Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi. Angeli e guerrieri del cinema - III Parte: Corpi
Dal 28 Settembre 2021 al 24 Ottobre 2021
Roma
Luogo: MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Indirizzo: Via Guido Reni 4/a
Curatori: Bartolomeo Pietromarchi e Irene De Vico Fallani
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Sito ufficiale: http://www.maxxi.art
Si intitola Angeli e guerrieri del cinema l’ampia retrospettiva con cui il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo celebra la carriera del duo artistico Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi (a cura di Bartolomeo Pietromarchi e Irene De Vico Fallani. Videogallery del MAXXI, ingresso libero negli orari di apertura del museo). Un’occasione per ripercorrere lo straordinario lavoro di due artisti che, al confine tra cinema sperimentale e arti visive, hanno esplorato con impegno civile i grandi drammi del ‘900. Dopo il primo capitolo introduttivo, Legami, che ha celebrato la vita personale e il legame indissolubile tra i due artisti, il secondo intitolato Conflitti, una selezione di film dedicati al tema della guerra è ora la volta del terzo capitolo Corpi.
CORPI | al MAXXI dal 28 settembre – 24 ottobre 2021
Il corpo degli oggetti, delle persone, della pellicola, inteso come involucro di simboli e storie dimenticate, è un tema ricorrente nelle opere di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi. In Cesare Lombroso. Sull’odore del garofano, i due cineasti immortalano la perversione scientifica del criminologo italiano nell’archiviare i tratti somatici di criminali per distinguerli dalla parte ‘sana’ dell’umanità, mentre in Ghiro Ghiro Tondo, le immagini di una collezione di centinaia di giocattoli sopravvissuti ai due conflitti mondiali evocano piccoli mondi e esistenze interrotte. Il corpo nelle opere di Gianikian e Ricci Lucchi è anche quello della pellicola intesa come materia estetica o spazio d’indagine per recuperare il passato, rileggerlo e connetterlo al presente, come nell’opera Karagöez realizzata con la camera analitica. Nella serie Frammenti elettrici, il corpo stesso dello spettatore acquista un ruolo sempre più forte nella ricerca di Gianikian e Ricci Lucchi diventando parte integrante del processo di analisi del pregiudizio verso l’altro, di una storia di guerre e atrocità che dalle colonie francesi all’Afghanistan, si ripete ancora, inesorabile, sotto gli occhi dell’Occidente.
* Nelle giornate del 6, 13 e 20 ottobre i maestri del cinema sperimentale lasceranno spazio ai giovani creativi per tre mercoledì speciali con proiezioni inedite selezionate da un board internazionale (info su maxxi.art)
BIOGRAFIA Il lavoro di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi si inserisce all'interno della tradizione del cinema sperimentale internazionale con uno stile caratterizzato dal trattamento minuzioso e preciso del materiale filmico, pittorico e videografico. Le grandi guerre, il Fascismo, il colonialismo e il neocolonialismo sono i temi che, a partire dal 1975, vengono riletti attraverso un ricco corpus di opere. Come objet trouvè surrealisti, i loro lavori nascono dal recupero di filmati preesistenti sui quali gli artisti intervengono isolando dettagli, virando i colori e rallentando la velocità di scorrimento della pellicola, per riprodurre in forme non abituali storie di materiali d’archivio non ancora raccontate. Al lavoro di Gianikian e Ricci Lucchi sono state dedicate retrospettive e rassegne in tutto il mondo tra cui il Museum of Modern Art di New York, la Cinémathèque Française e il Centre Pompidou di Parigi. Nel 2015 ricevono il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia per la loro partecipazione al Padiglione Armeno.
CORPI | al MAXXI dal 28 settembre – 24 ottobre 2021
Il corpo degli oggetti, delle persone, della pellicola, inteso come involucro di simboli e storie dimenticate, è un tema ricorrente nelle opere di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi. In Cesare Lombroso. Sull’odore del garofano, i due cineasti immortalano la perversione scientifica del criminologo italiano nell’archiviare i tratti somatici di criminali per distinguerli dalla parte ‘sana’ dell’umanità, mentre in Ghiro Ghiro Tondo, le immagini di una collezione di centinaia di giocattoli sopravvissuti ai due conflitti mondiali evocano piccoli mondi e esistenze interrotte. Il corpo nelle opere di Gianikian e Ricci Lucchi è anche quello della pellicola intesa come materia estetica o spazio d’indagine per recuperare il passato, rileggerlo e connetterlo al presente, come nell’opera Karagöez realizzata con la camera analitica. Nella serie Frammenti elettrici, il corpo stesso dello spettatore acquista un ruolo sempre più forte nella ricerca di Gianikian e Ricci Lucchi diventando parte integrante del processo di analisi del pregiudizio verso l’altro, di una storia di guerre e atrocità che dalle colonie francesi all’Afghanistan, si ripete ancora, inesorabile, sotto gli occhi dell’Occidente.
* Nelle giornate del 6, 13 e 20 ottobre i maestri del cinema sperimentale lasceranno spazio ai giovani creativi per tre mercoledì speciali con proiezioni inedite selezionate da un board internazionale (info su maxxi.art)
BIOGRAFIA Il lavoro di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi si inserisce all'interno della tradizione del cinema sperimentale internazionale con uno stile caratterizzato dal trattamento minuzioso e preciso del materiale filmico, pittorico e videografico. Le grandi guerre, il Fascismo, il colonialismo e il neocolonialismo sono i temi che, a partire dal 1975, vengono riletti attraverso un ricco corpus di opere. Come objet trouvè surrealisti, i loro lavori nascono dal recupero di filmati preesistenti sui quali gli artisti intervengono isolando dettagli, virando i colori e rallentando la velocità di scorrimento della pellicola, per riprodurre in forme non abituali storie di materiali d’archivio non ancora raccontate. Al lavoro di Gianikian e Ricci Lucchi sono state dedicate retrospettive e rassegne in tutto il mondo tra cui il Museum of Modern Art di New York, la Cinémathèque Française e il Centre Pompidou di Parigi. Nel 2015 ricevono il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia per la loro partecipazione al Padiglione Armeno.
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