Patrizia Genovesi. Donne di Giuseppe Verdi
Dal 22 Novembre 2013 al 28 Novembre 2013
Roma
Luogo: Circolo del Ministero degli Affari Esteri
Indirizzo: lungotevere dell’Acqua Acetosa 42
Orari: 10-30-18
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 348 3358590
E-Mail info: controcanto.ufficiostampa@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.patriziagenovesi.com/
Patrizia Genovesi torna in Italia con la prima assoluta di un progetto che mira ad approfondire uno dei temi verdiani più audaci – le Donne di Giuseppe Verdi – attraverso una originale interpretazione visuale delle eroine del compositore di Roncole.
L’opera di Giuseppe Verdi è stata capace di trascendere il tempo e lo spazio, ma mai come quest’anno, in occasione del bicentenario della nascita del compositore, è stata fatta oggetto di reinterpretazioni e indagini. Con Patrizia Genovesi diventa ora protagonista di un progetto postmoderno, che metabolizza due secoli di proposte interpretative e scelte stilistiche e si offre come punto di partenza per un nuovo approccio originale e contemporaneo. Genovesi indaga in profondità il pensiero e l’opera musicale del più noto compositore italiano attraverso un progetto multimediale composto da fotografia e video, concentrandosi sui personaggi femminili di Verdi, figure appassionate, forti, libere, sostenute da un amore pragmatico e terreno, interpreti di un senso tragico ma al tempo stesso vitale dell'esistenza, solida incarnazione degli ideali risorgimentali, in tutto simili alle donne realmente vissute e amate da Verdi durante la sua vita. “Lo strappo nei confronti dell'opera classica è violento. Nelle opere di Rossini, di Donizetti, di Bellini, la figura femminile interpreta lo stereotipo dell'eroina romantica: languida, fremente, appassionata, malata, pura, votata al sacrificio. Nei drammi di Verdi, invece, da Nabucco in poi, cambia tutto: Abigaille, Elvira, Odabella, Lady Macbeth, e poi Gilda, Leonora, Azucena, Violetta,
e ancora Elisabetta, Aida, Amneris, Desdemona sono donne di carne e di sangue, di testa e di cuore, donne che abitano in palcoscenico, ma che assomigliano sempre di più a quelle che si incontrano nelle case, nelle strade, nei teatri d'Italia” (Guido Barbieri, La Repubblica).
“L’idea di concentrarmi sui personaggi femminili di Verdi, forse in apparenza audace, si è rivelata straordinaria. Ho scoperto personaggi eterni, animati da immortali sentimenti e conflitti interiori, protagonisti di un intero mondo pieno di vigore e vitalità, di sofferenza ed azione”, spiega Genovesi, che aggiunge “Con l’obiettivo di rendere con la massima efficacia il dramma dei personaggi, conservandone la tensione e sottolineando l’azione, ho chiesto alle mie modelle di danzare le loro interpretazioni piuttosto che posare immobili, riprendendo quindi i loro movimenti in video o “congelandoli” in fotografie”. L’artista sarà presente domenica 24 novembre dalle ore 16 al Circolo del Ministero degli Affari Esteri per un incontro aperto a tutti per discutere della sua originale e personalissima lettura delle opere verdiane, opera d’arte fra le opere d’arte.
L’opera di Giuseppe Verdi è stata capace di trascendere il tempo e lo spazio, ma mai come quest’anno, in occasione del bicentenario della nascita del compositore, è stata fatta oggetto di reinterpretazioni e indagini. Con Patrizia Genovesi diventa ora protagonista di un progetto postmoderno, che metabolizza due secoli di proposte interpretative e scelte stilistiche e si offre come punto di partenza per un nuovo approccio originale e contemporaneo. Genovesi indaga in profondità il pensiero e l’opera musicale del più noto compositore italiano attraverso un progetto multimediale composto da fotografia e video, concentrandosi sui personaggi femminili di Verdi, figure appassionate, forti, libere, sostenute da un amore pragmatico e terreno, interpreti di un senso tragico ma al tempo stesso vitale dell'esistenza, solida incarnazione degli ideali risorgimentali, in tutto simili alle donne realmente vissute e amate da Verdi durante la sua vita. “Lo strappo nei confronti dell'opera classica è violento. Nelle opere di Rossini, di Donizetti, di Bellini, la figura femminile interpreta lo stereotipo dell'eroina romantica: languida, fremente, appassionata, malata, pura, votata al sacrificio. Nei drammi di Verdi, invece, da Nabucco in poi, cambia tutto: Abigaille, Elvira, Odabella, Lady Macbeth, e poi Gilda, Leonora, Azucena, Violetta,
e ancora Elisabetta, Aida, Amneris, Desdemona sono donne di carne e di sangue, di testa e di cuore, donne che abitano in palcoscenico, ma che assomigliano sempre di più a quelle che si incontrano nelle case, nelle strade, nei teatri d'Italia” (Guido Barbieri, La Repubblica).
“L’idea di concentrarmi sui personaggi femminili di Verdi, forse in apparenza audace, si è rivelata straordinaria. Ho scoperto personaggi eterni, animati da immortali sentimenti e conflitti interiori, protagonisti di un intero mondo pieno di vigore e vitalità, di sofferenza ed azione”, spiega Genovesi, che aggiunge “Con l’obiettivo di rendere con la massima efficacia il dramma dei personaggi, conservandone la tensione e sottolineando l’azione, ho chiesto alle mie modelle di danzare le loro interpretazioni piuttosto che posare immobili, riprendendo quindi i loro movimenti in video o “congelandoli” in fotografie”. L’artista sarà presente domenica 24 novembre dalle ore 16 al Circolo del Ministero degli Affari Esteri per un incontro aperto a tutti per discutere della sua originale e personalissima lettura delle opere verdiane, opera d’arte fra le opere d’arte.
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