Hans Op de Beeck. The Horseman and other stories

© Hans Op de Beeck / GALLERIA CONTINUA / Ph. Studio Hans Op de Beeck | Hans Op de Beeck, The Boatman, 2020, poliestere, acciaio, legno, MDF, resina epossidica, fibra di vetro, poliammide, gesso sintetico, rivestimento, canna, vetro, PA, gomma, bambù 400 x 400 x 180 cm.

 

Dal 03 Luglio 2020 al 31 Agosto 2020

San Gimignano | Siena

Luogo: Sito web Galleria Continua

Indirizzo: online

E-Mail info: info@galleriacontinua.com

Sito ufficiale: http://www.galleriacontinua.com/private-exhibition-online/the-horseman-and-other-stories-9fd81843ad7f202f26c1a174c7357585



Galleria Continua ha il piacere di presentare all’interno del suo sito internet la personale dell’artista belga Hans Op de Beeck dal titolo “The Horseman and other stories”. La mostra raccoglie sculture inedite e recenti - per lo più figure umane ritratte mentre riposano o mentre compiono semplici gesti quotidiani - e due grandi dipinti ad acquerello in bianco e nero che fanno parte di un nuovo corpus di opere dove uomini e donne di diversa estrazione sociale ed età sono ritratti in posizioni rilassate,
seduti o sdraiati. Sono immagini che ci appaiono familiari, che innescano sentimenti di vicinanza e di condivisione e che ci offrono spunti di riflessione sulla ricerca della nostra identità, sui dolori e sulle difficoltà dell’esistenza ma anche sui nostri sogni, sulle speranze per un futuro migliore, sulla ricerca di pace e meraviglia.

Artista visivo, ma anche regista teatrale, drammaturgo e compositore, Hans Op de Beeck si muove tra
linguaggi e materiali diversi. Da alcuni anni oltre alla pittura, alla scultura, alle grandi installazioni
immersive, ai film d’arte e alla fotografia ha sviluppato una serie di sculture che ritraggono figure
umane. Sebbene numerose donne, uomini e bambini abbiano posato nello studio dell’artista nel corso
degli anni, queste sculture non sono dei ritratti ma piuttosto figure immaginarie, personaggi che, da
soli o in dialogo con una seconda persona, raccontano una storia universale in cui l’eternità e l’attualità
si uniscono.

La mostra “The Horseman and other stories” è popolata da alcune di queste figure. A partire da due
sculture a grandezza naturale: “The Horseman” – un enigmatico cavaliere nomade che evoca sia il
viaggiatore solitario di tutti i tempi che il migrante senzatetto di oggi, alla ricerca di una vita migliore
– e “The Boatman” , un uomo di mezza età che ha messo insieme tutta la sua vita su una piccola barca.
Per arrivare a “Celeste & Egon” e “Celeste (smoking)”, opere dove Op de Beeck riprende un concetto
che aveva già affrontato in un film animato del 2015, quello della rappresentazione dell’uomo come
una bambola. Il tema dell’attesa che scandisce le diverse fasi della vita, si legge nei volti segnati dal
tempo di “Mum and Dad” che, stretti in un abbraccio, si avventurano nella notte, così come in “The
Cliff”, la coppia di adolescenti seduti in cima a un promontorio sul bordo del precipizio; nei loro sguardi
l’incantesimo sublime del primo amore che segna la perdita dell’innocenza e il passaggio all’età adulta.
Segna lo scorrere tranquillo del tempo “Dog”, il cane a grandezza naturale ritratto mentre dorme;
evoca atmosfere fiabesche “The Hideout”, il paesaggio notturno che Op de Beeck costruisce
all’interno di una vetrina.

Anche le figure ritratte nei due acquerelli in mostra comunicano un senso di serenità. Con
l’osservatore la corrispondenza è immediata, forse per la grandezza del dipinto che ce li fa
percepire a dimensione naturale, forse perché ti guardano dritto negli occhi. Per quanto si trovino in
uno spazio chiuso l’artista improvvisa intorno a loro scorci di paesaggi fantastici.

“In generale cerco di evocare un mondo artificiale, una versione condensata della realtà che parla di noi
come esseri umani e che spesso mette in scena goffamente la nostra vita, i nostri rapporti con gli altri,
il nostro ambiente e la nostra mortalità (…) Al di là del supporto che utilizzo, spero che le mie opere
siano come una mano consolatoria sulla spalla, un abbraccio caldo e un’oasi mentale per la pace e la
tranquillità”, dichiara l’artista.

Una riflessione sulla caducità della vita, infine, nelle due nature morte presenti in mostra: il senso di
vulnerabilità che trasmette il lungo stelo di un giglio che si allunga verso il cielo (“Lily”) e l’armonia di
elementi decorativi classici e contemporanei che si combinano in “Vanitas (variazione) 29”.

Hans Op de Beeck è nato a Turnhout nel 1969. Vive e lavora a Bruxelles e Gooik, Belgio. Op de Beeck ha esposto le sue
opere in numerose mostre personali e collettive in tutto il mondo.
Ha tenuto notevoli mostre personali istituzionali presso i seguenti centri: Museo di Arte Contemporanea GEM de L’Aia, L’Aia,
NL (2004); Museo di Arte Contemporanea MUHKA, Anversa, B (2006); Centraal Museum, Utrecht, NL (2007); Smithsonian’s
Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington DC, US (2010); Kunstmuseum Thun, CH (2010); Centro de Arte Caja
de Burgos, Burgos, ES (2010); Butler Gallery, Kilkenny, IRL (2012); Kunstverein Hannover, D (2012); Tampa Museum of
Art, Tampa, USA (2013); Harn Museum of Art, Gainesville, FL, USA (2013); FRAC Paca, Marsiglia, F (2013); MIT List Visual
Arts Center, Cambridge, Boston MA, US (2014); MOCA Cleveland, OH, US (2014); Sammlung Goetz, Moncaco, D (2014);
Screen Space, Melbourne, AU (2015); Château de Chimay, Chimay BE (2015); Espace 104, Parigi, FR (2016); Kunstmuseum Wolfsburg, Wolfsburg, DE (2017); Fondazione Pino Pascali, Polignano a Mare, IT (2017); Kunstraum Dornbirn, DE (2017); Museum Morsbroich, DE (2017); Les Moulins, Boissy-le-Châtel, FR (2018); Scheepvaartmuseum Amsterdam, Amsterdam, NL (2018); Kunsthalle Krems, Krems an der Donau, AT (2019).
Op de Beeck ha partecipato a numerose mostre collettive presso istituzioni come il Reina Sofia, Madrid, ES; Scottsdale
Museum of Contemporary Art, AZ, US; Towada Art Center, Towada, JP; ZKM, Karlsruhe, DE; MACRO, Roma, IT; Whitechapel Art Gallery, Londra, GB; PS1, New York, NY, US; Musée National d’Art Moderne, Centre Pompidou, Parigi, FR; Wallraf-Richartz Museum, Colonia, DE; Hangar Bicocca, Milano, IT; Hara Museum of Contemporary Art, Tokyo, JP; 21C Museum, Louisville, Kentucky, US; The Drawing Center, New York, NY, US; Kunsthalle Wien, Vienna, AT; Shanghai Art Museum, Shanghai, CN; MAMBA, Buenos Aires, AR; Haus der Kunst, Monaco, DE; Museo d’Arte Moderna di Bologna, Bologna, IT; Kunstmuseum Bonn, Bonn DE; Musée des Beaux Arts de Caen, Caen, FR; Kunstraum Dornbirn, Dornbirn, AU; Museum Morsbroich, Leverkusen, DE; Den Frie Center of Contemporary Art, Copenhagen, DK; Royal Museum of Fine Arts, Brussels, BE; Frankfurter Kunstverein, Francoforte, DE; Museum Kunstpalast Düsseldorf, DE.
Le sue opere sono state invitate a partecipare alla Biennale di Venezia, Venezia, IT; Biennale di Shanghai, Shanghai, CN;
Triennale di Aichi, Aichi, JP; Biennale di Singapore, Singapore, SG; Art Summer University, Tate Modern, Londra, GB; Biennale di Kochi-Muziris, IN, e molti altri eventi artistici.

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