemente in Ucraina e in Olanda sono stati riscoperti i resti di quelle che hanno definito “Mammoth Bones House”, gruppi di abitazioni di forma circolare costruite con ossa di mammut. I Parasite 2.0 si confrontano con il concetto di “rifugio” nell’era contemporanea: pensare ad una nuova configurazione per questo “manufatto primordiale” è come raccontare ed immaginare una nuova fase di antropizzazione. La casa si trasforma in scenografia, finzione in opposizione alla natura, capace di estraniarci e portarci all’interno di un mondo altro; questa può essere ancora considerata, da un lato, come spazio privato nell’era dell’economia della condivisione e, dall’altro, come l’ultimo spazio criptato esistente? Come l’ultimo rifugio in un deserto ascetico, un luogo in cui disconnettersi dalla società, dove i nostri desideri più profondi possano avverarsi?

I Parasite 2.0 nascono nel 2010 da un’idea di Stefano Colombo, Eugenio Cosentino e Luca Marullo. La loro ricerca si focalizza sullo studio dell’habitat umano, analizzato con un metodo lontano da pratiche convenzionali, ottenendo un vero e proprio ibrido tra architettura, arte, design e scienze sociali. Sono i vincitori dello YAP MAXXI 2016. Tra le varie esposizioni: Atelier Clerici Milano (2016), Aformal Academy UABB Shenzhen (2016), Biennale di Venezia (2012 e 2014), Anuala Timisoreana de Arhitectura (2014). Di recente hanno pubblicato per plug-in books Primitive Future Office.

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