Fabrizio Sannicandro. Vite
Dal 17 Luglio 2021 al 22 Agosto 2021
Morro d'Oro | Teramo
Luogo: Abbazia di S. Maria di Propezzano
Indirizzo: SP22c, Notaresco
Orari: Venerdì, sabato e domenica dalle 18.00 alle 22.00 o su appuntamento
Curatori: Ilaria Ponzi
Sito ufficiale: http://viteinmostra.com
Sabato 17 luglio alle ore 19.00 nella splendida cornice dell’ Abbazia di S. Maria di Propezzano a Morro d’Oro (Te), inaugura VITE, personale dell’artista Fabrizio Sannicandro a cura della psicologa ed ecopsicologa Ilaria Ponzi.
Come spiega subito Ilaria Ponzi nel catalogo che accompagna il progetto “Il percorso espositivo inizia dal cuore concettuale della mostra: l’opera corale nata dalla raccolta di brani autobiografici di partecipanti volontari, intitolata VITE".
Con la Open Call “Segni di Vite”, lanciata nel mese di giugno 2021, infatti, Fabrizio Sannicandro ha chiamato a sé le persone, invitandole a donargli in forma di parole, una poesia o un breve pensiero personale, uno scritto indicativo del proprio vivere che oggi, nella mostra all’Abbazia di Propezzano, trovano nel suo segno una traduzione visiva. Nasce così l’opera corale “Segni di Vite” che simultaneamente apre e chiude il percorso espositivo generando uno spazio espressivo comune di rispecchiamento, di condivisione e connessione tra l’artista e le persone. Un’opera aperta attraverso la quale “L’artista testimonia così la consapevolezza del flusso storico e biologico nel quale tutti gli esseri compongono di fatto un’unità, l’illusorietà dei singoli ego, e l’acquisizione di senso nel tutto di una storia non ufficiale. Frammenti di esistenze ai quali Fabrizio Sannicandro si connette e dàforma nel passaggio dalle parole all’immagine, non come illustratore, ma piuttosto come canalizzatore di vissuti. Le storie personali contribuiscono ad un substrato esistenziale condiviso e riemergono permeando tutta la mostra, accordando cosìsu di un’unica nota opere diverse per tecniche e contenuto" (Ilaria Ponzi).
Da qui si dipana il resto del percorso espositivo. Ritmato da carte e dipinti di diversi formati, i soggetti, figure eteree o animali, mai perfettamente riconoscibili, semmai associabili a memorie collettive e atmosfere senza tempo, spesso di profilo e accennate nel solo contorno, conducono lo spettatore in un mondo dove un’inspiegabile dolcezza, quella sottesa fra l’uomo e l’esistenza, si percepisce con grande forza. Per questo motivo VITE si avvale del contributo della psicologa ed ecopsicologa Ilaria Ponzi.
Le sue parole si associano ai segni e alle immagini di Sannicandro mettendo in luce un contemporaneo “racconto intimo e comunitario al tempo stesso”. Insieme raggiungono luoghi, anche lontani, come viandanti dell’”IO”. Insieme inciampano in territori difficili da esplorare e comprendere, avvicinandosi a zone di confine il cui limite si fa sensibile nel dato esperienziale. VITE racconta emozioni e sentimenti. VITE racconta la densità del sentire. Nel suo insieme l’opera di Sannicandro fa respirare quelle tracce di realtà bloccate sul foglio o sulla tela che, nella forza espressiva del suo segno, evocano corrispondenze con la parte più incomprensibile di noi, diventando l’indizio per una rivelazione. In tal senso l’approccio esperienziale proposto dalla Ponzi è il suggerimento più calzante alla lettura della mostra. Invitando l’osservatore a un rapporto diretto con l’opera non mediato da inquadramento teorico/storico, interpretazioni e spiegazioni, lo s’invita sia a un rapporto fisico e corporeo con essa ma anche a mettersi in ascolto, ad aprirsi a sensazioni senza chiedersi necessariamente perché. Se un primo piano della mostra è quello sociale, nodale è la location, l’Abbazia di Propezzano, posta all’interno dell’azienda vinicola De Strasser che suggerisce l’attenzione data al tema della convivialità, un secondo piano, quello individuale è essenziale nella misura in cui, “chi cerca” ha l’opportunità di compiere un personale viaggio attraverso i segni, le figure e i frammenti tracciati da Sannicandro.
VITE di Fabrizio Sannicandro è realizzata grazie al supporto di Colormax, SVAL srl, Di Francesco srl, Cappelli, M.U.S.E., Cineforum Teramo, Clouds Industry, Abbazia di Propezzano e con il patrocinio del Comune di Morro D’oro e la Provincia di Teramo.
Fabrizio Sannicandro. Mi sono formato all’Accademia di Belle Arti di Bologna negli anni “80. Con una tesi sul futurismo e con il tema principale dell’arte come gioco, la contaminazione espressiva dei linguaggi è stata al centro dei miei interessi artistici e culturali. Le mie basi sono quelle della formazione legata alle tecniche espressive tradizionali in un momento che precede l’imminente rivoluzione digitale avvenuta agli inizi del nuovo millennio. L’illustrazione, la grafica e il design hanno accompagnato parallelamente la mia ricerca pittorica, caratterizzando un‘attività interdisciplinare, oltre i limiti del genere di appartenenza. Dopo l’Accademia ho frequentato la storica scuola di fumetto “Zio Feiningher” entrando in contatto con autori del gruppo Valvoline (tra i docenti: Andrea Pazienza, Daniele Brolli, Igort). Oltre alla partecipazione a esposizioni di pittura, ho collaborato con realtà editoriali tra le quali “Il Manifesto”, “Il Gambero rosso”, Lisciani Giochi, con la realizzazione di illustrazioni per quotidiani, periodici e prodotti per l’infanzia. Dal 2010 mi sono occupato di grafica e design per Adidas, Napapijri, The North Face ed altre aziende nazionali. Tutta la mia carriera artistica è caratterizzata dall’utilizzo dei due linguaggi, accompagnando l’espressività creativa della manualità con il supporto multimediale delle tecnologie digitali. Nelle opere del progetto VITE, la manualità e le tecniche tradizionali tornano in maniera centrale. Credo che i risultati artistici non potranno mai venire solo dal mezzo elettronico, ma dal completamento di un’integrazione totale tra l’aspetto umano e quello tecnologico. Ritengo che tutta la tecnologia del mondo non potrà mai avere la grazia e l’imperfezione di uno scritto fatto a mano, impossibile anche da replicare o copiare. Così abbiamo una buona possibilità di comprendere che non tutto oggi èriproducibile dal computer e che nulla può essere originale come un disegno o un dipinto, che, di fatto, èunico.
Come spiega subito Ilaria Ponzi nel catalogo che accompagna il progetto “Il percorso espositivo inizia dal cuore concettuale della mostra: l’opera corale nata dalla raccolta di brani autobiografici di partecipanti volontari, intitolata VITE".
Con la Open Call “Segni di Vite”, lanciata nel mese di giugno 2021, infatti, Fabrizio Sannicandro ha chiamato a sé le persone, invitandole a donargli in forma di parole, una poesia o un breve pensiero personale, uno scritto indicativo del proprio vivere che oggi, nella mostra all’Abbazia di Propezzano, trovano nel suo segno una traduzione visiva. Nasce così l’opera corale “Segni di Vite” che simultaneamente apre e chiude il percorso espositivo generando uno spazio espressivo comune di rispecchiamento, di condivisione e connessione tra l’artista e le persone. Un’opera aperta attraverso la quale “L’artista testimonia così la consapevolezza del flusso storico e biologico nel quale tutti gli esseri compongono di fatto un’unità, l’illusorietà dei singoli ego, e l’acquisizione di senso nel tutto di una storia non ufficiale. Frammenti di esistenze ai quali Fabrizio Sannicandro si connette e dàforma nel passaggio dalle parole all’immagine, non come illustratore, ma piuttosto come canalizzatore di vissuti. Le storie personali contribuiscono ad un substrato esistenziale condiviso e riemergono permeando tutta la mostra, accordando cosìsu di un’unica nota opere diverse per tecniche e contenuto" (Ilaria Ponzi).
Da qui si dipana il resto del percorso espositivo. Ritmato da carte e dipinti di diversi formati, i soggetti, figure eteree o animali, mai perfettamente riconoscibili, semmai associabili a memorie collettive e atmosfere senza tempo, spesso di profilo e accennate nel solo contorno, conducono lo spettatore in un mondo dove un’inspiegabile dolcezza, quella sottesa fra l’uomo e l’esistenza, si percepisce con grande forza. Per questo motivo VITE si avvale del contributo della psicologa ed ecopsicologa Ilaria Ponzi.
Le sue parole si associano ai segni e alle immagini di Sannicandro mettendo in luce un contemporaneo “racconto intimo e comunitario al tempo stesso”. Insieme raggiungono luoghi, anche lontani, come viandanti dell’”IO”. Insieme inciampano in territori difficili da esplorare e comprendere, avvicinandosi a zone di confine il cui limite si fa sensibile nel dato esperienziale. VITE racconta emozioni e sentimenti. VITE racconta la densità del sentire. Nel suo insieme l’opera di Sannicandro fa respirare quelle tracce di realtà bloccate sul foglio o sulla tela che, nella forza espressiva del suo segno, evocano corrispondenze con la parte più incomprensibile di noi, diventando l’indizio per una rivelazione. In tal senso l’approccio esperienziale proposto dalla Ponzi è il suggerimento più calzante alla lettura della mostra. Invitando l’osservatore a un rapporto diretto con l’opera non mediato da inquadramento teorico/storico, interpretazioni e spiegazioni, lo s’invita sia a un rapporto fisico e corporeo con essa ma anche a mettersi in ascolto, ad aprirsi a sensazioni senza chiedersi necessariamente perché. Se un primo piano della mostra è quello sociale, nodale è la location, l’Abbazia di Propezzano, posta all’interno dell’azienda vinicola De Strasser che suggerisce l’attenzione data al tema della convivialità, un secondo piano, quello individuale è essenziale nella misura in cui, “chi cerca” ha l’opportunità di compiere un personale viaggio attraverso i segni, le figure e i frammenti tracciati da Sannicandro.
VITE di Fabrizio Sannicandro è realizzata grazie al supporto di Colormax, SVAL srl, Di Francesco srl, Cappelli, M.U.S.E., Cineforum Teramo, Clouds Industry, Abbazia di Propezzano e con il patrocinio del Comune di Morro D’oro e la Provincia di Teramo.
Fabrizio Sannicandro. Mi sono formato all’Accademia di Belle Arti di Bologna negli anni “80. Con una tesi sul futurismo e con il tema principale dell’arte come gioco, la contaminazione espressiva dei linguaggi è stata al centro dei miei interessi artistici e culturali. Le mie basi sono quelle della formazione legata alle tecniche espressive tradizionali in un momento che precede l’imminente rivoluzione digitale avvenuta agli inizi del nuovo millennio. L’illustrazione, la grafica e il design hanno accompagnato parallelamente la mia ricerca pittorica, caratterizzando un‘attività interdisciplinare, oltre i limiti del genere di appartenenza. Dopo l’Accademia ho frequentato la storica scuola di fumetto “Zio Feiningher” entrando in contatto con autori del gruppo Valvoline (tra i docenti: Andrea Pazienza, Daniele Brolli, Igort). Oltre alla partecipazione a esposizioni di pittura, ho collaborato con realtà editoriali tra le quali “Il Manifesto”, “Il Gambero rosso”, Lisciani Giochi, con la realizzazione di illustrazioni per quotidiani, periodici e prodotti per l’infanzia. Dal 2010 mi sono occupato di grafica e design per Adidas, Napapijri, The North Face ed altre aziende nazionali. Tutta la mia carriera artistica è caratterizzata dall’utilizzo dei due linguaggi, accompagnando l’espressività creativa della manualità con il supporto multimediale delle tecnologie digitali. Nelle opere del progetto VITE, la manualità e le tecniche tradizionali tornano in maniera centrale. Credo che i risultati artistici non potranno mai venire solo dal mezzo elettronico, ma dal completamento di un’integrazione totale tra l’aspetto umano e quello tecnologico. Ritengo che tutta la tecnologia del mondo non potrà mai avere la grazia e l’imperfezione di uno scritto fatto a mano, impossibile anche da replicare o copiare. Così abbiamo una buona possibilità di comprendere che non tutto oggi èriproducibile dal computer e che nulla può essere originale come un disegno o un dipinto, che, di fatto, èunico.
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