UNLIMITED - Biondi, Ferraguti, Galimberti, Maffina, Maglio, Monica
Dal 21 Ottobre 2023 al 08 Novembre 2023
Roma
Luogo: Chaos Art Gallery
Indirizzo: Vicolo Al Leon d’oro 8
Orari: da martedì a sabato 10:00-12:30 / 16:00-19:00, domenica 16:00-19:00
Telefono per informazioni: +39 0521.1473924
E-Mail info: info.chaosartgallery@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.chaosartgallery.it
Si dice che le foto e i disegni possano fermare un luogo e un tempo, ma davvero li fermano? Oppure li moltiplicano e li annullano? Oppure creano dimensioni nuove e diverse che vanno oltre il contingente di un evento, di un supporto, di un materiale? Insomma spezzano i confini, superano i limiti, in tutti i sensi. È questo il bello. Così “Unlimited” non può che essere la definizione di una rassegna di artisti che hanno questa prerogativa in comune. Ci sono i grandi cantori della storia di una città come il fotografo Giovanni Ferraguti, che però non si fermano al semplice reportage e svelano le ombre e le anime, i riflessi e i dettagli “significanti” oltre la cronaca. C’è Giovanna Biondi che rende gli artisti loro stessi opere d’arte, scrutando nei loro sguardi con l’occhio della fotocamera. C’è il disegnatore Aldo Monica che ritaglia il mondo e le sue figure, per rimodellarle in sintesi geometriche e danzanti. C’è Alan Maglio che recupera immagini scartate e le fa rivivere decontestualizzandole e ricomponendole in un’ulteriore dimensione creativa e distopica. Mauro Maffina, con i suoi interventi fotografici surreali che aprono a molteplici possibilità, ad infinite interpretazioni, senza limite davvero.
Ultimo, ma non ultimo e special guest è Maurizio Galimberti che porta alcuni suoi mosaici d’istanti, composizioni realizzate con i fotogrammi Polaroid.
Giovanna Biondi nasce a Roma nel 1966, dove si laurea in Economia Internazionale presso l'Università La Sapienza. Dal 1994 vive e lavora in Toscana dove gestisce un'agenzia di viaggi, attività che le ha consentito di viaggiare molto e di avvicinarsi alla fotografia in modo poliedrico. Diverse sue fotografie vengono pubblicate su riviste di settore e premiate in vari concorsi. Incoraggiata da questi riscontri, frequenta due workshops (Perù, ottobre 2003; New York, ottobre 2004) tenuti da Ernesto Bazan, esponente di rilievo della Street Photography italiana, con l’intento di approfondire questo genere che ritiene tra i più interessanti. Le sue fotografie sono state esposte in gallerie e musei in tutta Italia, in mostre personali e collettive. Si ricordano, fra le tante, la prima personale, “Street Photography” nel febbraio 2009, alla Galleria Fiordamaro di Bientina, “Sguardi d’artista” al Museo Piaggio di Pontedera nella primavera del 2011, dove sono stati esposti per la prima volta 15 ritratti di altrettanti artisti contemporanei italiani, progetto che Giovanna sta portando avanti dal 2006, quindi “Una fuga immobile” nel maggio 2012, nel Chiostro della Badia di Fiesole e a settembre dello stesso anno alle Scuderie Aldobrandini di Frascati, rassegna fotografica sulla vita di Ernesto Balducci (progetto da cui è stato tratto anche un libro in occasione del ventennale dalla sua morte) e la mostra “Trilogia” alla Galleria “Il Fondaco” di Roma nell’aprile del 2013, dove è stato presentato il libro omonimo edito da F.lli Alinari. Un’ampia selezione di foto tratte da questo volume è poi stata inserita nel sito ufficiale della Repubblica italiana (www.italia.it) del Ministero del Turismo e dell’Enit nella sezione “Foto d’autore”. È del novembre 2013 la mostra “Il futuro delle dame” al Castello Estense di Ferrara, ritratti di donne celebri che si sono distinte in campo scientifico, mostra poi riproposta al centro SMS di Pisa nell’aprile 2015 e a seguire nel mese di giugno a Viareggio a Villa Borbone. Sempre nel giugno 2015 è stato presentato dal Comune di Pontedera il volume “Pontedera mille voci una comunità'”, dove compaiono i ritratti scattati da Giovanna ai cosiddetti pontaderesi doc. Il 16 gennaio 2016 inaugura la stagione espositiva del Museo Piaggio con la personale “Declinazione donna”, 92 immagini scattate in 14 anni di reportage fotografico. Il 17 dicembre dello stesso anno viene inaugurata la personale alla Galleria Liba di Pontedera, “Fotografie”, dove oltre ai ritratti d’artista sono esposte foto di ispirazione metafisico-surrealista scattate negli ultimi anni. Unica fotografa con la sua opera intitolata “India”, è stata esposta alla Villa Comunale di Pontedera nel dicembre 2017 in occasione del ventennale della Galleria Liba, insieme ad opere di artisti di primissimo piano del panorama artistico italiano contemporaneo. Quindi ha portato la sua mostra “Ritratti d’artista” alla Libreria Antiquaria Pontremoli di Milano nell’aprile 2018.
Giovanni Ferraguti cominciò ad interessarsi di fotografia all'età di 13 anni, quando sua madre gli regalò una macchina fotografica. Ebbe così inizio una grande passione che lo spinse a imparare i primi rudimenti dell'arte fotografica in uno studio di Parma. Nel 1965 venne assunto dalla Gazzetta di Parma, primo fotografo ufficiale del giornale cittadino, un ruolo che completò successivamente con l'attività di giornalista professionista. Nel 1979 ha conseguito la laurea in giornalismo a Roma. Con la Gazzetta di Parma ha lavorato come giornalista-reporter per trentacinque anni, dal 1965 al 2000. È stato anche corrispondente dell'agenzia internazionale Associated Press per trent'anni e per cinque del quotidiano Il Secolo XIX di Genova. Per tredici anni ha vissuto a Nizza con la moglie Luciana Vezzani. Con la Gazzetta ha realizzato, oltre alla normale cronaca cittadina, parecchi servizi importanti, fra i quali spicca un'esclusiva del 1968 sull'attore e regista Charlie Chaplin, da tempo sfuggito alla caccia dei media, fotografato con tutta la famiglia. Quelle immagini furono pubblicate dalla prestigiosa rivista statunitense Life. Ha fotografato Sophia Loren a Salsomaggiore quando l'attrice annunciò la sua gravidanza (la foto non fu però pubblicata per una promessa fatta ai medici delle Terme). Ha compiuto diversi viaggi all'estero per la Gazzetta, anche in zone calde tormentate dalla guerra. Nel 1983 fu inviato a Beirut al seguito del contingente militare italiano guidato dal generale Franco Angioni e nel 1988 a Dubai nel Golfo Persico. Nel 1989 è stato a Mosca, con il sottosegretario Bonferroni, nel periodo post-Gorbaciov. Da buon parmigiano, Ferraguti è un grande appassionato dell'opera lirica. Durante la rappresentazione dell'opera verdiana Trovatore al teatro Regio fu protagonista di un curioso episodio: il baritono Renato Bruson, che era stato fischiato dal pubblico, si innervosì al punto da inseguirlo, con l'intenzione di infilzarlo con la spada di scena (di ferro). L'episodio fu riportato sulla copertina del settimanale Grand Hotel, raccontato dalla matita del disegnatore Walter Molino. Nel 1972, durante le riprese del film Novecento, fu incaricato dall'Associated Press di comunicare a Robert De Niro che aveva ricevuto la nomination per l'Oscar. Lo scoop riuscì e la foto di De Niro con il suo pappagallo fece il giro del mondo. Per vent'anni ha seguito le storie degli emigrati dell'Appennino parmense a Londra, Parigi e New York. Per molti anni andò a Lubiana, città gemellata con Parma, a seguire le Nozze rustiche, cerimonia di matrimoni collettivi dove ogni anno veniva inviata una coppia di Parma. Fu inviato anche in Cina a Shijiazhuang per il gemellaggio fra la città cinese e Parma. In ottobre del 1989, come inviato speciale della Gazzetta, ha raccontato il muro di Berlino poco prima della sua caduta. Tra i numerosi personaggi da lui intervistati e fotografati: Charles Aznavour, Giulio Andreotti, Mina, Katia Ricciarelli, Robert De Niro, Burt Lancaster, Federico Fellini, Luciano Pavarotti, il presidente Sandro Pertini, Papa Paolo VI, Papa Giovanni Paolo II (più volte), la principessa Margaret d'Inghilterra e tanti altri. Ferraguti ha pubblicato diversi libri fotografici, tra i quali:
I borghi di Parma, ed. Battei, 1989 Gente di Parma, prefazione di Giorgio Torelli, ed. Battei, Parma, estate 1992 Il nostro amico Enzo Sicuri (testi di Tiziano Marcheselli) Un anno a Parma (con Tiziano Marcheselli), sei edizioni dal 1986 al 1991 Scatti di cronaca - Gli anni memorabili: 1960-1990 (testi di Federica Pasqualetti), ed. Monte Università Parma, 2008 (libro di grande successo, con migliaia di copie vendute) Tra i borghi di Parma, ed. Monte Università Parma, 2009 Diverse anche le mostre fotografiche di Ferraguti, fra cui nel 1986 la personale "Professione reporter" all'Aranciaia di Colorno, dove si è raccontata tutta la sua carriera. Nel 2005 ha realizzato a Nizza la mostra fotografica "I colori della promenade”.
Mauro Maffina, settimo di 10 figli cresciuti in un quartiere popolare di Brescia, sembra nato per la fotografia e con l'arrivo dell'informatica si apre per lui un nuovo mondo da esplorare giornalmente, in continuo movimento. A 14 anni inizia a lavorare in un negozio di fotografia e fa l'aiutante di bottega fino a i 22 anni, quando con un cognato fonda la Photogroup laboratorio, con cui ha lavorato per Condè Nast e Mondadori come stampatore e fotografo, collaborando con fotografi di ogni tipo e ogni nazione per 20 anni.
Nel 2000 con l'arrivo dell'informatica si rimette in gioco, cambia il suo stile e si adatta all'avvento di strumenti rivoluzionari. Mauro manipola, sperimenta, osa, in un provocante gioco, in un gusto beffardo per la decontestualizzazione di oggetti e immagini che prendono vie traverse, l'artista disegna traiettorie che mandano fuori strada chi le guarda, spiazzano, danno le vertigini, ogni elaborazione è mediata, ogni scatto della realtà volge ad un verso onirico. Il problema di tutte le avanguardie è che quando osservi per la prima volta le fotografie non le capisci, non le riconosci. Mauro sostiene che " l'arte del - per il popolo " deve essere semplice, non riempita di paroloni, ma comprensibile da tutti, soprattutto in fotografia, uno strumento complesso che gli intellettuali conoscono poco, perchè il percorso della fotografia da analogico è diventato numerico e questo confonde perchè l’analogico forma l'anima, mentre il digitale la plasma in un continuo crescendo di emozioni. "Io sono un vero imbroglione e come i surrealisti preparo strati di immagini che visiono nella mia mente; taglio, cucio e incollo per un risultato finale che provochi allo spettatore un piccolo sorriso. La vita è un gioco, quindi io gioco...". L'artista ama la vita e la vita di tutti; così le sue "Visioni Artigianali", come le chiama, sono attimi di vita quotidiana, uno specchio dove lo spettatore si riflette. Più passa il tempo più si sente un menestrello che racconta, canta e ascolta la vita degli spettatori.
Mauro non si considera un artista, e non vuole rubare questo titolo a chi se lo merita di più. "Sono un lavoratore a cui è stato dato uno strumento, l’informatica e tento di farmi aiutare da questo strumento per far capire che sono vivo.”.
Alan Maglio (1979) vive e lavora a Milano. La sua ricerca indaga temi come la memoria, l'identità e il perturbante, attraverso opere esposte in mostre collettive e personali. Le sue opere prendono forma attraverso la manipolazione di materiali d'archivio e fotografie. Ha lavorato anche nel cinema come regista di "Milano Centrale. Storie dalla stazione" (2007), "Asmarina" (2015) e "Bar Etiopia" (2021), film incentrati sull'identità culturale delle comunità africane in Italia, opere presentate in diversi festival cinematografici. È autore, insieme a Luca Matarazzo e Salvatore Garzillo, del volume "Ultima Edizione. Storie nere dagli archivi de La Notte" (2019, Milieu Ed.), che dopo uno studio triennale ha riportato alla luce materiali fotografici inediti de "La Notte", storico giornale italiano di cronaca nera. Il progetto di ricerca "Nuda proprietà" lo ha portato a fotografare gli interni di oltre mille appartamenti a Milano negli ultimi otto anni. La sua serie "Ritratti africani" fa parte della collezione permanente del Mudec - Museo delle Culture di Milano. Il suo interesse principale rimane la creazione di nuove opere attraverso la reinterpretazione di immagini provenienti da archivi fotografici.
Aldo Monica è nato a Parma nel 1959 ha frequentato la scuola professionale di moda come figurinista e il disegno è sempre stata la sua passione. Ha avuto per anni un negozio di moda maschile. Durante il lockdown ha eseguito su commissione una serie di ritratti utilizzando l’Ipad e insieme a Sara Rossi ha illustrato un libro per bambini intitolato: “Il difficile mestiere di essere bambini.” L’illustrazione e la moda sono i suoi campi espressivi e stilistici prediletti. Ha esposto diverse volte allo spazio Shakespeare di Parma.
Maurizio Galimberti è cresciuto a Meda, iniziando a lavorare nell'impresa di famiglia come geometra. Già da ragazzo si è appassionato alla fotografia partecipando a concorsi con le classiche pellicole bianco e nero. Ha esordito con una fotocamera Widelux Hyperlink. In seguito, dal 1983, ha iniziato ad usare quasi esclusivamente le istantanee Polaroid, sia per l'immediatezza e la verifica del risultato, sia per la possibilità di "manipolare" in post produzione la copia ottenuta. Sarà infatti proprio con la Polaroid che esprimerà una tecnica personale che avrà come risultato finale un vero e proprio mosaico fotografico. La Polaroid viene da lui utilizzata per scomporre e ricomporre l'immagine in mosaici, ricreando e reinterpretando il soggetto fotografato. Anche nei ritratti, molti dei quali hanno come protagonisti personaggi famosi come Johnny Depp, Lady Gaga, Robert De Niro e altri, con la tecnica di scomposizione il risultato finale è la tridimensionalità dell'immagine manipolata. La particolare tecnica da lui sviluppata, chiamata anche "a grappolo" o "ad ali di farfalla", descritta in diversi articoli e spiegata dallo stesso Galimberti attraverso filmati, ha suscitato l'interesse di numerose aziende leader in vari settori, tra le quali: Milan calcio (Il Milan del centenario), Fiat Auto (Calendario 2006, libro Viaggio in italia…nuova Fiat 500), Kerakoll (New York materico-movimentosa), Jaeger-LeCoultre (La grand maison), Illycaffè (campagna istituzionale 2008), Nokia(Telefoninotempoemozione), Lancia (ritratti alla 66ª mostra del cinema di Venezia). A Venezia è stato nella giuria del concorso fotografico "Venice Movie Stars Photography Award", dedicato alle immagini scattate in occasione della Mostra del Cinema di Venezia. Con la fine della produzione Polaroid nel 2008 e pur con la difficile ripresa, un po' sperimentale, della produzione Impossible, la carenza di pellicole ha portato Galimberti ad utilizzare sempre più pellicole Fuji. Dal settembre 2017 è diventato Instax Artist ufficiale di Fuji Italia per il progetto Instax Square. Sempre con Fuji Instax Square, dal 2019, si è dedicato a una nuova tecnica fotografica, con la realizzazione della “Matrice Fuji Instax Square”, matrice che poi viene scomposta a mosaico. La matrice viene considerata parte integrante, seppur separata, del mosaico stesso e la tecnica è stata usata per le opere dei progetti: “Emilia”, "Gibellina 2020-2021”, “Luchi Sport”, “Fumetti”, “Forest Frame ", “Uno Sguardo nel labirinto della Storia” e “L’illusione di una storia senza futuro”. Nel 2013 l'Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti e Giart hanno promosso una Mostra antologica sul "Paesaggio Italia", con oltre 150 opere, che si è svolta a Palazzo Franchetti a Venezia e dalla quale è scaturita l'omonima pubblicazione. Nel 2015-16-17 ha realizzato un progetto fotografico con tutte le tecniche della fotografia Instant (Polaroid -Fuji- Impossible project) sul Cappellone di San Nicola a Tolentino (Macerata); la parte finale del progetto è dedicata al post sisma del 30/10/2016, con l'utilizzo delle rinnovate pellicole originali Polaroid 50x60. Nel 2017 ha partecipato alla 57ª Biennale Arte di Venezia (Padiglione Venezia a cura Prof. Stefano Zecchi). Nel 2017/18 ha realizzato per conto di Archivio Nord Est due progetti sul mondo dei fiori, a cui sono stati dedicati i volumi Flowers 1 e 2 editi dal Centro Diffusione Arte. Nel 2018 ha realizzato un progetto per la Maison Enrico Coveri denominato “Around Enrico Coveri”, dedicato ad Enrico Coveri, meraviglioso protagonista della moda italiana prematuramente scomparso nel 1990. Un altro progetto realizzato nel 2018 è stato quello dedicato al Cenacolo di Leonardo da Vinci, a cui è dedicato il volume “Il Cenacolo di Leonardo da Vinci”, edito da Skira. Nel dicembre 2018 è stato inserito nella prestigiosa mostra, a cura di Denis Curti dal titolo “L’Italia dei fotografi”, insieme a 24 autori simbolo della fotografia Italiana del ‘900, al museo M9 di Venezia – Mestre. Alla mostra è stato dedicato il relativo volume edito da Marsilio Editore. Nel 2019 ha iniziato un nuovo progetto sulla regione Emilia, con il volume presentato al festival OFF di Fotografia Europea a Reggio Emilia, intitolato “Progetto Emilia, prime istantanee” edito da Corsiero editore. Sempre nel 2019, la ricerca si è spostata in due progetti specifici dedicati il primo ai fumetti ed il secondo al mondo dello sport, rileggendo in entrambi i casi con la tecnica del mosaico in ready made immagini iconiche di fumetti illustrati e di storie memorabili di sport. Entrambi i progetti sono stati realizzati per la prestigiosa collezione di fotografia Milanese “Luchi Collection” e gli sono stati dedicati due volumi. Galimberti ha poi realizzato l'immagine simbolo della Vittoria Alata di Brescia, utilizzata come manifesto ufficiale della Vittoria Alata dal Museo di Santa Giulia. Tra novembre 2019 e fine gennaio 2020, le sue immagini sul Cenacolo di Leonardo Da Vinci, sono state esposte nelle Gallerie d'Italia d’Intesa San Paolo a Milano. Dal 2019 crea le immagini per le campagne pubblicitarie di "Acqua di Parma". Nel 2020 ha realizzato un progetto su Gibellina con residenza d'artista, a cura di Cristina Costanzo da cui è stato tratto un libro d'artista edito nel 2021 da Dadainstant con testi critici di Michele Cometa e Cristina Costanzo. Il progetto è stato presentato in occasione della Mostra “Maurizio Galimberti Visioni molteplici”, nell'ambito del Festival Images al Museo delle Trame Mediterranee – Fondazione Orestiadi di Gibellina. Nel 2020 e 2021 ha realizzato due progetti di rilettura di immagini storiche, nato da un'idea comune con Paolo Ludovici di Luchi Collection. Tutte le immagini realizzate sono poi state pubblicate nei volumi Uno Sguardo Nel Labirinto della Storia edito da Skira, con testi di Denis Curti e Matteo Nucci e L'illusione di una storia senza futuro sempre edito da Skira, con testi di Gianni Canova e Maurizio Rebuzzini. Ancora nel 2020 ha realizzato per il Museo Muse di Trento, su incarico del prof. Stefano Zecchi, un progetto denominato Forest Frame. Le immagini del progetto sono state in mostra fino al giugno 2021 al Muse / Palazzo delle Albere di Trento. Nel 2021 ha realizzato un progetto fotografico raccolto poi in un volume dedicato per il Gruppo Industriale Rubinetterie Bresciane (Bonomi Group – Brescia). Sempre nel 2021 ha partecipato assieme a Gianni Berengo Gardin alla mostra “Due Sguardi a Confronto” organizzata da Fondazione di Venezia, per i 1600 anni della città di Venezia. Nel dicembre 2021 ha partecipato alla mostra “Diabolik alla Mole” a cura di Luca Beatrice, all'interno della Mole Antonelliana di Torino per i 60 anni del celebre personaggio creato dalle Sorelle Milani nel 1962. Nel 2022 ha realizzato il supporto Fotografico/artistico per il volume del 70° di Fontana Gruppo” Inside the cathedral of the world” edito da Marsilio Editore. Per la Luchi Collection ha realizzato un progetto storico dedicato alla strage del Bois du Cazier (Marcinelle, Belgio), con la pubblicazione del volume “La promessa” edito da Skira. In settembre è stato insignito del prestigioso premio A.I.F. alla carriera al Palazzo Reale Milano. A ottobre ha vinto (ex equo con Giovanni Chiaramonte) il concorso “Le immagini rilegate” organizzato dal Foto Festival Milano, con il volume “L'illusione di una storia senza futuro”, edizioni Skira. Per l'Associazione Effetto Ghergo di Montefano ha realizzato una mostra personale “Il mosaico del mondo” a cura di Denis Curti, al Museo Buonaccorsi di Macerata. Nella sua personale “La forma dell’immagine” c'è uno spaccato a 360° sul lavoro vasto e complesso di Maurizio Galimberti a cura di Denis Curti, alla Fondazione MAJID a Ascona (CH). A maggio è uscita la sua biografia “Il mosaico del mondo”, scritta a quattro mani con Denis Curti, edita da Marsilio Carta Bianca. Ad agosto è stata inaugurata la sua grande mostra “Mosaici scomposti” a cura di Denis Curti, al Museo Harry Bertoia di Pordenone. Nel 2023 a febbraio ha esposto al MAC di Lissone nella mostra "Istanti di storia".Nel 1999 è stato nominato al primo posto nella classifica dei foto-ritrattisti italiani redatta dalla rivista Class.
Ultimo, ma non ultimo e special guest è Maurizio Galimberti che porta alcuni suoi mosaici d’istanti, composizioni realizzate con i fotogrammi Polaroid.
Giovanna Biondi nasce a Roma nel 1966, dove si laurea in Economia Internazionale presso l'Università La Sapienza. Dal 1994 vive e lavora in Toscana dove gestisce un'agenzia di viaggi, attività che le ha consentito di viaggiare molto e di avvicinarsi alla fotografia in modo poliedrico. Diverse sue fotografie vengono pubblicate su riviste di settore e premiate in vari concorsi. Incoraggiata da questi riscontri, frequenta due workshops (Perù, ottobre 2003; New York, ottobre 2004) tenuti da Ernesto Bazan, esponente di rilievo della Street Photography italiana, con l’intento di approfondire questo genere che ritiene tra i più interessanti. Le sue fotografie sono state esposte in gallerie e musei in tutta Italia, in mostre personali e collettive. Si ricordano, fra le tante, la prima personale, “Street Photography” nel febbraio 2009, alla Galleria Fiordamaro di Bientina, “Sguardi d’artista” al Museo Piaggio di Pontedera nella primavera del 2011, dove sono stati esposti per la prima volta 15 ritratti di altrettanti artisti contemporanei italiani, progetto che Giovanna sta portando avanti dal 2006, quindi “Una fuga immobile” nel maggio 2012, nel Chiostro della Badia di Fiesole e a settembre dello stesso anno alle Scuderie Aldobrandini di Frascati, rassegna fotografica sulla vita di Ernesto Balducci (progetto da cui è stato tratto anche un libro in occasione del ventennale dalla sua morte) e la mostra “Trilogia” alla Galleria “Il Fondaco” di Roma nell’aprile del 2013, dove è stato presentato il libro omonimo edito da F.lli Alinari. Un’ampia selezione di foto tratte da questo volume è poi stata inserita nel sito ufficiale della Repubblica italiana (www.italia.it) del Ministero del Turismo e dell’Enit nella sezione “Foto d’autore”. È del novembre 2013 la mostra “Il futuro delle dame” al Castello Estense di Ferrara, ritratti di donne celebri che si sono distinte in campo scientifico, mostra poi riproposta al centro SMS di Pisa nell’aprile 2015 e a seguire nel mese di giugno a Viareggio a Villa Borbone. Sempre nel giugno 2015 è stato presentato dal Comune di Pontedera il volume “Pontedera mille voci una comunità'”, dove compaiono i ritratti scattati da Giovanna ai cosiddetti pontaderesi doc. Il 16 gennaio 2016 inaugura la stagione espositiva del Museo Piaggio con la personale “Declinazione donna”, 92 immagini scattate in 14 anni di reportage fotografico. Il 17 dicembre dello stesso anno viene inaugurata la personale alla Galleria Liba di Pontedera, “Fotografie”, dove oltre ai ritratti d’artista sono esposte foto di ispirazione metafisico-surrealista scattate negli ultimi anni. Unica fotografa con la sua opera intitolata “India”, è stata esposta alla Villa Comunale di Pontedera nel dicembre 2017 in occasione del ventennale della Galleria Liba, insieme ad opere di artisti di primissimo piano del panorama artistico italiano contemporaneo. Quindi ha portato la sua mostra “Ritratti d’artista” alla Libreria Antiquaria Pontremoli di Milano nell’aprile 2018.
Giovanni Ferraguti cominciò ad interessarsi di fotografia all'età di 13 anni, quando sua madre gli regalò una macchina fotografica. Ebbe così inizio una grande passione che lo spinse a imparare i primi rudimenti dell'arte fotografica in uno studio di Parma. Nel 1965 venne assunto dalla Gazzetta di Parma, primo fotografo ufficiale del giornale cittadino, un ruolo che completò successivamente con l'attività di giornalista professionista. Nel 1979 ha conseguito la laurea in giornalismo a Roma. Con la Gazzetta di Parma ha lavorato come giornalista-reporter per trentacinque anni, dal 1965 al 2000. È stato anche corrispondente dell'agenzia internazionale Associated Press per trent'anni e per cinque del quotidiano Il Secolo XIX di Genova. Per tredici anni ha vissuto a Nizza con la moglie Luciana Vezzani. Con la Gazzetta ha realizzato, oltre alla normale cronaca cittadina, parecchi servizi importanti, fra i quali spicca un'esclusiva del 1968 sull'attore e regista Charlie Chaplin, da tempo sfuggito alla caccia dei media, fotografato con tutta la famiglia. Quelle immagini furono pubblicate dalla prestigiosa rivista statunitense Life. Ha fotografato Sophia Loren a Salsomaggiore quando l'attrice annunciò la sua gravidanza (la foto non fu però pubblicata per una promessa fatta ai medici delle Terme). Ha compiuto diversi viaggi all'estero per la Gazzetta, anche in zone calde tormentate dalla guerra. Nel 1983 fu inviato a Beirut al seguito del contingente militare italiano guidato dal generale Franco Angioni e nel 1988 a Dubai nel Golfo Persico. Nel 1989 è stato a Mosca, con il sottosegretario Bonferroni, nel periodo post-Gorbaciov. Da buon parmigiano, Ferraguti è un grande appassionato dell'opera lirica. Durante la rappresentazione dell'opera verdiana Trovatore al teatro Regio fu protagonista di un curioso episodio: il baritono Renato Bruson, che era stato fischiato dal pubblico, si innervosì al punto da inseguirlo, con l'intenzione di infilzarlo con la spada di scena (di ferro). L'episodio fu riportato sulla copertina del settimanale Grand Hotel, raccontato dalla matita del disegnatore Walter Molino. Nel 1972, durante le riprese del film Novecento, fu incaricato dall'Associated Press di comunicare a Robert De Niro che aveva ricevuto la nomination per l'Oscar. Lo scoop riuscì e la foto di De Niro con il suo pappagallo fece il giro del mondo. Per vent'anni ha seguito le storie degli emigrati dell'Appennino parmense a Londra, Parigi e New York. Per molti anni andò a Lubiana, città gemellata con Parma, a seguire le Nozze rustiche, cerimonia di matrimoni collettivi dove ogni anno veniva inviata una coppia di Parma. Fu inviato anche in Cina a Shijiazhuang per il gemellaggio fra la città cinese e Parma. In ottobre del 1989, come inviato speciale della Gazzetta, ha raccontato il muro di Berlino poco prima della sua caduta. Tra i numerosi personaggi da lui intervistati e fotografati: Charles Aznavour, Giulio Andreotti, Mina, Katia Ricciarelli, Robert De Niro, Burt Lancaster, Federico Fellini, Luciano Pavarotti, il presidente Sandro Pertini, Papa Paolo VI, Papa Giovanni Paolo II (più volte), la principessa Margaret d'Inghilterra e tanti altri. Ferraguti ha pubblicato diversi libri fotografici, tra i quali:
I borghi di Parma, ed. Battei, 1989 Gente di Parma, prefazione di Giorgio Torelli, ed. Battei, Parma, estate 1992 Il nostro amico Enzo Sicuri (testi di Tiziano Marcheselli) Un anno a Parma (con Tiziano Marcheselli), sei edizioni dal 1986 al 1991 Scatti di cronaca - Gli anni memorabili: 1960-1990 (testi di Federica Pasqualetti), ed. Monte Università Parma, 2008 (libro di grande successo, con migliaia di copie vendute) Tra i borghi di Parma, ed. Monte Università Parma, 2009 Diverse anche le mostre fotografiche di Ferraguti, fra cui nel 1986 la personale "Professione reporter" all'Aranciaia di Colorno, dove si è raccontata tutta la sua carriera. Nel 2005 ha realizzato a Nizza la mostra fotografica "I colori della promenade”.
Mauro Maffina, settimo di 10 figli cresciuti in un quartiere popolare di Brescia, sembra nato per la fotografia e con l'arrivo dell'informatica si apre per lui un nuovo mondo da esplorare giornalmente, in continuo movimento. A 14 anni inizia a lavorare in un negozio di fotografia e fa l'aiutante di bottega fino a i 22 anni, quando con un cognato fonda la Photogroup laboratorio, con cui ha lavorato per Condè Nast e Mondadori come stampatore e fotografo, collaborando con fotografi di ogni tipo e ogni nazione per 20 anni.
Nel 2000 con l'arrivo dell'informatica si rimette in gioco, cambia il suo stile e si adatta all'avvento di strumenti rivoluzionari. Mauro manipola, sperimenta, osa, in un provocante gioco, in un gusto beffardo per la decontestualizzazione di oggetti e immagini che prendono vie traverse, l'artista disegna traiettorie che mandano fuori strada chi le guarda, spiazzano, danno le vertigini, ogni elaborazione è mediata, ogni scatto della realtà volge ad un verso onirico. Il problema di tutte le avanguardie è che quando osservi per la prima volta le fotografie non le capisci, non le riconosci. Mauro sostiene che " l'arte del - per il popolo " deve essere semplice, non riempita di paroloni, ma comprensibile da tutti, soprattutto in fotografia, uno strumento complesso che gli intellettuali conoscono poco, perchè il percorso della fotografia da analogico è diventato numerico e questo confonde perchè l’analogico forma l'anima, mentre il digitale la plasma in un continuo crescendo di emozioni. "Io sono un vero imbroglione e come i surrealisti preparo strati di immagini che visiono nella mia mente; taglio, cucio e incollo per un risultato finale che provochi allo spettatore un piccolo sorriso. La vita è un gioco, quindi io gioco...". L'artista ama la vita e la vita di tutti; così le sue "Visioni Artigianali", come le chiama, sono attimi di vita quotidiana, uno specchio dove lo spettatore si riflette. Più passa il tempo più si sente un menestrello che racconta, canta e ascolta la vita degli spettatori.
Mauro non si considera un artista, e non vuole rubare questo titolo a chi se lo merita di più. "Sono un lavoratore a cui è stato dato uno strumento, l’informatica e tento di farmi aiutare da questo strumento per far capire che sono vivo.”.
Alan Maglio (1979) vive e lavora a Milano. La sua ricerca indaga temi come la memoria, l'identità e il perturbante, attraverso opere esposte in mostre collettive e personali. Le sue opere prendono forma attraverso la manipolazione di materiali d'archivio e fotografie. Ha lavorato anche nel cinema come regista di "Milano Centrale. Storie dalla stazione" (2007), "Asmarina" (2015) e "Bar Etiopia" (2021), film incentrati sull'identità culturale delle comunità africane in Italia, opere presentate in diversi festival cinematografici. È autore, insieme a Luca Matarazzo e Salvatore Garzillo, del volume "Ultima Edizione. Storie nere dagli archivi de La Notte" (2019, Milieu Ed.), che dopo uno studio triennale ha riportato alla luce materiali fotografici inediti de "La Notte", storico giornale italiano di cronaca nera. Il progetto di ricerca "Nuda proprietà" lo ha portato a fotografare gli interni di oltre mille appartamenti a Milano negli ultimi otto anni. La sua serie "Ritratti africani" fa parte della collezione permanente del Mudec - Museo delle Culture di Milano. Il suo interesse principale rimane la creazione di nuove opere attraverso la reinterpretazione di immagini provenienti da archivi fotografici.
Aldo Monica è nato a Parma nel 1959 ha frequentato la scuola professionale di moda come figurinista e il disegno è sempre stata la sua passione. Ha avuto per anni un negozio di moda maschile. Durante il lockdown ha eseguito su commissione una serie di ritratti utilizzando l’Ipad e insieme a Sara Rossi ha illustrato un libro per bambini intitolato: “Il difficile mestiere di essere bambini.” L’illustrazione e la moda sono i suoi campi espressivi e stilistici prediletti. Ha esposto diverse volte allo spazio Shakespeare di Parma.
Maurizio Galimberti è cresciuto a Meda, iniziando a lavorare nell'impresa di famiglia come geometra. Già da ragazzo si è appassionato alla fotografia partecipando a concorsi con le classiche pellicole bianco e nero. Ha esordito con una fotocamera Widelux Hyperlink. In seguito, dal 1983, ha iniziato ad usare quasi esclusivamente le istantanee Polaroid, sia per l'immediatezza e la verifica del risultato, sia per la possibilità di "manipolare" in post produzione la copia ottenuta. Sarà infatti proprio con la Polaroid che esprimerà una tecnica personale che avrà come risultato finale un vero e proprio mosaico fotografico. La Polaroid viene da lui utilizzata per scomporre e ricomporre l'immagine in mosaici, ricreando e reinterpretando il soggetto fotografato. Anche nei ritratti, molti dei quali hanno come protagonisti personaggi famosi come Johnny Depp, Lady Gaga, Robert De Niro e altri, con la tecnica di scomposizione il risultato finale è la tridimensionalità dell'immagine manipolata. La particolare tecnica da lui sviluppata, chiamata anche "a grappolo" o "ad ali di farfalla", descritta in diversi articoli e spiegata dallo stesso Galimberti attraverso filmati, ha suscitato l'interesse di numerose aziende leader in vari settori, tra le quali: Milan calcio (Il Milan del centenario), Fiat Auto (Calendario 2006, libro Viaggio in italia…nuova Fiat 500), Kerakoll (New York materico-movimentosa), Jaeger-LeCoultre (La grand maison), Illycaffè (campagna istituzionale 2008), Nokia(Telefoninotempoemozione), Lancia (ritratti alla 66ª mostra del cinema di Venezia). A Venezia è stato nella giuria del concorso fotografico "Venice Movie Stars Photography Award", dedicato alle immagini scattate in occasione della Mostra del Cinema di Venezia. Con la fine della produzione Polaroid nel 2008 e pur con la difficile ripresa, un po' sperimentale, della produzione Impossible, la carenza di pellicole ha portato Galimberti ad utilizzare sempre più pellicole Fuji. Dal settembre 2017 è diventato Instax Artist ufficiale di Fuji Italia per il progetto Instax Square. Sempre con Fuji Instax Square, dal 2019, si è dedicato a una nuova tecnica fotografica, con la realizzazione della “Matrice Fuji Instax Square”, matrice che poi viene scomposta a mosaico. La matrice viene considerata parte integrante, seppur separata, del mosaico stesso e la tecnica è stata usata per le opere dei progetti: “Emilia”, "Gibellina 2020-2021”, “Luchi Sport”, “Fumetti”, “Forest Frame ", “Uno Sguardo nel labirinto della Storia” e “L’illusione di una storia senza futuro”. Nel 2013 l'Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti e Giart hanno promosso una Mostra antologica sul "Paesaggio Italia", con oltre 150 opere, che si è svolta a Palazzo Franchetti a Venezia e dalla quale è scaturita l'omonima pubblicazione. Nel 2015-16-17 ha realizzato un progetto fotografico con tutte le tecniche della fotografia Instant (Polaroid -Fuji- Impossible project) sul Cappellone di San Nicola a Tolentino (Macerata); la parte finale del progetto è dedicata al post sisma del 30/10/2016, con l'utilizzo delle rinnovate pellicole originali Polaroid 50x60. Nel 2017 ha partecipato alla 57ª Biennale Arte di Venezia (Padiglione Venezia a cura Prof. Stefano Zecchi). Nel 2017/18 ha realizzato per conto di Archivio Nord Est due progetti sul mondo dei fiori, a cui sono stati dedicati i volumi Flowers 1 e 2 editi dal Centro Diffusione Arte. Nel 2018 ha realizzato un progetto per la Maison Enrico Coveri denominato “Around Enrico Coveri”, dedicato ad Enrico Coveri, meraviglioso protagonista della moda italiana prematuramente scomparso nel 1990. Un altro progetto realizzato nel 2018 è stato quello dedicato al Cenacolo di Leonardo da Vinci, a cui è dedicato il volume “Il Cenacolo di Leonardo da Vinci”, edito da Skira. Nel dicembre 2018 è stato inserito nella prestigiosa mostra, a cura di Denis Curti dal titolo “L’Italia dei fotografi”, insieme a 24 autori simbolo della fotografia Italiana del ‘900, al museo M9 di Venezia – Mestre. Alla mostra è stato dedicato il relativo volume edito da Marsilio Editore. Nel 2019 ha iniziato un nuovo progetto sulla regione Emilia, con il volume presentato al festival OFF di Fotografia Europea a Reggio Emilia, intitolato “Progetto Emilia, prime istantanee” edito da Corsiero editore. Sempre nel 2019, la ricerca si è spostata in due progetti specifici dedicati il primo ai fumetti ed il secondo al mondo dello sport, rileggendo in entrambi i casi con la tecnica del mosaico in ready made immagini iconiche di fumetti illustrati e di storie memorabili di sport. Entrambi i progetti sono stati realizzati per la prestigiosa collezione di fotografia Milanese “Luchi Collection” e gli sono stati dedicati due volumi. Galimberti ha poi realizzato l'immagine simbolo della Vittoria Alata di Brescia, utilizzata come manifesto ufficiale della Vittoria Alata dal Museo di Santa Giulia. Tra novembre 2019 e fine gennaio 2020, le sue immagini sul Cenacolo di Leonardo Da Vinci, sono state esposte nelle Gallerie d'Italia d’Intesa San Paolo a Milano. Dal 2019 crea le immagini per le campagne pubblicitarie di "Acqua di Parma". Nel 2020 ha realizzato un progetto su Gibellina con residenza d'artista, a cura di Cristina Costanzo da cui è stato tratto un libro d'artista edito nel 2021 da Dadainstant con testi critici di Michele Cometa e Cristina Costanzo. Il progetto è stato presentato in occasione della Mostra “Maurizio Galimberti Visioni molteplici”, nell'ambito del Festival Images al Museo delle Trame Mediterranee – Fondazione Orestiadi di Gibellina. Nel 2020 e 2021 ha realizzato due progetti di rilettura di immagini storiche, nato da un'idea comune con Paolo Ludovici di Luchi Collection. Tutte le immagini realizzate sono poi state pubblicate nei volumi Uno Sguardo Nel Labirinto della Storia edito da Skira, con testi di Denis Curti e Matteo Nucci e L'illusione di una storia senza futuro sempre edito da Skira, con testi di Gianni Canova e Maurizio Rebuzzini. Ancora nel 2020 ha realizzato per il Museo Muse di Trento, su incarico del prof. Stefano Zecchi, un progetto denominato Forest Frame. Le immagini del progetto sono state in mostra fino al giugno 2021 al Muse / Palazzo delle Albere di Trento. Nel 2021 ha realizzato un progetto fotografico raccolto poi in un volume dedicato per il Gruppo Industriale Rubinetterie Bresciane (Bonomi Group – Brescia). Sempre nel 2021 ha partecipato assieme a Gianni Berengo Gardin alla mostra “Due Sguardi a Confronto” organizzata da Fondazione di Venezia, per i 1600 anni della città di Venezia. Nel dicembre 2021 ha partecipato alla mostra “Diabolik alla Mole” a cura di Luca Beatrice, all'interno della Mole Antonelliana di Torino per i 60 anni del celebre personaggio creato dalle Sorelle Milani nel 1962. Nel 2022 ha realizzato il supporto Fotografico/artistico per il volume del 70° di Fontana Gruppo” Inside the cathedral of the world” edito da Marsilio Editore. Per la Luchi Collection ha realizzato un progetto storico dedicato alla strage del Bois du Cazier (Marcinelle, Belgio), con la pubblicazione del volume “La promessa” edito da Skira. In settembre è stato insignito del prestigioso premio A.I.F. alla carriera al Palazzo Reale Milano. A ottobre ha vinto (ex equo con Giovanni Chiaramonte) il concorso “Le immagini rilegate” organizzato dal Foto Festival Milano, con il volume “L'illusione di una storia senza futuro”, edizioni Skira. Per l'Associazione Effetto Ghergo di Montefano ha realizzato una mostra personale “Il mosaico del mondo” a cura di Denis Curti, al Museo Buonaccorsi di Macerata. Nella sua personale “La forma dell’immagine” c'è uno spaccato a 360° sul lavoro vasto e complesso di Maurizio Galimberti a cura di Denis Curti, alla Fondazione MAJID a Ascona (CH). A maggio è uscita la sua biografia “Il mosaico del mondo”, scritta a quattro mani con Denis Curti, edita da Marsilio Carta Bianca. Ad agosto è stata inaugurata la sua grande mostra “Mosaici scomposti” a cura di Denis Curti, al Museo Harry Bertoia di Pordenone. Nel 2023 a febbraio ha esposto al MAC di Lissone nella mostra "Istanti di storia".Nel 1999 è stato nominato al primo posto nella classifica dei foto-ritrattisti italiani redatta dalla rivista Class.
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