Shannon Ebner. Auto Body Collision
Dal 12 Marzo 2014 al 27 Giugno 2014
Roma
Luogo: Fondazione Memmo - Palazzo Ruspoli
Indirizzo: via del Corso 418
Orari: mart-dom 11-19
Curatori: Cloé Perrone
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: info@fondazionememmo.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionememmo.it
La Fondazione Memmo presenta Auto Body Collision, mostra personale dell’artista americana Shannon Ebner, a cura di Cloé Perrone. L’esposizione è il frutto di un recente soggiorno romano dell’artista a Palazzo Ruspoli, storica sede della Fondazione Memmo, e ruota intorno al concetto di collisione, intesa come momento in cui due o più corpi in movimento esercitano forza l’uno verso l’altro. La ricerca di Shannon Ebner esplora i confini tra fotografia e scultura, architettura e immagine, visualizzazione e scrittura. L’allestimento di Auto Body Collision riflette il pensiero dell’artista, che vede nella fotografia un ulteriore modello di scrittura. Lungo tutto il perimetro degli spazi espositivi, infatti, Ebner trascrive una “frase fotografica”, in cui immagini di lettere mescolate ad altre fotografie creano un nuovo sistema di comunicazione, che prende vita in quanto strettamente relazionata al luogo che ospita la mostra.
Il linguaggio creato per Auto Body Collision proviene dal gergo dei centri di riparazioni automobilistici, dove le auto vengono portate in seguito a incidenti. Il testo utilizza la terminologia tipica della loro pubblicità, come ulteriore mezzo di espressione linguistica: parole come ALLINEAMENTO, VELOCITÀ – SVELTEZZA – TEMPO DI APERTURA, SOSPENSIONE; congegni perfetti, che richiamano esotiche e raffinate riparazioni fornite dai centri di tutto il mondo, quali Italia Collision, Super Auto Collision Inc, American Collision Inc, Federal Collision e molti altri (People Collision Shop Inc, Belle Isle Collision, Motor City Auto & Collision, Four Way Collision & Rstprfng, Maxx Collision, Onyx Collision, Xclusive Collision, King Collision, Knockers Collision, Marx’s Collision, 3 D Collision, Luxury Collision, Campus Collision, Checker Collision, Kruise Collision, Six Mile Collision, Spectrum Collision, Uni-body Collision, Federal Collision).
Influenzato dalla sua residenza a Roma, il progetto di questa mostra segna il primo incontro, la “prima collisione” di Shannon Ebner con la Città Eterna: un’esperienza che ha portato a nuovi livelli interpretativi dell’idea di recupero, riassemblaggio e perdita. L’artista ha fotografato le discariche nell’area periferica del Grande Raccordo Anulare (GRA), l’autostrada tangenziale che circonda la capitale, nel tentativo di uscire dall’incanto e dalla bellezza decadente dei siti antichi della città, che per Ebner rappresentano “sia cimiteri, che pozzi di petrolio per la creatività”. Concepita come la prima fase di una ricerca a lungo termine, la mostra comprende una serie di fotografie raffiguranti il GRA, grandi lettere scultoree e tre video che rappresentano immagini di lettere statiche.
Durante il periodo della mostra verranno organizzati, a cura di Oneway kids, dei laboratori creativi gratuiti dedicati ai bambini dai 3 ai 10 anni, volti ad avvicinare i più piccoli al mondo dell’arte contemporanea. Prendendo spunto dai lavori di Shannon Ebner, i bambini avranno la possibilità di creare, presso la sede dell’esposizione, le proprie “opere” da portare a casa. I laboratori, aperti su prenotazione, possono essere svolti su richiesta in lingua inglese e francese. Per informazioni: Daphné Ilari, responsabile dei laboratori (daphne.ilari@gmail.com).
Shannon Ebner (Englewood, New Jersey, 1971), vive e lavora a Los Angeles. Ha studiato presso il Bard College e la Yale University School of Art. Tra le mostre personali: Hammer Museum (2011) e MoMA PS1 (2007); tra le collettive: Things Words and Consequences, Moscow Museum of Modern Art (2012), Ecstatic Alphabets/Heaps of Language, MoMA, New York (2012), ILLUMInations, 54th Mostra Internazionale d’arte la Biennale di Venezia (2011), The Spectacular of Vernacular, Walker Art Center, Minneapolis (2011), 6th Berlin Biennale of Contemporary Art, Berlin (2010) e Whitney Biennial, New York (2008). Le opere di Ebner sono parte di importanti collezioni tra le quali Whitney Museum of American Art, New York, Guggenheim Museum, New York, Museum of Modern Art, New York, NY, The Hammer Museum, Los Angeles, CA, Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles, CA, Museum of Contemporary Art, Los Angeles, CA, Stedelijk Museum, Amsterdam, Netherlands, Art Gallery of New South Wales, Sydney, Australia and The Israel Museum, Jerusalem, Israel, among others. I prossimi progetti prevedono una mostra presso la galleria Kaufmann Repetto, Milano, The High Line, New York e una personale al North Miami MOCA, Miami (2015).
Il linguaggio creato per Auto Body Collision proviene dal gergo dei centri di riparazioni automobilistici, dove le auto vengono portate in seguito a incidenti. Il testo utilizza la terminologia tipica della loro pubblicità, come ulteriore mezzo di espressione linguistica: parole come ALLINEAMENTO, VELOCITÀ – SVELTEZZA – TEMPO DI APERTURA, SOSPENSIONE; congegni perfetti, che richiamano esotiche e raffinate riparazioni fornite dai centri di tutto il mondo, quali Italia Collision, Super Auto Collision Inc, American Collision Inc, Federal Collision e molti altri (People Collision Shop Inc, Belle Isle Collision, Motor City Auto & Collision, Four Way Collision & Rstprfng, Maxx Collision, Onyx Collision, Xclusive Collision, King Collision, Knockers Collision, Marx’s Collision, 3 D Collision, Luxury Collision, Campus Collision, Checker Collision, Kruise Collision, Six Mile Collision, Spectrum Collision, Uni-body Collision, Federal Collision).
Influenzato dalla sua residenza a Roma, il progetto di questa mostra segna il primo incontro, la “prima collisione” di Shannon Ebner con la Città Eterna: un’esperienza che ha portato a nuovi livelli interpretativi dell’idea di recupero, riassemblaggio e perdita. L’artista ha fotografato le discariche nell’area periferica del Grande Raccordo Anulare (GRA), l’autostrada tangenziale che circonda la capitale, nel tentativo di uscire dall’incanto e dalla bellezza decadente dei siti antichi della città, che per Ebner rappresentano “sia cimiteri, che pozzi di petrolio per la creatività”. Concepita come la prima fase di una ricerca a lungo termine, la mostra comprende una serie di fotografie raffiguranti il GRA, grandi lettere scultoree e tre video che rappresentano immagini di lettere statiche.
Durante il periodo della mostra verranno organizzati, a cura di Oneway kids, dei laboratori creativi gratuiti dedicati ai bambini dai 3 ai 10 anni, volti ad avvicinare i più piccoli al mondo dell’arte contemporanea. Prendendo spunto dai lavori di Shannon Ebner, i bambini avranno la possibilità di creare, presso la sede dell’esposizione, le proprie “opere” da portare a casa. I laboratori, aperti su prenotazione, possono essere svolti su richiesta in lingua inglese e francese. Per informazioni: Daphné Ilari, responsabile dei laboratori (daphne.ilari@gmail.com).
Shannon Ebner (Englewood, New Jersey, 1971), vive e lavora a Los Angeles. Ha studiato presso il Bard College e la Yale University School of Art. Tra le mostre personali: Hammer Museum (2011) e MoMA PS1 (2007); tra le collettive: Things Words and Consequences, Moscow Museum of Modern Art (2012), Ecstatic Alphabets/Heaps of Language, MoMA, New York (2012), ILLUMInations, 54th Mostra Internazionale d’arte la Biennale di Venezia (2011), The Spectacular of Vernacular, Walker Art Center, Minneapolis (2011), 6th Berlin Biennale of Contemporary Art, Berlin (2010) e Whitney Biennial, New York (2008). Le opere di Ebner sono parte di importanti collezioni tra le quali Whitney Museum of American Art, New York, Guggenheim Museum, New York, Museum of Modern Art, New York, NY, The Hammer Museum, Los Angeles, CA, Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles, CA, Museum of Contemporary Art, Los Angeles, CA, Stedelijk Museum, Amsterdam, Netherlands, Art Gallery of New South Wales, Sydney, Australia and The Israel Museum, Jerusalem, Israel, among others. I prossimi progetti prevedono una mostra presso la galleria Kaufmann Repetto, Milano, The High Line, New York e una personale al North Miami MOCA, Miami (2015).
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