Radici. La memoria del passato e le nuove generazioni. Nuovi materiali e tecnologie per la costruzione dell’identità storica nazionale

Radici. La memoria del passato e le nuove generazioni. Nuovi materiali e tecnologie per la costruzione dell’identità storica nazionale

Radici. La memoria del passato e le nuove generazioni. Nuovi materiali e tecnologie per la costruzione dell’identità storica nazionale, Complesso del Vittoriano, Roma

 

Dal 01 Giugno 2012 al 22 Luglio 2012

Roma

Luogo: Complesso del Vittoriano

Indirizzo: piazza dell’Ara Coeli 1

Orari: da lunedì a giovedì: 9.30-18.30; venerdì, sabato e domenica 9.30-19.30

Curatori: Marco Pizzo

Enti promotori:

  • Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Gioventù e dall’Istituto per la storia del Risorgimento italiano – Museo Centrale del Risorgimento di Roma

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 06 69202049

E-Mail info: risorgimento.radici@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.risorgimento.it/radici


La mostra “Radici. La memoria del passato e le nuove generazioni. Nuovi materiali e tecnologie per la costruzione dell’identità storica nazionale”, ospitata dal Complesso Monumentale del Vittoriano dal 1° giugno al 22 luglio 2012, si propone di far scoprire anche al grande pubblico quel vasto patrimonio di testimonianze storiche e documentarie del XIX e XX secolo spesso custodito da singoli privati. Sono tracce di memorie personali o familiari – foto, cimeli, documenti –  che acquistano il loro più specifico significato solo se messe in relazione con un contesto storico e documentario più ampio. I destinatari del progetto sono, insieme alle Nuove Generazioni – che si troveranno ad interagire con le più moderne tecnologie al fine di rintracciare i rapporti tra la storia familiare e quella nazionale – quanti sono in possesso di documenti storici e desiderano condividerli.
 
L’esposizione, promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Gioventù e dall’Istituto per la storia del Risorgimento italiano – Museo Centrale del Risorgimento di Roma, è a cura di Marco Pizzo, Vicedirettore del Museo Centrale del Risorgimento di Roma, ed è organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando. La mostra sarà inaugurata giovedì 31 maggio alle ore 17.30 presso il Complesso del Vittoriano.
 
La mostra
Questo ricco patrimonio storico e documentario può essere acquisito e reso fonte di studio anche grazie alle nuove tecnologie digitali ed informatiche. Il progetto “Radici. La memoria del passato e le nuove generazioni. Nuovi materiali e tecnologie per la costruzione dell’identità storica nazionale” consente di far interagire i documenti storici del singolo con il più vasto patrimonio documentario posseduto da Archivi e Biblioteche istituzionali, consentendo in questo modo l’individuazione delle “Radici” personali all’interno delle testimonianze storiche del XIX e XX secolo anche grazie alla collaborazione della rete delle Biblioteche di Roma. La mostra vuole essere una prosecuzione ideale dell’iniziativa realizzata per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia Gioventù Ribelle.
 
L’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, che custodisce un ampio patrimonio documentario ed archivistico (circa 1.500.000 documenti; 250.000 fotografie; circa 20.000 incisioni e disegni) ha realizzato nel giugno 2011 un nuovo allestimento del Museo che si avvale di nuove tecnologie (QR code; immagini digitalizzate; filmati restaurati) e offre agli utenti siti WEB (www.risorgimento.it e www.14-18.it) strutturati secondo i più moderni standard internazionali creati in collaborazione con l’ICCU (Istituto Centrale per il Catalogo Unico) che consentono di cercare e visionare migliaia di testimonianze documentarie. La partizione cronologica – dall’Ottocento alla prima guerra mondiale - risponde non solo alle finalità istituzionali dell’Istituto, ma consente anche una utile delimitazione d’area.
 
La mostra sarà articolata mediante l’esposizione di una selezione di materiali storici e documentari, suddivisi per tipologie, che consentano al visitatore di comprendere quali siano i materiali per la ricostruzione storiografica e come questi materiali siano presenti anche all’interno delle singole famiglie.
I materiali, provenienti da importanti musei e Istituzioni nazionali e da molte famiglie private, saranno suddivisi per tipologie: la documentazione privata (lettere, carteggi, memorie, diari); la documentazione visiva (fotografie, filmati); la documentazione audio (registrazioni); cimeli (singoli oggetti).
 
Le sezioni
 
Materiali visivi
La mostra presenterà una selezione di rari ed inediti filmati d’epoca da quelli degli inizi del Novecento, interamente colorati a mano, relativi ai festeggiamenti del Carnevale a quelli delle operazioni chirurgiche condotte sul fronte della Grande Guerra; dai filmati dell’età del muto sugli addestramenti militari a quelli relativi alla nascita delle periferie romane.
 
Altara
Una intera sezione sarà dedicata ad un gruppo di donne-artiste della Sardegna di inizio secolo. Si tratta della famiglia Altara, di Sassari. In particolare sarà illustrata la personalità di Edina Altara che dal secondo decennio del XX secolo fino agli anni ’50 realizzò decorazioni, collage, cartoline illustrazioni per giornali di moda di straordinaria modernità apprezzati da artisti e critici d’Arte (da Bistolfi a Giò Ponti). I suoi collage sembrano essere delle vere opere d’arte pop. In mostra, grazie alla collaborazione degli eredi della famiglia Altara, sarà possibile recuperare ad un più ampio pubblico la memoria di una straordinaria testimonianza artistica italiana, quasi del tutto inedita. 
 
Reliquie e Cimeli
Molti tra i padri della patria ebbero, come i santi, il privilegio di essere trasformati in reliquie. Furono quindi raccolti, conservati in reperti classificabili a una vera e propria anatomia risorgimentale. Lo scopo era di sostituire all’immaginario religioso cattolico e cristiano un corrispondente universo di valori laici e civili. Nelle raccolte del Museo Centrale del Risorgimento sono annoverati numerosi reperti  di ossa, frammenti di metalli, bandiere, armi o altri oggetti appartenuti a singole persone che sono stati ritenuti in qualche modo rappresentativi  dei fatti della storia. A queste particolari reliquie laiche è affidato un compito pedagogico volto ad illustrare le tappe dell’unificazione italiana attraverso “exempla”, singole testimonianze tangibili in grado di far intravedere gli eventi della storia del Risorgimento  attraverso  particolari  significativi.
Questi cimeli si riappropriano della lunga tradizione cristiana delle reliquie dei santi per formare una sorta di “religione della patria” di stampo laico e con intenti civili nella volontà di mostrare alla nazione da poco unita il suo retaggio di “martiri” e di eroi.
Alcuni materiali presenti in mostra come l’armadio utilizzato dalle orfane della Villa della Regina di Torino sono rievocativi di un’epoca; così come i numeri in ceramiche apposti alle palazzine dell’INA casa negli anni ’50. Così come i documenti privati appartenuti a papa Giovanni XXIII, per la prima volta esposti al pubblico. 
 
Nazario Sauro
Sarà mostrata al pubblico per la prima donazione fatta al Museo Centrale del Risorgimento dalla famiglia di Nazario Sauro, medaglia d’oro della Prima Guerra Mondiale. Lettere, cimeli, oggetti, disegni del tutto inediti e di straordinaria importanza per la storia dell’Italia contemporanea.
 
Medaglie
All’interno del percorso espositivo sarà mostrata per la prima volta una selezione della collezione Padoa. Si tratta di una ricchissima raccolta di medaglie ( circa 4.000 pezzi) che il Museo Centrale del Risorgimento sta valorizzando in collaborazione con la direzione delle collezioni numismatiche del Museo Nazionale Romano.
 
Fotografie
Gli Album fotografici. Il termine Album, che deriva dal termine latino album, che stava ad indicare la tavoletta imbiancata dove si scriveva con l’inchiostro, divenne sinonimo nel XVIII secolo del volume rilegato in cui si raccoglievano autografi di amici e conoscenti. Lentamente, con questo termine si designarono una raccolta variamente strutturata di oggetti di varia natura organizzati in un contesto unitario. 
L’album diventava così un contenitore di ricordi e di fatti; di oggetti variamente simbolici che avevano aspetto e dimensioni diverse: nelle pagine si raccoglievano cimeli; lettere; disegni; semplici biglietti da visita e tutto quello che serviva a comporre la “memoria” del possessore dell’oggetto. Una sorta di museo personale in cui gli oggetti raccolti erano legati da vincoli più o meno evidenti spesso legati alla vita del compilatore o circoscritti all’interno di un determinato “fatto”. 
Abbiamo così, esposti in mostra, Album che sono dei veri e propri musei personali che raccolgono documenti, foto, cimeli  e spesso diventano addirittura polimaterici con erbari, disegni e tavolette dipinte. 
 
Come aderire al progetto
Per aderire al progetto “Radici” è sufficiente accedere al sito www.risorgimento.it/radici e inviare le immagini digitali delle testimonianze storiche di cui si è in possesso (foto, cimeli, documenti) compilando la scheda allegata, attraverso l’indirizzo e-mail risorgimento.radici@gmail.com. Questo sarà il primo passo per dare il proprio contributo all’allargamento della memoria storica collettiva.
In modo particolare le Nuove Generazioni si troveranno ad interagire con le più moderne tecnologie al fine di rintracciare i rapporti tra la storia familiare, evidenziata attraverso foto, cimeli, documenti, e quella nazionale.  Si cercherà l’utilizzo di nuove tecnologie quali foto digitali, video ecc. per “raccontare” il proprio passato e costruire una sorta di moderno “Album” della memoria.
Si realizzerà quindi una base dati on line contenente le immagini digitalizzate di documenti che singole persone possono inviare implementando la base dati. Una volta inviati i documenti, questi saranno catalogati secondo gli standard internazionali, divisi per serie, fondi, ecc. ricercabili e messi in collegamento, ove possibile o necessario, con fonti archivistiche contenute presso istituzioni “ufficiali”, Archivi, Biblioteche, Istituti culturali, ecc. In questo modo verrà a crearsi un archivio virtuale on line in cui tutto il materiale inviato in digitale sarà consultabile senza che esista un vero e proprio archivio “reale”. I documenti inviati potranno poi essere fatto oggetto di articoli e studi

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