Irene Dionisio. Geologia di un padre
Dal 17 Marzo 2023 al 26 Marzo 2023
Torino
Luogo: Accademia Albertina
Indirizzo: Via Accademia Albertina 8
Orari: dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30) tutti i giorni feriali e festivi a esclusione del mercoledì
Curatori: Ilaria Bernardi
Costo del biglietto: INTERO 5 euro / RIDOTTO 3 euro / Gratis con l’Abbonamento Musei Torino Piemonte (con accesso dalla biglietteria della Pinacoteca Albertina)
L’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino ospita l’allestimento di Irene Dionisio Geologia di un padre, a cura di Ilaria Bernardi, prodotta da Galleria Moitre in collaborazione con Wild Strawberries Lab e Glocal Film Festival, con la consulenza scientifica di Marco Greco della Studio di Psicodramma di Torino, e con il supporto della dott.ssa Federica Navone e la dott.ssa Valentina Paglialonga.
Ispirata dal libro Geologia di un padre del romanziere e poeta Valerio Magrelli, la mostra di Irene Dionisio affronta un tema comune a tutti gli esseri umani: il complesso rapporto con il padre, inteso come padre genetico ma anche, per traslato, come padre simbolico.
Lo stesso Sigmund Freud riconduce numerose nevrosi al rapporto dell’individuo con i suoi genitori fino a teorizzare la sindrome di Elettra nel caso di un insano rapporto della figlia con il proprio padre. Il padre è il primo punto di riferimento, il precedente e il paragone in base al quale ogni figlia struttura il proprio essere donna e anche la propria sfera amorosa futura. Succede tuttavia che a un certo punto della propria esistenza, colui che è stato così totalizzante, inizia a perdere pezzi, si frantuma fino a emergere per ciò che è veramente: non un supereroe infallibile, ma un essere umano come tutti gli altri. È qui che avviene simbolicamente l’uccisione del Padre perfetto e dalle sue macerie emerge un padre imperfetto nel suo rapporto con la figlia da ricostruire attraverso un nuovo e più sano equilibrio tra le parti.
Questo è quanto è accaduto all’artista che, attraverso la tecnica dello psicodramma, è riuscita a confrontarsi con suo padre, a interrogarlo, a comprendere il suo ruolo, le sue implicazioni nella propria vita e il loro sviluppo. Le opere che ne derivano sono visualizzazioni dell’inconscio che aumentano tappa dopo tappa: immagini, oggetti, sonorità, ricordi, abbozzi frammentati così come frammentata è l’immagine del padre che viene messa ora in discussione.
L’opera principale esposta, qui presentata per la prima volta, è un audio e video-installazione site-specific, concepita appositamente per lo spazio espositivo dell’Accademia, composta da due video, proiettati raso al suolo ai due lati opposti della sala e simbolicamente uniti da un grande drappo.
Questa installazione è inoltre posta in relazione – in una sorta di wunderkammer – ad altre opere, poste sullo sfondo ed evocanti ricordi di vita vissuta o immaginata (un timbro, fotografie, un video).
La mostra è un’indagine nel ricordo, nell’inconscio dell’artista che tuttavia diventa ricordo e inconscio in cui tutti possiamo riconoscerci.
Allo scopo di analizzare meglio questo processo, venerdì 17 marzo, alle ore 17.30 si terrà un talk al Cinema Massimo (Via Verdi 18, Torino)’in programma al Glocal Film Festival, con Ottavio Rosati (regista e psicanalista), Ilaria Bernardi (storica dell’arte e curatrice), Marco Greco (direttore della Scuola di Psicodramma).
Inoltre a partire dalle opere esposte, con intenti didattici, la dott.ssa Federica Navone e la dott.ssa Valentina Paglialonga, psicologhe e specializzande presso la scuola di psicoterapia psicodrammatica Studio di Psicodramma, proporranno agli allievi dell’Accademia di Belle Arti un’esperienza alla scoperta del metodo psicodrammatico. Il workshop si terrà il giorno Giovedì 23 Marzo 2023 dalle h. 15.00 alle h. 17.00 ed è rivolto a un massimo di 12 partecipanti.
La mostra prodotta dalla Galleria Moitre in collaborazione con Wild Strawberries è stata invitata dal Glocal Film Festival e ospitata dall’Accademia Albertina di Belle Arti. Irene Dionisio è stata inoltre invitata dal Festival come giurata di Panoramica Doc.
Irene Dionisio (To, 1986). La produzione di Irene Dionisio si snoda tra cinema e arte visiva, includendo video-installazioni, documentari, film di finzione. Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive presso prestigiosi spazi espositivi in Italia e all’estero come IIC e Magazzino Italian Art – New York; PAC, Milano; PAV e Castello di Rivoli, Torino; OCAT, Shanghai; Palazzo Grassi, Venezia; Museo Berardo, Lisbona; MamBo, Bologna; Centre d’Art Contemporain, Ginevra; Villa Arson, Nice. Le sue produzioni filmiche hanno partecipato a numerosi festival internazionali (tra cui Biennale di Venezia, Torino Film Festival, Visions du Réel, Taiwan Film Festival) e ricevuto numerosi premi (tra cui il Premio Solinas, il Premio Scam – Fr -, il Premio della Giuria al Cinema-Verité in Iran, il Nastro D’argento). È stata nominata al David e ai Globi d’Oro. E’ stata per tre anni direttrice artistica del Lovers Film Festival sotto il Museo Nazionale del Cinema.
Irene Dionisio ha vinto inoltre un grant per Nipkow – Programm/Media Brandeburgo – Berlin (2020), un grantArtOmy-NY (2020), il Premio Bertolucci (2020) e l’American Dream Fellowship for Artist (2021).
Ispirata dal libro Geologia di un padre del romanziere e poeta Valerio Magrelli, la mostra di Irene Dionisio affronta un tema comune a tutti gli esseri umani: il complesso rapporto con il padre, inteso come padre genetico ma anche, per traslato, come padre simbolico.
Lo stesso Sigmund Freud riconduce numerose nevrosi al rapporto dell’individuo con i suoi genitori fino a teorizzare la sindrome di Elettra nel caso di un insano rapporto della figlia con il proprio padre. Il padre è il primo punto di riferimento, il precedente e il paragone in base al quale ogni figlia struttura il proprio essere donna e anche la propria sfera amorosa futura. Succede tuttavia che a un certo punto della propria esistenza, colui che è stato così totalizzante, inizia a perdere pezzi, si frantuma fino a emergere per ciò che è veramente: non un supereroe infallibile, ma un essere umano come tutti gli altri. È qui che avviene simbolicamente l’uccisione del Padre perfetto e dalle sue macerie emerge un padre imperfetto nel suo rapporto con la figlia da ricostruire attraverso un nuovo e più sano equilibrio tra le parti.
Questo è quanto è accaduto all’artista che, attraverso la tecnica dello psicodramma, è riuscita a confrontarsi con suo padre, a interrogarlo, a comprendere il suo ruolo, le sue implicazioni nella propria vita e il loro sviluppo. Le opere che ne derivano sono visualizzazioni dell’inconscio che aumentano tappa dopo tappa: immagini, oggetti, sonorità, ricordi, abbozzi frammentati così come frammentata è l’immagine del padre che viene messa ora in discussione.
L’opera principale esposta, qui presentata per la prima volta, è un audio e video-installazione site-specific, concepita appositamente per lo spazio espositivo dell’Accademia, composta da due video, proiettati raso al suolo ai due lati opposti della sala e simbolicamente uniti da un grande drappo.
Questa installazione è inoltre posta in relazione – in una sorta di wunderkammer – ad altre opere, poste sullo sfondo ed evocanti ricordi di vita vissuta o immaginata (un timbro, fotografie, un video).
La mostra è un’indagine nel ricordo, nell’inconscio dell’artista che tuttavia diventa ricordo e inconscio in cui tutti possiamo riconoscerci.
Allo scopo di analizzare meglio questo processo, venerdì 17 marzo, alle ore 17.30 si terrà un talk al Cinema Massimo (Via Verdi 18, Torino)’in programma al Glocal Film Festival, con Ottavio Rosati (regista e psicanalista), Ilaria Bernardi (storica dell’arte e curatrice), Marco Greco (direttore della Scuola di Psicodramma).
Inoltre a partire dalle opere esposte, con intenti didattici, la dott.ssa Federica Navone e la dott.ssa Valentina Paglialonga, psicologhe e specializzande presso la scuola di psicoterapia psicodrammatica Studio di Psicodramma, proporranno agli allievi dell’Accademia di Belle Arti un’esperienza alla scoperta del metodo psicodrammatico. Il workshop si terrà il giorno Giovedì 23 Marzo 2023 dalle h. 15.00 alle h. 17.00 ed è rivolto a un massimo di 12 partecipanti.
La mostra prodotta dalla Galleria Moitre in collaborazione con Wild Strawberries è stata invitata dal Glocal Film Festival e ospitata dall’Accademia Albertina di Belle Arti. Irene Dionisio è stata inoltre invitata dal Festival come giurata di Panoramica Doc.
Irene Dionisio (To, 1986). La produzione di Irene Dionisio si snoda tra cinema e arte visiva, includendo video-installazioni, documentari, film di finzione. Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive presso prestigiosi spazi espositivi in Italia e all’estero come IIC e Magazzino Italian Art – New York; PAC, Milano; PAV e Castello di Rivoli, Torino; OCAT, Shanghai; Palazzo Grassi, Venezia; Museo Berardo, Lisbona; MamBo, Bologna; Centre d’Art Contemporain, Ginevra; Villa Arson, Nice. Le sue produzioni filmiche hanno partecipato a numerosi festival internazionali (tra cui Biennale di Venezia, Torino Film Festival, Visions du Réel, Taiwan Film Festival) e ricevuto numerosi premi (tra cui il Premio Solinas, il Premio Scam – Fr -, il Premio della Giuria al Cinema-Verité in Iran, il Nastro D’argento). È stata nominata al David e ai Globi d’Oro. E’ stata per tre anni direttrice artistica del Lovers Film Festival sotto il Museo Nazionale del Cinema.
Irene Dionisio ha vinto inoltre un grant per Nipkow – Programm/Media Brandeburgo – Berlin (2020), un grantArtOmy-NY (2020), il Premio Bertolucci (2020) e l’American Dream Fellowship for Artist (2021).
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