Antony Gormley. Body Space Time
Dal 23 Aprile 2022 al 04 Settembre 2022
San Gimignano | Siena
Luogo: Galleria Continua
Indirizzo: Via del Castello 11
Orari: da lunedì a domenica 10-13 / 14-19 solo su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 0577 943134
E-Mail info: info@galleriacontinua.com
Sito ufficiale: http://galleriacontinua.com
Galleria Continua è lieta di presentare Body Space Time, una nuova personale dell’artista inglese di fama internazionale Antony Gormley. Questa mostra a San Gimignano rappresenta un nuovo tassello nell’indagine di una vita di Gormley sul corpo come luogo e sulla strutturazione dello spazio. Pur basandosi sull’esperienza soggettiva dell’artista, le opere in mostra chiamano in causa i corpi degli spettatori e i loro movimenti all’interno della galleria.
La mostra giustappone la massa e lo spazio ricorrendo all’idioma del corpo, a cominciare da SPACE, una nuvola saldamente ancorata alla terra formata da un reticolo di elementi interconnessi di acciaio inossidabile in dialogo con BODY, un cubo in ferro massiccio fresato del peso di due tonnellate. Al centro dell’esposizione è collocata FRAME II, una struttura corpo-spazio delle dimensioni di una casa, composta da telai di alluminio interconnessi, concepita per essere vista dalla platea e dalla balconata del vecchio cinema oggi trasformato in spazio della galleria. In contrasto, un ammasso audace e pesante di Blockworks in ghisa sarà custodito nelle anguste cantine labirintiche del palazzo trecentesco.
Per la prima volta l’artista documenterà le varie fasi di lavorazione delle sue opere, dallo stato grezzo all’alta finitura; fusioni in unica forma, accanto a elementi costituititi da blocchi che saranno semplicemente accostati o impilati gli uni sugli altri. In tal modo il percorso espositivo si farà teatro di un’interazione tra fisso e mobile, aperto e chiuso, massa e spazio.
Antony Gormley sulle opere e i materiali: “crudo e cotto; lavorato e naturale. Il ferro viene rinvenuto in noduli, filoni, minerali ferrosi o in meteoriti che sono atterrati sulla superficie del pianeta al termine di un lungo viaggio nello spazio interstellare. Il ferro è il materiale essenziale di cui è composto questo pianeta. È un materiale che si esprime nel suo magnetismo e nella gravità, qualità comuni a tutti i corpi nello spazio ma in un modo possibile solo con questo livello di massa. Ho voluto celebrare tutte le qualità che questo materiale straordinariamente versatile offre in termini di costruzione e di identità materiale. Alcune di queste opere sono state semplicemente dissepolte dalla sabbia e spazzolate con una spazzola metallica, altre le si è lasciate arrugginire, altre ancora sono state fresate e levigate sino a raggiungere un alto grado di finitura. Alcune opere sono fuse intere, altre lo sono un pezzo per volta. Alcuni pezzi sono accatastati precariamente gli uni sugli altri in relazioni instabili sino a creare un’unica opera. L’idea di mostrare queste alternative di assemblaggio e di fare scultura è quella di coinvolgere i nostri corpi nella propriocezione e in un’evocazione oggettiva del modo in cui i nostri corpi si relazionano al pianeta oltre che alla geometria del nostro habitat costruito”.
Antony Gormley è internazionalmente acclamato per le sue sculture, installazioni e opere d'arte pubblica che indagano il rapporto tra il corpo umano e lo spazio. Il suo lavoro ha sviluppato il potenziale aperto dalla scultura a partire dagli anni sessanta del secolo scorso attraverso un impegno critico sia con il proprio corpo che con quello degli altri affrontando questioni fondamentali relative alla posizione degli esseri umani in rapporto con la natura e il cosmo. Gormley cerca continuamente di identificare lo spazio dell'arte come luogo del divenire in cui possono nascere nuovi comportamenti, pensieri e sentimenti.
I lavori di Gormley sono stati ampiamente esposti in tutto il Regno Unito e a livello internazionale attraverso mostre presso: National Gallery Singapore, Singapore (2021); Schauwerk Sindelfingen, Sindelfingen (2021); Royal Academy of Arts, Londra (2019); Delos, Grecia (2019); Gallerie degli Uffizi, Firenze (2019); Philadelphia Museum of Art, Philadelphia (2019); Kettle’s Yard, Cambridge (2018); Long Museum, Shanghai (2017); National Portrait Gallery, Londra (2016); Forte di Belvedere, Firenze (2015); Zentrum Paul Klee, Berna (2014); Centro Cultural Banco do Brasil, São Paulo, Rio de Janeiro e Brasilia (2012); Deichtorhallen, Amburgo (2012); Museo Statale Ermitage, San Pietroburgo (2011); Kunsthaus Bregenz, Austria (2010); Hayward Gallery, Londra (2007); Malmö Konsthall, Svezia (1993) e Louisiana Museum of Modern Art, Humlebæk, Danimarca (1989). Ha inoltre partecipato a importanti mostre collettive come la Biennale di Venezia (1982 e 1986) e Documenta 8, Kassel, Germania (1987). Opere pubbliche permanenti includono l'Angel of the North (Gateshead, Inghilterra), Another Place (Crosby Beach, Inghilterra), Dentro Australia (Lake Ballard, Western Australia) e Exposure (Lelystad, Olanda).
Gormley è stato insignito del Turner Prize nel 1994, il South Bank Prize for Visual Art nel 1999, la Bernhard Heiliger Premio per la Scultura nel 2007, il Premio Obayashi nel 2012 e il Praemium Imperiale nel 2013. Nel 1997 è stato nominato Ufficiale dell’Impero Britannico (OBE) e Cavaliere [Sir] dalla Regina Elisabetta II nel 2014 nella tradizionale carrellata di nuovi titoli nobiliari erogati a capodanno. E’ membro onorario del Royal Institute of British Architects, nonché dottore honoris causa dell'Università di Cambridge e Fellow di Trinity College e Jesus College della stessa Università. E’ Accademico Reale dal 2003 e membro fiduciario del consiglio di amministrazione del British Museum dal 2007.
In occasione della 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia Lucio Fontana e Antony Gormley si confronteranno per la prima volta sui grandi temi della loro ricerca attraverso opere su carta e sculture in un’unica mostra ideata e curata da Luca Massimo Barbero che avrà luogo negli spazi del Negozio Olivetti in Piazza San Marco dal 20 aprile al 27 novembre 2022.
Antony Gormley è nato a Londa nel 1950.
La mostra giustappone la massa e lo spazio ricorrendo all’idioma del corpo, a cominciare da SPACE, una nuvola saldamente ancorata alla terra formata da un reticolo di elementi interconnessi di acciaio inossidabile in dialogo con BODY, un cubo in ferro massiccio fresato del peso di due tonnellate. Al centro dell’esposizione è collocata FRAME II, una struttura corpo-spazio delle dimensioni di una casa, composta da telai di alluminio interconnessi, concepita per essere vista dalla platea e dalla balconata del vecchio cinema oggi trasformato in spazio della galleria. In contrasto, un ammasso audace e pesante di Blockworks in ghisa sarà custodito nelle anguste cantine labirintiche del palazzo trecentesco.
Per la prima volta l’artista documenterà le varie fasi di lavorazione delle sue opere, dallo stato grezzo all’alta finitura; fusioni in unica forma, accanto a elementi costituititi da blocchi che saranno semplicemente accostati o impilati gli uni sugli altri. In tal modo il percorso espositivo si farà teatro di un’interazione tra fisso e mobile, aperto e chiuso, massa e spazio.
Antony Gormley sulle opere e i materiali: “crudo e cotto; lavorato e naturale. Il ferro viene rinvenuto in noduli, filoni, minerali ferrosi o in meteoriti che sono atterrati sulla superficie del pianeta al termine di un lungo viaggio nello spazio interstellare. Il ferro è il materiale essenziale di cui è composto questo pianeta. È un materiale che si esprime nel suo magnetismo e nella gravità, qualità comuni a tutti i corpi nello spazio ma in un modo possibile solo con questo livello di massa. Ho voluto celebrare tutte le qualità che questo materiale straordinariamente versatile offre in termini di costruzione e di identità materiale. Alcune di queste opere sono state semplicemente dissepolte dalla sabbia e spazzolate con una spazzola metallica, altre le si è lasciate arrugginire, altre ancora sono state fresate e levigate sino a raggiungere un alto grado di finitura. Alcune opere sono fuse intere, altre lo sono un pezzo per volta. Alcuni pezzi sono accatastati precariamente gli uni sugli altri in relazioni instabili sino a creare un’unica opera. L’idea di mostrare queste alternative di assemblaggio e di fare scultura è quella di coinvolgere i nostri corpi nella propriocezione e in un’evocazione oggettiva del modo in cui i nostri corpi si relazionano al pianeta oltre che alla geometria del nostro habitat costruito”.
Antony Gormley è internazionalmente acclamato per le sue sculture, installazioni e opere d'arte pubblica che indagano il rapporto tra il corpo umano e lo spazio. Il suo lavoro ha sviluppato il potenziale aperto dalla scultura a partire dagli anni sessanta del secolo scorso attraverso un impegno critico sia con il proprio corpo che con quello degli altri affrontando questioni fondamentali relative alla posizione degli esseri umani in rapporto con la natura e il cosmo. Gormley cerca continuamente di identificare lo spazio dell'arte come luogo del divenire in cui possono nascere nuovi comportamenti, pensieri e sentimenti.
I lavori di Gormley sono stati ampiamente esposti in tutto il Regno Unito e a livello internazionale attraverso mostre presso: National Gallery Singapore, Singapore (2021); Schauwerk Sindelfingen, Sindelfingen (2021); Royal Academy of Arts, Londra (2019); Delos, Grecia (2019); Gallerie degli Uffizi, Firenze (2019); Philadelphia Museum of Art, Philadelphia (2019); Kettle’s Yard, Cambridge (2018); Long Museum, Shanghai (2017); National Portrait Gallery, Londra (2016); Forte di Belvedere, Firenze (2015); Zentrum Paul Klee, Berna (2014); Centro Cultural Banco do Brasil, São Paulo, Rio de Janeiro e Brasilia (2012); Deichtorhallen, Amburgo (2012); Museo Statale Ermitage, San Pietroburgo (2011); Kunsthaus Bregenz, Austria (2010); Hayward Gallery, Londra (2007); Malmö Konsthall, Svezia (1993) e Louisiana Museum of Modern Art, Humlebæk, Danimarca (1989). Ha inoltre partecipato a importanti mostre collettive come la Biennale di Venezia (1982 e 1986) e Documenta 8, Kassel, Germania (1987). Opere pubbliche permanenti includono l'Angel of the North (Gateshead, Inghilterra), Another Place (Crosby Beach, Inghilterra), Dentro Australia (Lake Ballard, Western Australia) e Exposure (Lelystad, Olanda).
Gormley è stato insignito del Turner Prize nel 1994, il South Bank Prize for Visual Art nel 1999, la Bernhard Heiliger Premio per la Scultura nel 2007, il Premio Obayashi nel 2012 e il Praemium Imperiale nel 2013. Nel 1997 è stato nominato Ufficiale dell’Impero Britannico (OBE) e Cavaliere [Sir] dalla Regina Elisabetta II nel 2014 nella tradizionale carrellata di nuovi titoli nobiliari erogati a capodanno. E’ membro onorario del Royal Institute of British Architects, nonché dottore honoris causa dell'Università di Cambridge e Fellow di Trinity College e Jesus College della stessa Università. E’ Accademico Reale dal 2003 e membro fiduciario del consiglio di amministrazione del British Museum dal 2007.
In occasione della 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia Lucio Fontana e Antony Gormley si confronteranno per la prima volta sui grandi temi della loro ricerca attraverso opere su carta e sculture in un’unica mostra ideata e curata da Luca Massimo Barbero che avrà luogo negli spazi del Negozio Olivetti in Piazza San Marco dal 20 aprile al 27 novembre 2022.
Antony Gormley è nato a Londa nel 1950.
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