Via Margutta scolpisce il contemporaneo

Via Margutta scolpisce il contemporaneo

 

Dal 16 Settembre 2016 al 16 Ottobre 2016

Roma

Luogo: Via Margutta

Indirizzo: via Margutta

Curatori: Gabriele Simongini

Enti promotori:

  • Patrocinio di Regione Lazio
  • Roma Capitale
  • Municipio Roma I Centro

Telefono per informazioni: +39 060608



La grande arte torna a Via Margutta, una strada che è ormai una leggenda, un luogo in cui si sono concretizzati quasi miracolosamente cinque secoli di creatività ininterrotta e in cui è stato protagonista un mondo cosmopolita e vulcanico di pittori, scultori, fotografi, stilisti, musicisti, scrittori, poeti, registi ed attori. La bellezza di questa via appartata ma centrale, silenziosa, con i suoi magnifici cortili e il verdeggiante abbraccio del Pincio, e il ricordo della sua stagione più felice, dal secondo dopoguerra a tutti gli anni sessanta, sono talmente intensi da aver indotto il Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, con la collaborazione della galleria Monogramma Arte Contemporanea di Giovanni Morabito, a promuovere e sostenere il connubio fra due eccellenze, ovvero la via stessa e una selezione di grandi scultori italiani (Antonietta Raphael può essere considerata italiana di adozione), due dei quali, fra l’altro, hanno per un certo periodo lavorato proprio qui: Pietro Consagra e Pericle Fazzini.

Così, per riportare la luce della grande arte in via Margutta con l’auspicio di una sua rinascita, si è scelto di scendere in strada, all’aperto: per un mese le passeggiate di romani e turisti saranno accompagnate lungo tutta la via dalle presenze riservate ma ineludibili di 14 importanti sculture (molte delle quali cortesemente concesse in prestito da Nicola Loi dello Studio Copernico di Milano), selezionate da Gabriele Simongini nell’ambito di varie tendenze e distese lungo gran parte del ‘900.

Gli scultori (in ordine generazionale) e le opere:

1) Arturo Martini, “Trilogia dei Re”, 1926/27-1989, bronzo:  “La principessa”, cm.90x45; “La leggenda di San Giorgio”, cm.102x43x25,5; “Sposalizio dei principi”, cm.102x48,5x28.
2) Antonietta Raphael, “Fuga da Sodoma”, 1935/1968, bronzo, cm.240x105x65.
3) Francesco Messina, “Lady Macbeth”, 1980/92, bronzo, cm.247x114x80.
4) Giacomo Manzù, “Tebe sulla sedia”, 1983/2004, bronzo, cm.126x103x118.
5)  Pericle Fazzini, “Figura che cammina”, 1933-1987, bronzo, cm.180x65x77.
6) Pietro Consagra, “Bifrontale uno”, 1977, marmo verde, cm.170x150.
7) Arnaldo Pomodoro, “Cippo I”, 1983/84, bronzo, cm.230x112x40.
8) Augusto Perez, “Kronos”, 1991, bronzo, cm.240x100x160.
9) Eugenia Albini, “Ragazza al sole”, 1975, bronzo, cm.80x40x40.
10) Giuliano Vangi, “Uomo nudo in piedi”, 1988, bronzo, cm.203x65x52.
11) Floriano Bodini, “Paola e il cavallo”, 1982, bronzo, cm.73x42x42.
12) Renato Mambor, due “Raccoglitori di pioggia”, 2011, alluminio, ciascuno cm. 208x50x120.  Courtesy  Marzia Spatafora Spazio Culturale, Brescia . 
13) Giuseppe Maraniello, “Il gatto dorme rotondo”, 2009, bronzo e foglia d’oro,    cm.220x130x70.

SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI