Just Another

Just Another, Luce Gallery, Torino

 

Dal 20 Febbraio 2015 al 17 Marzo 2015

Torino

Luogo: Luce Gallery

Indirizzo: corso San Maurizio 25

Orari: dal martedì al sabato 15.30-19.30

Telefono per informazioni: +39 011 8141011

E-Mail info: info@lucegallery.com

Sito ufficiale: http://www.lucegallery.com


La mostra collettiva che inaugura il 19 febbraio presso la Luce Gallery è nata quasi per “assonanza” intorno ad una canzone di Pete Yorn: JUST ANOTHER. Perché la musica spesso s’intreccia con altre discipline artistiche, in uno scambio reciproco tra immagini ed onde sonore. Quando vediamo un film accompagnato da una particolare colonna sonora la nostra percezione del momento si moltiplica grazie ad immagini e musica: l’udito e la vista si collegano e il sentimento si rafforza. I dipinti in mostra sembrano contenere quel sound che richiama i nostri momenti più semplici ma anche più intimi, i momenti in cui lo spazio e il tempo sembrano fermarsi. Certe situazioni hanno una particolare atmosfera e si relazionano in modo naturale con la musica. E così JUST ANOTHER, la colonna sonora di questa mostra, s’ispira al trascorrere della vita, ma anche al voltar pagina o semplicemente passare ad un altro show. Pete Yorn ci ricorda che ogni momento può essere speciale, in ogni luogo: è l'ordinario che si trasforma in straordinario, come nell’alchimia degli artisti in mostra. "Silence in my opinion is a place where sound can start" commenta JPW3; nel silenzio della galleria i dipinti ci permettono di sintonizzarci col brano di Pete Yorn, che ci porta all'infinito, ai grandi paesaggi, al mare, al deserto. Così come i lavori esposti che ci suggeriscono l'idea di sound e di pensiero in movimento. Ciascuno dei cinque artisti in mostra possiede una sua musicalità che lo accomuna allo spirito di JUST ANOTHER, richiamando alla riflessione e all’intimismo. A saperli ascoltare i dipinti possiedono un determinato ritmo, che può essere dettato dalla cadenza sincopata così come da una stesura morbida nell'amalgama di un paesaggio, come nel caso di Leif Ritchey. In mostra una strada che porta nei luoghi del destino ed è simbolo del viaggio di una vita come in Ethan Greenbaum o Davide Balliano, oppure i deserti di Dustin Pevey con il loro sapore di aridità, ma che si aprono all’infinito. Abbandonandosi alla colonna sonora i visitatori possono quindi percorrere un pezzo di strada insieme agli artisti esposti. Ognuno il proprio tratto e non è necessario andare lontano perché in fondo non è la meta che conta, ma il percorso.

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