Pino Bertelli. Contro la guerra – ritratti dall’infanzia negata –
Dal 18 Gennaio 2022 al 18 Febbraio 2022
Roma
Luogo: Centro Sperimentale di Fotografia Adams
Indirizzo: Via Biagio Pallai 12
Orari: da lunedì a venerdì 10,00-13,00 / 16,00-19,30. Sabato su appuntamento
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 5344428
E-Mail info: csfadams@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.csfadams.it
… cosa dire se la persona ritratta accoglie, nell’estasi del frammento del tempo fotografico, trattenendo nel proprio iride, l’immagine riflessa del ritraente? L’occhio fotografato della persona ritratta diviene specchio e la fotografia che si “produce” diviene uno specchio dotato di una doppia memoria, capace di raccontare con maggiore intensità “l’istante decisivo”, l’attimo magico della condivisione, la prossimità di due corpi, di due sguardi, di due volontà, consapevoli e necessitanti di appartenersi, di compenetrarsi, di consegnarsi…
È allora, solo allora che la fotografia dallo sguardo diviene immagine.
Gabriele Agostini
“Quando il sogno di libertà, amore, fraternità tra le genti è di uno soltanto, resta solo un sogno… quando questo sogno entra nel cuore di tanti diventa storia …“
Ciao a te…
Pino Bertelli è nato in una città-fabbrica della Toscana, tra Il mio corpo ti scalderà e Roma città aperta. Dottore in niente, fotografo di strada, film-maker, critico di cinema e fotografia. I suoi lavori sono affabulati su tematiche della diversità, dell’emarginazione, dell’accoglienza, della migrazione, della libertà, dell’amore dell’uomo per l’uomo come utopia possibile. È uno dei punti centrali della critica radicale situazionista italiana. Nel 1993, il regista tedesco Jürgen Czwienk, ha girato un documentario sulla vita politica e l’opera fotografica di Pino Bertelli: Fotografare con i piedi. Il regista Bruno Tramontano ha realizzato un cortometraggio, Adoro solo l’oscurità e le ombre, tratto dal suo libro, Cinema della diversità 1895-1987: storie di svantaggio sul telo bianco. Mascheramento, mercificazione, autenticità. Il pittore Fiormario Cilvini, ha illustrato lo stesso testo in una cartella di 18 disegni a colori e una scultura. I suoi scritti sono tradotti in diverse lingue. L’International Writers Association (Stati Uniti), l’ha riconosciuto scrittore dell’anno 1995, per la “non-fiction”. Nel 1997 i suoi ritratti pasoliniani di fotografia di strada sono esposti (unico fotografo) in una mostra (Le figure delle passioni) con 16 maestri d’arte a Villa Pacchiani, Santa Croce sull’Arno [Pier Paolo Pasolini, maestro e amico, gli ha regalato la prima macchina fotografica quando aveva quindici anni]. È direttore responsabile della rivista di critica radicale Tracce, Cobas (Giornale dei Comitati di Base della Scuola) e del giornale on-line Stile libero, direttore editoriale della casa editrice Traccedizioni, collabora con Le monde diplomatique, Fotographia, Sicilia Libertaria, AParte. Materiali irregolari di cultura libertaria e altre testate.Nel 1999 ha ricevuto il “Premio Castiglioncello” per la fotografia sociale. Nel 2004 il “Premio Internazionale Orvieto”, per il miglior libro di reportage,Chernobyl. Ritratti dall’infanzia contaminata. Nel 2014 l’Associazione di bioarchitettura BACO gli ha assegnato il “Premio Internazionale Vittorio Giorgini”. Alessandro Allaria ha fatto un reportage (per la televisione tedesca), Pino Bertelli. Il fotografo e le donne di Napoli, 2008. Nel 2014 il regista Antonio Manco ha realizzato a Buenos Aires, Pino Bertelli. Ritratto di un fotografo di strada, prodotto dal Festival del Cinema dei Diritti umani di Napoli e Buenos Aires. Nel 2017 esce il dittico libro—film, Genti di Calabria. Atlante fotografico di geografia umana e I colori del cielo, con la regia di Francesco Mazza. I suoi fotoritratti si trovano in gallerie internazionali, musei, accademie e collezioni private. L’Archivio Internazionale di Fotografia Sociale di Pino Bertelli è curato dalla documentalista Paola Grillo (che collabora sul campo e con i testi a tutti i libri fotografici di Bertelli). Una parte del suo archivio fotografico è depositato all’Università di Parma. Il fondo Pino Bertelli (circa 5000 libri) è consultabile nell’Archivio Famiglia Berneri-Aurelio Chessa (Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia), un fondo fotografico (200 fotografie di ritratti piombinesi dal 1982 al 1994), è nell’Archivio Storico del Comune di Piombino. La mostra fotografica Ferro, Fuoco, Terra! 50 anni di lavoro in Maremma si trova al MAGMA (Museo delle arti in ghisa nella Maremma) di Follonica. Una rassegna di fotografie su alcune fabbriche di Hattingen è al LWL – Industriemuseums Henrichshütte di Hattingen (Germania). Una selezione delle sue fotografie è presso la Galleria degli Uffizi di Firenze. La sua opera (Contro tutte le guerre) è stata esposta alla Mostra d’Arte Biennale di Venezia (2011) e adesso è nella Galleria degli Uffizi di Firenze. Fa parte di Reporters sans frontières.
È allora, solo allora che la fotografia dallo sguardo diviene immagine.
Gabriele Agostini
“Quando il sogno di libertà, amore, fraternità tra le genti è di uno soltanto, resta solo un sogno… quando questo sogno entra nel cuore di tanti diventa storia …“
Ciao a te…
Pino Bertelli è nato in una città-fabbrica della Toscana, tra Il mio corpo ti scalderà e Roma città aperta. Dottore in niente, fotografo di strada, film-maker, critico di cinema e fotografia. I suoi lavori sono affabulati su tematiche della diversità, dell’emarginazione, dell’accoglienza, della migrazione, della libertà, dell’amore dell’uomo per l’uomo come utopia possibile. È uno dei punti centrali della critica radicale situazionista italiana. Nel 1993, il regista tedesco Jürgen Czwienk, ha girato un documentario sulla vita politica e l’opera fotografica di Pino Bertelli: Fotografare con i piedi. Il regista Bruno Tramontano ha realizzato un cortometraggio, Adoro solo l’oscurità e le ombre, tratto dal suo libro, Cinema della diversità 1895-1987: storie di svantaggio sul telo bianco. Mascheramento, mercificazione, autenticità. Il pittore Fiormario Cilvini, ha illustrato lo stesso testo in una cartella di 18 disegni a colori e una scultura. I suoi scritti sono tradotti in diverse lingue. L’International Writers Association (Stati Uniti), l’ha riconosciuto scrittore dell’anno 1995, per la “non-fiction”. Nel 1997 i suoi ritratti pasoliniani di fotografia di strada sono esposti (unico fotografo) in una mostra (Le figure delle passioni) con 16 maestri d’arte a Villa Pacchiani, Santa Croce sull’Arno [Pier Paolo Pasolini, maestro e amico, gli ha regalato la prima macchina fotografica quando aveva quindici anni]. È direttore responsabile della rivista di critica radicale Tracce, Cobas (Giornale dei Comitati di Base della Scuola) e del giornale on-line Stile libero, direttore editoriale della casa editrice Traccedizioni, collabora con Le monde diplomatique, Fotographia, Sicilia Libertaria, AParte. Materiali irregolari di cultura libertaria e altre testate.Nel 1999 ha ricevuto il “Premio Castiglioncello” per la fotografia sociale. Nel 2004 il “Premio Internazionale Orvieto”, per il miglior libro di reportage,Chernobyl. Ritratti dall’infanzia contaminata. Nel 2014 l’Associazione di bioarchitettura BACO gli ha assegnato il “Premio Internazionale Vittorio Giorgini”. Alessandro Allaria ha fatto un reportage (per la televisione tedesca), Pino Bertelli. Il fotografo e le donne di Napoli, 2008. Nel 2014 il regista Antonio Manco ha realizzato a Buenos Aires, Pino Bertelli. Ritratto di un fotografo di strada, prodotto dal Festival del Cinema dei Diritti umani di Napoli e Buenos Aires. Nel 2017 esce il dittico libro—film, Genti di Calabria. Atlante fotografico di geografia umana e I colori del cielo, con la regia di Francesco Mazza. I suoi fotoritratti si trovano in gallerie internazionali, musei, accademie e collezioni private. L’Archivio Internazionale di Fotografia Sociale di Pino Bertelli è curato dalla documentalista Paola Grillo (che collabora sul campo e con i testi a tutti i libri fotografici di Bertelli). Una parte del suo archivio fotografico è depositato all’Università di Parma. Il fondo Pino Bertelli (circa 5000 libri) è consultabile nell’Archivio Famiglia Berneri-Aurelio Chessa (Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia), un fondo fotografico (200 fotografie di ritratti piombinesi dal 1982 al 1994), è nell’Archivio Storico del Comune di Piombino. La mostra fotografica Ferro, Fuoco, Terra! 50 anni di lavoro in Maremma si trova al MAGMA (Museo delle arti in ghisa nella Maremma) di Follonica. Una rassegna di fotografie su alcune fabbriche di Hattingen è al LWL – Industriemuseums Henrichshütte di Hattingen (Germania). Una selezione delle sue fotografie è presso la Galleria degli Uffizi di Firenze. La sua opera (Contro tutte le guerre) è stata esposta alla Mostra d’Arte Biennale di Venezia (2011) e adesso è nella Galleria degli Uffizi di Firenze. Fa parte di Reporters sans frontières.
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