Jean Prouvé. Dal Mobile alla Casa. La Collezione di Laurence e Patrick Séguin
 
										 
										
										
																		
																																												Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, esterno
											
										
										
									Dal 6 April 2013 al 8 September 2013
Torino
Luogo: Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli
Indirizzo: via Nizza 230
Orari: da martedì a domenica 10-19
Costo del biglietto: intero € 7, ridotto € 6 (mostra+collezione permanente)
Telefono per informazioni: +39 011 0062713
E-Mail info: segreteria@pinacoteca-agnelli.it
Sito ufficiale: http://www.pinacoteca-agnelli.it/
								
								La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli presenta Una passione per Jean Prouvé, una mostra di mobili e architetture del designer francese Jean Prouvé provenienti dalla collezione di Laurence e Patrick Seguin.
Laurence e Patrick Seguin hanno scoperto l’opera di Jean Prouvé attraverso le sue creazioni di mobili alla fine degli anni ‘80. Subito sedotti dalla loro estetica unica, nella quale tutta la capacità artistica sta nell’impercettibile maestria tecnica a servizio della resistenza dei materiali; considerando che all’epoca pochissimi sapevano chi fosse Jean Prouvé, il loro entusiasmo è stato immediato, un’emozione di linee, una rivelazione che è diventata una vera passione.
La coppia si è poi interessata all’insieme della produzione di Jean Prouvé, di cui i mobili non costituiscono che una parte. E’ così che hanno scoperto le sue architetture. Partendo dal principio che “non c’è una differenza tra la costruzione di un mobile e di un immobile” Jean Prouvé ha applicato questa sua riflessione sia ai mobili sia all’architettura; questa logica costruttiva comune è diventata la base di tutta la sua opera.
Dall’apertura della galleria a Parigi nel 1989, Laurence e Patrick Seguin hanno intrapreso un rigoroso lavoro per far conoscere le creazioni di Jean Prouvé. I più importanti collezionisti internazionali e i musei più prestigiosi hanno ormai pezzi di questo architetto-designer francese nelle loro collezioni. Jean Prouvé è oggi considerato come uno dei massimi esponenti del design del XX secolo.
Laurence e Patrick Seguin presentano per la prima volta alcune opere dalla loro collezione privata: una quarantina di pezzi di Jean Prouvé, la maggior parte prototipi o esemplari molto rari, dalla poltrona immaginata per la città universitaria di Nancy nel 1954, alla poltrona leggera creata per l’università d’Antony nel 1954, passando per i mobili creati per l’Africa. Gli stessi principi basati su una logica di fabbricazione e di funzionalità applicati ai mobili spesso destinati al settore pubblico sono ripresi nelle architetture: le stesse strutture solide sono assemblate e articolate da meccanismi astuti che permettono sia ai mobili che alle costruzioni di essere facilmente spostate, smontate, modificate.
Sulla pista del Lingotto sarà montata per la prima volta la Maison Metropole (8×12 metri), casa in alluminio vincitrice nel 1949 di un concorso del Ministero dell’Istruzione per la costruzione di una scuola rurale. Capolavoro di architettura nomade, ideata sul principio degli edifici a portici brevettati da Prouvé nel 1939, l’Ateliers Jean Prouvé ne realizzò due modelli, uno per Bouqueval vicino a Parigi e uno per Vantoux in Moselle, che sarà in mostra a Torino.
La fase del montaggio richiede quattro persone impegnate per tre giorni consecutivi, sarà ripresa live e andrà in streaming sul sito della Pinacoteca; verrà inoltre realizzato un video in stop-motion.
							Laurence e Patrick Seguin hanno scoperto l’opera di Jean Prouvé attraverso le sue creazioni di mobili alla fine degli anni ‘80. Subito sedotti dalla loro estetica unica, nella quale tutta la capacità artistica sta nell’impercettibile maestria tecnica a servizio della resistenza dei materiali; considerando che all’epoca pochissimi sapevano chi fosse Jean Prouvé, il loro entusiasmo è stato immediato, un’emozione di linee, una rivelazione che è diventata una vera passione.
La coppia si è poi interessata all’insieme della produzione di Jean Prouvé, di cui i mobili non costituiscono che una parte. E’ così che hanno scoperto le sue architetture. Partendo dal principio che “non c’è una differenza tra la costruzione di un mobile e di un immobile” Jean Prouvé ha applicato questa sua riflessione sia ai mobili sia all’architettura; questa logica costruttiva comune è diventata la base di tutta la sua opera.
Dall’apertura della galleria a Parigi nel 1989, Laurence e Patrick Seguin hanno intrapreso un rigoroso lavoro per far conoscere le creazioni di Jean Prouvé. I più importanti collezionisti internazionali e i musei più prestigiosi hanno ormai pezzi di questo architetto-designer francese nelle loro collezioni. Jean Prouvé è oggi considerato come uno dei massimi esponenti del design del XX secolo.
Laurence e Patrick Seguin presentano per la prima volta alcune opere dalla loro collezione privata: una quarantina di pezzi di Jean Prouvé, la maggior parte prototipi o esemplari molto rari, dalla poltrona immaginata per la città universitaria di Nancy nel 1954, alla poltrona leggera creata per l’università d’Antony nel 1954, passando per i mobili creati per l’Africa. Gli stessi principi basati su una logica di fabbricazione e di funzionalità applicati ai mobili spesso destinati al settore pubblico sono ripresi nelle architetture: le stesse strutture solide sono assemblate e articolate da meccanismi astuti che permettono sia ai mobili che alle costruzioni di essere facilmente spostate, smontate, modificate.
Sulla pista del Lingotto sarà montata per la prima volta la Maison Metropole (8×12 metri), casa in alluminio vincitrice nel 1949 di un concorso del Ministero dell’Istruzione per la costruzione di una scuola rurale. Capolavoro di architettura nomade, ideata sul principio degli edifici a portici brevettati da Prouvé nel 1939, l’Ateliers Jean Prouvé ne realizzò due modelli, uno per Bouqueval vicino a Parigi e uno per Vantoux in Moselle, che sarà in mostra a Torino.
La fase del montaggio richiede quattro persone impegnate per tre giorni consecutivi, sarà ripresa live e andrà in streaming sul sito della Pinacoteca; verrà inoltre realizzato un video in stop-motion.
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