Jens Einhorn. Eletric Eyes
Dal 20 Marzo 2015 al 14 Aprile 2015
Torino
Luogo: Luce Gallery
Indirizzo: corso San Maurizio 25
Orari: mar-sab 15.30-19.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 011 8141011
E-Mail info: info@lucegallery.com
Sito ufficiale: http://www.lucegallery.com
Loro erano in sei e noi solo due. Ho capito immediatamente che avremmo perso la battaglia. Ma eravamo già sopra di loro. Un ammasso di respiro, sangue e sabbia. Il mio cuore un battito nelle tempie. Un barlume. Senza tempo. Irriguardoso. Secondi di eternità. La fine infinita e ciononostante la mia giacca dovrebbe essere da qualche parte qui intorno.
I lavori di Jens Einhorn sembrano alimentare uno scenario da fine del mondo. Le immagini della serie Too Much Future e The Endless End trasmettono la sensazione della calma dopo un disastro oltre ogni aspettativa. Sembra che siano stati sbattacchiati furiosamente da tempeste e nubi di fumo solo per stabilirsi di nuovo, solo grazie alla loro chiarezza formale. Einhorn fa sì che si provi un certo piacere in questa presunta distruzione con l’utilizzo, in questa serie, di vivaci colori. Il caos lentamente si trasforma in armonia. La lettera E che si ritrova in alcune immagini rappresenta una volta di più la lotta che si percepisce in ogni pezzo. Può voler dire sia “The End”- la fine – che l’Eternità, tutti nuovi inizi nel circolo infinito. L’etichetta segna anche il completamento del processo di lavoro per l’artista, l’ultimo atto gestuale sull’immagine. Come i battiti musicali le immagini, frammenti di pixel, operano all’interno di una nebbia delicata permeata di luce colorata. Cultura giovanile e musica rappresentano una cornice importante per le opere di Einhorn e spesso le si ritrova come impressioni galleggianti audio-visive.
La lettera E può dunque stare anche per elettronica o estasi o per entrambi. La musica elettronica è anche spesso correlata alla nozione di post-apocalittico. Ha rappresentato un mezzo di espressione di critica sociale per molti artisti che hanno elaborato visioni distopiche del futuro, processandole in una nuova tecnologia.
Jens Einhorm è nato nell’ex Repubblica Democratica Tedesca ed è dunque molto influenzato dagli avvenimenti socio-politici degli anni ’90 quando la musica giocava un importante ruolo per un giovane artista, come primario strumento di espressione. Egli suonò in band punk a partire dalla metà degli anni ’90, per poi intraprendere la sua strada nelle arti visive grazie alla fotografia e alla musica. Jens ha studiato fotografia a Leipzig e scultura e new media con Astrid Klein, e si è concentrato più sulla pittura con un master con Tal R all’Accademia di Düsseldorf per concentrarsi più sulla pittura.
Il metodo mash-up di Einhorn, che fa uso di tessuto, pigmenti, colla e colori, regala una caratteristica di “oggetto” alle proprie immagini rendendo sorprendente la loro presenza nello spazio. La struttura stessa di quei minuscoli elementi visivi li rende simili a dipinti astratti o simil digitali. La mostra segna un importante punto di partenza per la carriera dell’artista, per la prima volta in Italia, presentando una serie di nuovi dipinti che sono il corpo principale delle opere più recenti di Einhorn.
Jens Einhorn è nato nel 1980 a Leisnig, vive e lavora a Berlino. L’ultima sua personale è stata Two Much Future, Bruch e Dallas, a Colonia. Tra le mostre collettive, You're just too good to be true, Contemporary Fine Arts Berlin, The Go Between, a cura di Eugenio Viola al Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli, Another Brick in the wall, C. Rockfeller Center for Contemporary Art, Dresda, Die Weisse Massai, Galerie Kleindeinst, Lipsia, Natur 3D, Museum Der Bildenden Kunste, Lipsia, Hotel Genial, Junge Kunst Aus Leipzig, Galerie Nord Kunstverein Tiergarten, Berlino.
I lavori di Jens Einhorn sembrano alimentare uno scenario da fine del mondo. Le immagini della serie Too Much Future e The Endless End trasmettono la sensazione della calma dopo un disastro oltre ogni aspettativa. Sembra che siano stati sbattacchiati furiosamente da tempeste e nubi di fumo solo per stabilirsi di nuovo, solo grazie alla loro chiarezza formale. Einhorn fa sì che si provi un certo piacere in questa presunta distruzione con l’utilizzo, in questa serie, di vivaci colori. Il caos lentamente si trasforma in armonia. La lettera E che si ritrova in alcune immagini rappresenta una volta di più la lotta che si percepisce in ogni pezzo. Può voler dire sia “The End”- la fine – che l’Eternità, tutti nuovi inizi nel circolo infinito. L’etichetta segna anche il completamento del processo di lavoro per l’artista, l’ultimo atto gestuale sull’immagine. Come i battiti musicali le immagini, frammenti di pixel, operano all’interno di una nebbia delicata permeata di luce colorata. Cultura giovanile e musica rappresentano una cornice importante per le opere di Einhorn e spesso le si ritrova come impressioni galleggianti audio-visive.
La lettera E può dunque stare anche per elettronica o estasi o per entrambi. La musica elettronica è anche spesso correlata alla nozione di post-apocalittico. Ha rappresentato un mezzo di espressione di critica sociale per molti artisti che hanno elaborato visioni distopiche del futuro, processandole in una nuova tecnologia.
Jens Einhorm è nato nell’ex Repubblica Democratica Tedesca ed è dunque molto influenzato dagli avvenimenti socio-politici degli anni ’90 quando la musica giocava un importante ruolo per un giovane artista, come primario strumento di espressione. Egli suonò in band punk a partire dalla metà degli anni ’90, per poi intraprendere la sua strada nelle arti visive grazie alla fotografia e alla musica. Jens ha studiato fotografia a Leipzig e scultura e new media con Astrid Klein, e si è concentrato più sulla pittura con un master con Tal R all’Accademia di Düsseldorf per concentrarsi più sulla pittura.
Il metodo mash-up di Einhorn, che fa uso di tessuto, pigmenti, colla e colori, regala una caratteristica di “oggetto” alle proprie immagini rendendo sorprendente la loro presenza nello spazio. La struttura stessa di quei minuscoli elementi visivi li rende simili a dipinti astratti o simil digitali. La mostra segna un importante punto di partenza per la carriera dell’artista, per la prima volta in Italia, presentando una serie di nuovi dipinti che sono il corpo principale delle opere più recenti di Einhorn.
Jens Einhorn è nato nel 1980 a Leisnig, vive e lavora a Berlino. L’ultima sua personale è stata Two Much Future, Bruch e Dallas, a Colonia. Tra le mostre collettive, You're just too good to be true, Contemporary Fine Arts Berlin, The Go Between, a cura di Eugenio Viola al Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli, Another Brick in the wall, C. Rockfeller Center for Contemporary Art, Dresda, Die Weisse Massai, Galerie Kleindeinst, Lipsia, Natur 3D, Museum Der Bildenden Kunste, Lipsia, Hotel Genial, Junge Kunst Aus Leipzig, Galerie Nord Kunstverein Tiergarten, Berlino.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 18 dicembre 2024 al 18 dicembre 2024
Venezia | Museo Correr
L’impronta di Andrea Mantegna. UN DIPINTO RISCOPERTO DEL MUSEO CORRER DI VENEZIA
-
Dal 14 dicembre 2024 al 02 marzo 2025
Palermo | Palazzo Abatellis
Attraversamenti. Il Trionfo della morte, Guernica e Crocifissione di Guttuso
-
Dal 12 dicembre 2024 al 23 febbraio 2025
Roma | Palazzo Altemps
Gabriele Basilico. Roma
-
Dal 13 dicembre 2024 al 31 agosto 2025
Roma | Museo dell'Ara Pacis
Franco Fontana. Retrospective
-
Dal 13 dicembre 2024 al 09 marzo 2025
Milano | Fabbrica del Vapore
Tim Burton's Labyrinth
-
Dal 13 dicembre 2024 al 06 aprile 2025
Senigallia | Palazzo del Duca
La Camera Oscura di Giacomelli