Colori nell’antica Paestum.Vita dei Colori e Colori della Vita
Dal 12 Aprile 2014 al 30 Novembre 2014
Capaccio | Salerno
Luogo: Museo Archeologico Nazionale di Paestum
Indirizzo: via Magna Grecia 919
Orari: tutti i giorni 8.45-19.30; chiuso il 1° e il 3° lunedì del mese
Curatori: Marina Cipriani, Paola Pacetti
Enti promotori:
- Soprintendenza per i BeniArcheologici di Salerno
- Avellino
- Benevento e Caserta
Costo del biglietto: biglietto integrato museo, parco archeologico: € 10 intero, € 5 ridotto; biglietto ordinario acquistabile esclusivamente nei giorni o nelle ore di chiusura del parco € 7 intero, € 3.50 ridotto
Telefono per informazioni: +39 089 5647283
E-Mail info: sba-sa.promozione@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.cilento-net.it
Un progetto di mecenatismo culturale per educare alla conoscenza e alla tutela del nostro patrimonio archeologico.
Il 12 aprile prossimo, inaugura la mostra Colori nell’antica Paestum.Vita dei Colori e Colori della Vita, un percorso espositivo dedicato ai colori del mondo antico all’interno del Museo Archeologico Nazionale di Paestum, aperto al pubblico fino al 30 novembre 2014. La mostra è il primo risultato di un più ampio progetto Colori nella Storia promosso e sostenuto da FILA – Fabbrica Italiana Lapis e Affini – in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno,Avellino,Benevento e Caserta che si propone di portare i musei all’interno del mondo della scuola, grazie alla produzione e alla diffusione gratuita di materiali elettronici.
“Ed è per questo che la mostra Colori nell’antica Paestum.Vita dei Colori e Colori dellaVita – commenta Piero Frova, Direttore Marketing della più grande azienda italiana di strumenti per il disegno, il colore e la creatività – capovolge la logica convenzionale secondo la quale nascono prima le esposizioni, quindi la loro traduzione in educazione e didattica. Al contrario, la mostra Colori nell’antica Paestum ha preso avvio dal lavoro di studio e ricerca, in corso da oltre un anno, per la realizzazione del progetto educativo Colori nella Storia che verrà diffuso nel mondo della scuola sul finire del prossimo mese di settembre. Entrambi - l’esposizione rivolta al grande pubblico e il progetto Colori nella Storia per la scuola - esprimono, con forza, il medesimo impegno che, da anni, FILA si è assunta nel mondo del mecenatismo culturale rivolto soprattutto alle giovani generazioni”.
“È con grande soddisfazione che ho accolto, lo scorso anno, la proposta di FILA di realizzare congiuntamen- te il progetto educativo Colori nella Storia - dichiara la dottoressa Adele Campanelli, Soprintendente ai Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta - e di darne una prima attuazione per il grande pubblico nella mostra Colori nell’antica Paestum all’interno del Museo Nazionale Archeologico. Un’adesione convinta, anche perché la volontà di innovare le modalità di approccio allo studio e alla comunicazione della Storia è, da sempre, uno degli obiettivi prioritari del mio personale impegno pro- fessionale e della Soprintendenza che dirigo.
La bella Mostra, che inaugura quest’anno la primavera di Paestum, propone una ricca serie di riflessioni e guida verso scoperte inedite che svelano come l’immaginario legato alla Storia dell’Arte antica sia in realtà molto convenzionale e incolore, mentre le nuove ricerche e gli studi hanno ormai restituito vita e espressività ai Monumenti.
L’educazione alla conoscenza del Patrimonio Archeologico passa oggi attraverso nuove letture dell’An- tico che, con tecnologie innovative, possono arricchire il ventaglio di interessi anche per fasce di pub- blico ampie. Il Museo diviene così il luogo della rivelazione dove tornare più volte a guardare con occhi sempre nuovi ciò che da tempo si conosce. Così l’artificio virtuale incontra la realtà tangibile e con essa si confronta sollecitando l’interesse del pubblico all’osservazione che ciò che rimane del Passato è la permanenza del progetto creativo e non un mutilo frammento.
Mi piace pensare, infatti, che la materia vera della Storia che i Musei Archeologici conservano possa es- sere il più efficace talismano per l’avvincente viaggio verso le origini della nostra Cultura”.
La mostra Colori nell’antica Paestum:Vita dei Colori e Colori dellaVita narra una storia lontana che si svolge fra ilVI e il III secolo avanti Cristo,trasportando i visitatori nella città greca di Poseidonia,divenuta la lucana Paistom, quindi la romana Paestum. Il colore ne è il protagonista perché rappresenta un punto di vista di grande efficacia per restituire volti e parole ai materiali che la lunga storia del nostro paese ci ha consegnato. In questo caso, scopriremo l’importanza del colore nella vita dell’antica Paestum e, nello stesso tempo, la sua fragilità, analoga a quella delle nostre vite, perché i colori si deteriorano fino a dissolversi o lasciano soltanto labili tracce della loro antica presenza. Ecco perché il sottotitolo dell’espo- sizione è: Vita dei Colori e Colori della Vita. Allestita all’interno dell’esposizione permanente del Museo Archeologico Nazionale di Paestum, è articolata in tre nuclei tematici. Restituzioni cromatiche. Dieci pezzi scultorei in terracotta - realizzati fra il VI e il III secolo avanti Cristo - sono stati fedelmente ricostruiti in scala 1 a 1, grazie alle tecnologie dei laser scanner e delle stampanti 3d, quindi dipinti con cura, per restituire loro molti dei colori originari, scarsamente leggibili. Particolarmente interessanti sono: un grande frammento di cornicione con due teste di leone proveniente dal più antico tempio di Posei- donia, oggi noto come la Basilica, e una statua in trono di divinità, probabilmente Zeus.
Colori della Vita.
Sono le tombe dipinte, a restituirci preziose tranches de vie della greca Poseidonia e della lucana
Paistom che vengono presentate attraverso due filmati multimediali, proiettati in 4 grandi schermi, in lingua italiana e inglese, e attraverso l’esposizione al pubblico, per la prima volta, di alcune inedite lastre dipinte lucane, frutto degli scavi archeologici più recenti. Un filmato è dedicato alla celebre Tomba del Tuffa- tore di Poseidonia e si articola in quattro momenti: La scoperta, Il simposio, Il tuffo, L’artefatto (materiali, tecniche, colori). L’altro, dedicato alle tombe delle aristocrazie lucane di Paistom, mostra l’evolversi della rappresentazione figurativa che di se stessa dava questa comunità sulle cui tradizioni non possediamo testimonianze scritte.
Prima delle Matite.
All’ingresso del museo Museo Archeologico di Paestum, nello spazio che evoca la cella di un tempio
greco, è allestito il nucleo più colorato dell’esposizione: qui, infatti, sono esposte le sculture di Restitu- zioni cromatiche; qui è possibile toccare materiali lapidei e colori antichi, intonaci e malte e utensili; qui è possibile scoprire le tecniche di rappresentazione e coloritura degli antichi grazie alle molte tavole teorico-dimostrative realizzate ad hoc; qui è possibile mettere a confronto i colori floridi e quelli austeri degli antichi con i nostri colori dell’oggi. Uno spazio mostra, atelier e luogo di conversazione e dialogo fra il pubblico e il personale del museo presente per rispondere alle curiosità e ai quesiti dei visitatori: se il Museo parla al Pubblico, il Passato dialoga con il Presente.
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