Flatform. Storia di un albero
Dal 18 Luglio 2020 al 13 Settembre 2020
Torino
Luogo: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Indirizzo: via Modane 16
Orari: sabato e domenica dalle 12 alle 19. Prenotazione obbligatoria sul sito o mandando una mail a biglietteria@fsrr.org
Costo del biglietto: intero € 7, ridotto studenti e maggiori di 65 anni € 5, gruppi minimo 10 persone € 6. Gratuito Minori di 12 anni Insieme per l’Arte Abbonamento Torino Musei Giornalisti Membri ICOM
Telefono per informazioni: +39 011 3797600
E-Mail info: info@fsrr.org
Sito ufficiale: http://fsrr.org
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dal 18 luglio al 13 settembre 2020, presenta, nella project room, la videoinstallazione Storia di un Albero, opera di Flatform. L’opera è stata prodotta dal Museo Nazionale del Cinema con il sostegno dell’Italian Council del Mibact.
Storia di un Albero è un ritratto e il soggetto è tanto un organismo vivente non umano, quanto il territorio che questo abita da molto tempo. L’opera ha l’ambizione di iscriversi nella ritrattistica, componente fondamentale del corso di tutta la storia dell’arte, riscrivendo, però, la natura del soggetto, le modalità di sviluppo e la tecnica di espressione del ritratto. Infatti, in quest’opera il soggetto è un organismo vivente non umano che viene ritratto tramite immagini in movimento e suoni spazializzati che restituiscono il soggetto ritratto come un ideale testimone di quasi mille anni di storia di un intero territorio.
L’albero al centro dell’opera è una quercia nata circa 900 anni fa, nota anche come la “Quercia dei Cento Cavalieri”, e il luogo è l’area della città di Tricase.
Questo organismo vegetale, contraddistinto tanto da una vita in continua crescita quanto da una fissità inamovibile, è un perenne testimone dello sviluppo di un luogo, quello di sua pertinenza, delle storie che lo hanno attraversato in quasi mille anni e delle culture e delle lingue che si sono succedute e che tuttora coesistono. Sono storie di cataclismi, di espansioni e di crisi economiche, di battaglie, di conquiste tecnologiche e di lotte per l’emancipazione ma, soprattutto, di vita quotidiana. Sono lingue e culture che parlano dei flussi migratori all’origine dello stato attuale dell’Europa.
Il territorio in cui vive questo splendido albero è stato al centro di innumerevoli flussi migratori di cui sono testimonianza le tante lingue ancora oggi parlate: arbaresh, romanès, griku, greco bizantino, ebraico, yiddish, turco, spagnolo, francese e salentino.
La video-installazione presentata alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo è formata da una scultura robotizzata dotata di un videoproiettore che trasmette il film su tutte le superfici dello spazio espositivo. Il film si muove nella sala, a 360° e sui tre assi, scorrendo sulle quattro pareti, oltre che sul pavimento e sul soffitto. In questo modo il movimento delle immagini restituisce, ambientandolo nell’intero spazio espositivo, il lungo piano-sequenza che costituisce il film, riproducendo fedelmente i movimenti che la macchina da presa ha compiuto, tramite droni e steadycam. Il ritratto dell’albero e la storia del territorio diventano una vera e propria pelle interna dello spazio. Tramite la scultura robotizzata, la durata del ciclo di movimenti del videoproiettore dall’inizio alla fine coincide con quella del film, ovvero circa 22 minuti. Il suono, spazializzato tramite 8 fonti sonore disposte nella sala, permette al visitatore di immergersi nel vortice sonoro, oltre che in quello visivo, creato dalla videoinstallazione.
Catalogo di Silvana Editoriale
Flatform è un artista collettivo attivo a partire dal 2006, con sede a Milano e Berlino. Le opere di Flatform si basano su un’idea coerente che parte dalle immagini in movimento. Il suo lavoro si sviluppa lungo la linea di confine tra arte e cinema e si muove tra video, installazioni e quelle che l’artista definisce sculture da video nel quale il paesaggio, la struttura narrativa e il suono giocano un ruolo centrale. Film di Flatform sono stati presentati in numerosi festival cinematografici tra cui la Quinzaine des Réalisateurs del Festival de Cannes, l’IFFR di Rotterdam, la Mostra del Cinema di Venezia, il TIFF di Toronto. Sue opere sono state presentate in musei e istituzioni come il Centre Pompidou di Parigi, l’Hirshhorn Museum di Washington, il Wexner Center for the Arts di Columbus, il Museum of Contemporary Art di Zagabria, il Maxxi di Roma, l’Haus der Kulturen der Welt di Berlino e il Garage Museum of Contemporary Art di Mosca.
L’iniziativa fa parte di ‘Torino Città del Cinema 2020’, un progetto di Città di Torino, Museo Nazionale del Cinema e Film Commission Torino Piemonte, con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Regione Piemonte, Fondazione per la Cultura Torino. www.torinocittadelcinema2020.it
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