Inquadrare paesaggi alpini. Scatti di inizio Novecento dal bianco e nero al colore
Dal 19 Giugno 2022 al 16 Ottobre 2022
Chiomonte | Torino
Luogo: Pinacoteca Giuseppe Augusto Levis
Indirizzo: Via Vittorio Emanuele II, 75
Orari: giorni feriali: gruppi di adulti e scuole su appuntamento; sabato e domenica 15-19; 1° domenica del mese visita guidata 11-13. Giorni di chiusura: ogni martedì
Curatori: Beatrice Zanelli, Cecilia Mainardi, Ersilia Rossini
Costo del biglietto: Intero € 3, Ridotto € 1 ragazzi dai 15 anni in su. Gratuito studenti di scuole di ogni ordine e grado (quando in visita insieme alla classe), minori di 14 anni, persone con disabilità e un loro accompagnatore, cittadini residenti a Chiomonte, soci afferenti alle associazioni presenti a Chiomonte, giornalisti, guide turistiche abilitate, possessori carta Abbonamento Musei Torino Piemonte ed eventuali membri di istituzioni con le quali il museo attiva collaborazioni
Telefono per informazioni: +39 3482794454
E-Mail info: info.pinacotecalevis@gmail.com
Il progetto espositivo, partendo dall’importante archivio fotografico dell’artista Giuseppe Augusto Levis (Chiomonte 1874 - Racconigi 1926), di proprietà degli eredi, intende mettere in dialogo le sue immagini stereoscopiche con le autocromie di Ferdinando Fino (Torino 1872 - 1918), conservate presso il Centro Documentazione del Museo Nazionale della Montagna - CAI Torino. Grazie alle affinità tra i due fondi d’archivio è possibile ricostruire un tassello nella storia dell’utilizzo del mezzo fotografico nell’ambito artistico piemontese di inizio Novecento, oltreché offrire uno spaccato della vita e dei luoghi frequentati dai due artisti.
Nel primo ventennio del Novecento, Levis e Fino utilizzano la fotografia stereoscopica, che consente di realizzare immagini doppie, le quali viste attraverso uno speciale visore, trasmettono un’illusione di tridimensionalità della scena ripresa. Ancora lontani dall’invenzione della pellicola a colori, entrambi sperimentano la tecnica dell’autocromia, il primo processo fotografico a colori, introdotto sul mercato nel 1907 e rimasto in produzione fino al 1935. La rapidità di resa e l’assidua ricerca verso la rappresentazione sempre più fedele del “vero”, consente loro di passare agilmente dalla tecnica pittorica a quella fotografica, lasciando la testimonianza di un immaginario a colori ante litteram.
Per Levis le immagini stereoscopiche, oltre a essere ricordo di vita e dei viaggi intrapresi, diventano materiale di studio per le pose dei soggetti che intende raffigurare e serbatoio di ricordi per la composizione dei paesaggi. Fino elabora una fotografia di stampo “pittorialista”, con particolare cura degli accostamenti cromatici e della scelta degli scorci.
Le fotografie di Fino e Levis, insieme ai dipinti che da queste prendono le mosse, ritraggono il paesaggio delle Alpi occidentali - dalla Val di Susa alle Valli di Viù fino alle vedute del Piemonte settentrionale - con le sue cime, le variazioni atmosferiche e le figure umane che lo abitano.
Le affinità, che delineano un trait d’union tra i due artisti, sono riscontrabili anche nelle inquadrature, nei contrasti cromatici tra le vesti delle figure e i toni freddi del paesaggio, come nella rappresentazione di luci e ombre, inserendosi nell’ambito del gusto espressivo del paesaggismo piemontese di fine Ottocento, inizio Novecento.
La mostra è ospitata negli spazi della Pinacoteca G.A. Levis, sita nel cinquecentesco palazzo già Paleologo di Chiomonte, che conserva un prezioso nucleo di opere realizzate dall’artista chiomontino durante i primi vent’anni del Novecento, accanto alla neonata Collezione Etnografica. La Pinacoteca G.A. Levis ha riaperto al pubblico a maggio 2021, con una veste totalmente rinnovata, grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “Luoghi della Cultura”. A ottobre 2021, grazie all’avviso pubblico della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, la Pinacoteca G.A. Levis ha inoltre inaugurato la serie di residenze d'artista: un’iniziativa che ha l’obiettivo di ospitare artisti contemporanei, coinvolgendoli nella rilettura delle opere del paesaggista Giuseppe Augusto Levis, al fine di incrementare le collezioni civiche con un nucleo di opere d’arte contemporanea.
Completa la proposta espositiva un calendario di attività educative per tutti i pubblici, in modo da offrire ai visitatori la più ricca esperienza di visita possibile. In piena sicurezza, saranno coinvolte scuole e centri estivi del territorio in collaborazione con associazioni locali e organizzati un programma di percorsi guidati tematici e attività dedicate alle famiglie. Consigliamo di seguire i canali social della Pinacoteca G.A. Levis sempre aggiornati in merito al programma allegato.
Opening 19 giugno h. 15
Percorsi guidati tematici e gratuiti
Ogni prima domenica del mese
a cura di ARTECO
Domenica 3 luglio h. 11 – La fotografia stereoscopica dal bianco e nero al colore: dialogo fra gli scatti di Giuseppe Augusto Levis e Ferdinando Fino
Domenica 7 agosto h. 11 – Gli scatti fotografici tra ricordo di vita, immagine artistica e modello pittorico
Domenica 4 settembre h. 11 – Davanti al motivo: la pittura en plein e l'istantanea fotografica
Domenica 2 ottobre h. 11 - Inquadrare paesaggi alpini: la montagna vissuta e la rappresentata nella produzione di Levis e Fino
Scoprire Levis in famiglia
Attività laboratoriali per famiglie con bambini dai 3 ai 12 anni
a cura di ARTECO
Domenica 17 luglio h. 16 – Trasformazioni a colori
A partire dall'osservazione delle fotografie di Giuseppe Augusto Levis e Ferdinando Fino, i bambini saranno invitati a riflettere sugli scatti dei due artisti e a immaginare e trasformare le immagini dal bianco e nero al colore con matite e pastelli.
Domenica 21 agosto h. 16 – Cartoline d’artista
Le fotografie di Ferdinando Fino e i dipinti di Levis saranno lo spunto di partenza per creare delle cartoline ricordo delle proprie avventure estive e dei luoghi esplorati.
Domenica 18 settembre h. 16 - Illusioni ottiche
Così come la fotografia stereoscopica dona l’illusione della profondità dell’immagine, a fine Ottocento sono numerose le invenzioni di giochi ottici: i bambini saranno accompagnati alla scoperta di questo fantastico mondo realizzando con carta forbici e colla il loro personale taumatropio.
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