Caravaggio. Ragazzo morso dal ramarro

Caravaggio, Ragazzo Morso da un ramarro, 1595-96 ca. Olio su tela, cm. 65,8 x 52,3 (senza cornice). Firenze, Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi
Dal 10 Aprile 2014 al 15 Giugno 2014
Torino
Luogo: GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Indirizzo: via Magenta 31
Orari: da martedì a domenica 10-18
Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 8, gratuito fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte, gratuito il primo martedì del mese
Telefono per informazioni: +39 011 4429595
E-Mail info: gamtorino@fondazionetorinomusei.it
Sito ufficiale: http://www.gamtorino.it
Caravaggio arriva a Torino con uno dei suoi più straordinari capolavori. E la GAM gli riserva un’accoglienza speciale: la mostra dedicata a Ettore Spalletti "Un giorno così bianco, così bianco". Dal prossimo 10 aprile fino al 15 giugno, infatti, il percorso espositivo dedicato all’opera di Spalletti culminerà in una sala dedicata al famoso Ragazzo morso dal ramarro firmatodal genio della pittura del Seicento.
MAESTRI DI LUCE.
Punto di contatto ideale tra i due artisti, l’uso dell’elemento luminoso. Il chiarore diffuso e intenso e le sfumature di bianco, rosa e azzurro che caratterizzano il lavoro del maestro di Cappelle sul Tavo generando un’atmosfera quasi rarefatta, vengono stravolte da una sorta di inversione, un coup de théâtre espositivo ambientato nella sala che ospita il Ragazzo di Caravaggio: un allestimento raccolto e luci soffuse che enfatizzano la potenza della luce fuori campo - proveniente da una finestra chiaramente riflessa sulla caraffa - che illumina il volto spaventato del giovane protagonista del ritratto. Per Spalletti, dunque, la luce come espressione della quiete e della pace interiore contrapposta alla visione di Merisi, in cui essa rappresenta un mezzo per esaltare la forza e la drammaticità delle emozioni.
MAESTRI DI LUCE.
Punto di contatto ideale tra i due artisti, l’uso dell’elemento luminoso. Il chiarore diffuso e intenso e le sfumature di bianco, rosa e azzurro che caratterizzano il lavoro del maestro di Cappelle sul Tavo generando un’atmosfera quasi rarefatta, vengono stravolte da una sorta di inversione, un coup de théâtre espositivo ambientato nella sala che ospita il Ragazzo di Caravaggio: un allestimento raccolto e luci soffuse che enfatizzano la potenza della luce fuori campo - proveniente da una finestra chiaramente riflessa sulla caraffa - che illumina il volto spaventato del giovane protagonista del ritratto. Per Spalletti, dunque, la luce come espressione della quiete e della pace interiore contrapposta alla visione di Merisi, in cui essa rappresenta un mezzo per esaltare la forza e la drammaticità delle emozioni.
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